Nel panorama dell’horror videoludico, poche figure sono iconiche quanto Akira Yamaoka, il compositore giapponese che ha forgiato l’identità sonora di Silent Hill con atmosfere inquietanti e melodie indimenticabili. La sua musica ha guidato i giocatori attraverso corridoi nebbiosi e incubi psicologici, diventando parte integrante dell’esperienza horror. In una recente dichiarazione, però, Yamaoka ha sorpreso i fan rivelando un desiderio inatteso: lavorare alla serie considerata la principale rivale del suo capolavoro.
Il sogno di attraversare la barricata
Durante un’intervista promozionale per DarkSwitch, un survival city builder di cui ha curato la colonna sonora, Yamaoka ha confessato senza esitazioni il suo progetto dei sogni. Alla domanda su quale franchise vorrebbe musicare, la risposta è stata diretta: Resident Evil di Capcom, storico concorrente di Silent Hill nel regno del survival horror.
"Mi piacerebbe davvero lavorare con il franchise di Resident Evil", ha dichiarato. "È un gioco horror che ho giocato molto, quindi sarebbe fantastico se potessi avere questa opportunità".
Una confessione che dimostra come, al di là delle rivalità commerciali, esista un profondo rispetto artistico tra i creatori di questi universi paralleli dell’orrore. Il curriculum di Yamaoka parla da solo: ha firmato le colonne sonore dei primi sei capitoli principali di Silent Hill, del reboot Shattered Memories e del recente remake di Silent Hill 2. La sua influenza è andata oltre il videogioco, arrivando ai film della serie. Il suo approccio unico, che fonde industrial metal e atmosfere ambient disturbanti, ha ridefinito gli standard del sound design horror nei videogiochi.
Nel remake di Silent Hill 2, sviluppato dal polacco Bloober Team, Yamaoka ha dimostrato ancora una volta la sua maestria nel rielaborare le proprie composizioni. La critica ha elogiato la colonna sonora rinnovata, definendola “una cosa di bellezza”, capace di creare una tensione costante e un senso di disagio perfettamente funzionale all’esperienza.
Oltre i confini culturali
La carriera di Yamaoka riflette l’evoluzione dell’industria videoludica globale. Interrogato sui rapporti tra sviluppo occidentale e orientale, ha offerto una prospettiva equilibrata: "Non penso che stiano diventando simili, ma non credo neanche che abbiano molte differenze". Secondo lui, le divergenze nascono soprattutto da radici artistiche e culturali, ma il nucleo dei giochi rimane comparabile.
Questa visione aperta spiega il desiderio di confrontarsi con Resident Evil. Pur con approcci diversi all’horror - Silent Hill più psicologico e introspettivo, Resident Evil più action e cinematografico - entrambe le serie puntano a terrorizzare e coinvolgere emotivamente il giocatore. Una collaborazione simile potrebbe diventare un ponte artistico tra due mondi che hanno segnato la storia dell’horror videoludico.