Gli sviluppatori di Guerrilla, lo studio che ha realizzato Killzone 3, hanno dichiarato che il loro ultimo sparatutto non sfrutta al 100 percento le potenzialità di PS3. Il managing director e co-fondatore dell'azienda Hermen Hulst ammette che in passato il team ha sempre dichiarato di aver sfruttato al massimo l'hardware, contrariamente a quanto espresso in questi giorni.
"Ho fatto questo errore alla fine di Killzone 2 perché credevamo che non ci fossero margini di miglioramento. Adesso sappiamo per esperienza personale che c'è sempre spazio per aumentare la qualità di un prodotto. Si possono sempre trovare nuove tecniche."
Killzone 3
Per la realizzazione di Killzone 3, Guerrilla si è affidata a nuovi modi di spingere Playstation 3, scoperti grazie all'aiuto di sviluppatori di Sony ma anche a ricerche interne.
"In Killzone 2 abbiamo introdotto l'anti-aliasing per eliminare i bordi seghettati. In questo capitolo lo usiamo ancora, ma è una versione migliorata e più efficiente, che lascia spazio per altri dettagli, ambienti più grandi e un maggior numero di poligoni", continua Hulst. Secondo i calcoli del team di sviluppo, Killzone 3 usa un numero di poligoni tre volte superiore rispetto al suo predecessore.
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Ci sembra che il managing director di Guerrilla abbia la memoria un po' corta. Anche se ha ammesso di aver sbagliato dicendo di aver sfruttato il 100 percento di PS3 dopo aver finito Killzone 2, si dimentica che meno di un anno fa ha dichiarato la stessa cosa per Killzone 3 (PS3 spremuta al limite? No, ma la bagarre è iniziata).
Nonostante tutto, siamo d'accordo nell'affermare che Killzone 3 sia uno dei titoli graficamente più impressionanti su PS3 e si posiziona direttamente nell'Olimpo dei giochi per la piattaforma di Sony. Se ancora non vi siete documentati in merito potete leggere la nostra recensione (Killzone 3, Helghast di nuovo a ferro e fuoco su PS3), o dare uno sguardo alle numerose immagini della nostra galleria.