Kingdom Under Fire 2 | Anteprima

Negli scorsi giorni siamo volati a Francoforte per vedere all'opera Kingdom Under Fire 2, un interessante mix tra un MMORPG e un RTS.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

11 anni: tanto ci ha messo Kingdom Under Fire 2 a sbarcare sul mercato occidentale. Da quel lontano gennaio 2008, in cui il titolo di Blueside è stato mostrato per la prima volta al grande pubblico, fino al prossimo 14 novembre 2019, quando il titolo sarà finalmente rilasciato in via ufficiale, ne è passata di acqua sotto i ponti ma, nonostante tutto, l’attesa per il titolo tra i numerosi fan della saga è sempre rimasta decisamente alta. Difficile, se non impossibile, rimanere impassibili di fronte a quello che è probabilmente il più imponente e ambizioso MMORPG coreano di sempre. Gli oltre 80 milioni investiti durante lo sviluppo, del resto non mentono.

A credere decisamente molto in questo intrigante ed interessante ibrido tra un RTS e un MMORPG è sicuramente Gameforge, il publisher occidentale dell’opera che ci ha invitato negli scorsi giorni in un bellissimo castello alle porte di Francoforte e che ci ha permesso di mettere anzitempo le mani sul titolo.

Kingdom Under Fire 2: due anime, un gioco

Nella bellissima e suggestiva cornice del castello di Reichenstein abbiamo infatti potuto intrattenerci con l’enorme lavoro di Blueside per poco più di un’ora, un quantitativo di tempo che ci ha permesso solamente di scalfire la punta dell’iceberg di un titolo potenzialmente immenso, ma che ci ha anche concesso di comprenderne più a fondo l’essenza.

Kingdom Under Fire 2, per chi non ne avesse mai sentito parlare, oltre che l’ultimo titolo di un’apprezzatissima serie, è una strana ma intrigante commistione tra un MMORPG e un RTS. Un’unione di intenti sicuramente bizzarra ma anche decisamente funzionale: Blueside ha infatti orchestrato per l’occasione un sistema di switch tra le due meccaniche tramite la pressione di un semplice tasto. Un escamotage tanto semplice quanto incredibilmente funzionale, che ci permette di passare a tempo record da un’esperienza prettamente strategica ad una più immediata e diretta.

Proprio la coesistenza tra queste due diverse anime è l’aspetto più interessante e riuscito del titolo, una duplice natura che ci ha stupito ed ammaliato per la sua sconcertante naturalezza ed efficacia. Del resto, come ripetutamente affermato sia dalla software house coreana che da Gameforge, introdurre tale meccanica non è stato per nulla semplice e Blueside è stata obbligata a creare un engine completamente nuovo proprio per tale occasione. I frutti di tale lavoro si vedono comunque tutti ed è veramente notevole quanto fatto sotto tale aspetto.

Nel titolo, come in ogni MMORPG che si rispetti, saremo chiamati a creare un nostro eroe tramite un ricco editor scegliendo tra cinque differenti classi, ognuna con le proprie peculiarità e caratteristiche uniche. Al lancio potremo scegliere tra il Berseker, possente ed oscuro eroe dedito agli scontri frontali con un grande quantitativo di punti salute, l’Elementalist, un mago in grado di evocare un possente famiglio come aiuto in battaglia, la Spellsword, un’elfa oscura capace di combattere sia tramite magia che spada, il Gunslinger, agile guerriero dotato di pistole e spada, e, infine, il Ranger, una classe letale e veloce, dotata di arco e pugnali. 5 classi, a cui se ne aggiungerà una sesta tramite un update gratuito di cui parleremo a breve, decisamente differenti tra di loro e che ci permetteranno di affrontare Kingdom Under Fire 2 sotto diversi punti di vista. Scendere sul campo di battaglia con il Berseker, ad esempio, è infatti decisamente diverso che farlo con il Ranger, con la seconda classe che, a causa di un danno per secondo più elevato ma una salute più bassa, ci costringerà a giocare in modo totalmente differente rispetto all’approccio più diretto dato dalla prima.

Grande possibilità di scelta ci sarà inoltre data anche per quanto riguarda le truppe che ci seguiranno negli scontri, con Kingdom Under Fire 2 che conterrà al lancio ben 80 diverse unità divise in 10 differenti fazioni: un numero che sarà reso ancora più elevato nel corso del tempo tramite update. Decisamente interessante sarà inoltre anche il loro sistema di progressione, con le varie truppe che potranno salire di livello e diventare sempre più forti e potenti nel corso del gioco.

MMORPG, RTS e Musou

Volendo ora discernere il titolo nella sua essenza è chiaro fin dai primi istanti di gioco come Kingdom Under Fire 2 sia decisamente tradizionale nella sua anima MMORPG, con il titolo che ci chiamerà a compiere tutta una serie di attività tanto care ai fan del genere. Tra stermini di mostri, quest a ripetizione, commercio, grinding e skill varie il titolo ricalca infatti fedelmente i capisaldi dei giochi di ruolo online, distinguendosi però soprattutto nella fase più action.

I combattimenti in terza persona, tralasciando quindi momentaneamente l’aspetto strategico di cui parleremo a breve, ricordano infatti neanche troppo vagamente le meccaniche musou di titoli come Dynasty Warriors. Il tutto è dovuto soprattutto al fatto che nel corso delle battaglie ci troveremo ad affrontare stuoli di nemici di gran lunga più numerosi rispetto a quanto visto in esperienze analoghe. Tale sentore potrebbe però svanire, o essere reso quantomeno meno evidente, con il progredire del gioco e il relativo sblocco di ulteriori abilità per i nostri personaggi, che ci permetteranno plausibilmente di godere di un gameplay più vario e dinamico anche sotto tale aspetto. Il che, comunque, non vuole dire che nelle prime ore di gioco il titolo non sia gradevole, ma anzi sta ad indicare la possibilità di un suo ulteriore miglioramento nelle fasi più avanzate.

Del comparto RTS, invece, non abbiamo potuto vedere molto e non abbiamo potuto quindi immergerci completamente in tale aspetto. Quanto visto, comunque, lascia ben sperare e, sebbene Kingdom Under Fire 2 non sembra possedere tutti i virtuosismi di altri titoli appartenenti al genere, sono comunque evidenti le potenzialità dell’opera sotto tale punto di vista. Le varie truppe al nostro comando, infatti, potranno essere organizzate in diversi modi e disporranno inoltre anche di vari attacchi speciali da usare a nostro piacimento.

Non abbiamo infine potuto purtroppo mettere mano su tutta una serie di attività presenti nella versione finale del titolo come, ad esempio, l'endgame, la modalità PvP ed i raid, disponibili al lancio in versioni sia da 8 che da 4 giocatori. Gameforge ci ha comunque decisamente rassicurato sulla bontà di questi aspetti e sulla quantità di attività da portare a compimento una volta finite le 50 missioni del gioco principale. Nell'endgame potremo infatti, tra le altre cose, continuare a far salire di livello il nostro personaggio, trovare armi ed equipaggiamento sempre più rari e potenti ed addentrarci nelle varie gilde di giocatori. Il tutto senza ovviamente contare i vari update contenutistici già da ora previsti per l'opera.

Qualcosa da sistemare

Purtroppo non tutto è filato liscio durante la nostra prova e, in appena un’ora e mezza di gioco circa, siamo incappati in diversi bug. I menu di gioco, ad esempio, erano spesso mezzi in coreano e mezzi in inglese, mentre altre volte ci siamo ritrovati bloccati in alcune schermate per diversi secondi, senza che i comandi rispondessero ai nostri ordini. L’aspetto tecnico, datato ma comunque globalmente convincente, ha inoltre mostrato più volte il fianco ad incertezze con modelli poco curati e paesaggi spesso spogli. I sottotitoli, infine, erano spesso e volentieri diversi rispetto a quanto pronunciato dai vari personaggi: una sciocchezza certo, ma che ci ha però particolarmente infastidito. Una lunga serie di piccoli fattori negativi, che hanno però finito per minare un’esperienza per il resto decisamente interessante.

Da segnalare inoltre il fatto che i nemici nelle varie zone di gioco, missioni escluse quindi, sono completamente inermi ed indifferenti ai nostri confronti fino a quando non vengono colpiti. Se tale meccanismo potrebbe anche avere un senso di fronte a alcune tipologie di avversari è invece completamente surreale con altre. Durante la nostra prova ci è infatti ad esempio capitato di entrare in un accampamento goblin, trucidare bellamente qualche sfortunato essere che incrociava il nostro cammino e depredare le varie casse presenti, il tutto sotto il naso di una schiera di altri goblin che si sono tranquillamente fatti i fatti loro. Un comportamento veramente inspiegabile e che mina drasticamente l'immedesimazione del giocatore.

Supporto a lungo termine

Una chiosa a parte merita il sistema di distribuzione scelto da Gameforge per il titolo: Kingdom Under Fire 2, a differenza dei precedenti lavori del publisher, sarà infatti proposto al pubblico in una formula buy-to-play e non in free-to-play. Il titolo sarà quindi distribuito in tre versioni, da rispettivamente 29.99, 49.99 e 99.99 euro, ognuna con una serie di contenuti sempre crescenti. Tale scelta di proporre il gioco a pagamento ha per fortuna una ripercussione decisamente positiva sulle micro-transazioni che, come dichiarato più volte dagli sviluppatori, daranno accesso solo ad oggetti estetici. Niente time compression diseconomies ne vantaggi in game tramite valuta reale quindi: Kingdom Under Fire 2 sarà completamente godibile ed affrontabile anche comprando solamente il titolo. Un'ottima notizia quindi per chiunque sia interessato al gioco.

Gameforge e Blueside hanno poi promesso un grande supporto post-lancio per il titolo, che continuerà con il tempo a ricevere aggiornamenti gratuiti come nuove classi, truppe e missioni. A breve, ma senza una finestra temporale ben definita, arriveranno infatti ad esempio i raid a 16 giocatori, composti da ben 7 diverse fasi e con un possente drago come boss finale. Una sfida dal livello di difficoltà decisamente elevato, da affrontare in cooperativa e dedicata ai giocatori dal livello più alto. Confermata inoltre anche la nuova classe, con la Dark Sorceress che farà presto il suo esordio sui sanguinolenti campi di battaglia di Kingdom Under Fire 2. Un eroe versatile e potente, che farà uso di un mix di stregonerie oscure e magie di fuoco. Anche in questo caso, purtroppo, non è stata rilasciata nessuna informazione sulla data di lancio di tale contenuto. Non mancheranno infine neanche eventi stagionali e nuove truppe, che andranno a comporre nel corso del tempo un mosaico sempre più completo e variopinto.

Conclusioni

Kingdom Under Fire 2, per quanto abbiamo potuto vedere durante la nostra prova, è un prodotto decisamente enigmatico, che coniuga una formula di gioco potenzialmente dirompente ad una lunga serie di piccoli errori. La build da noi provata non era certamente definitiva, ma quanto visto ci ha lasciato un po' l'amaro in bocca: tra menu di gioco in parte in inglese e in parte in coreano, dei bug sistematici e degli aspetti grafici solamente abbozzati è infatti difficile pensare a Kingdom Under Fire 2 come ad un prodotto rifinito e pronto ad essere lanciato sul mercato. Decisamente apprezzabile e sorprendente, sebbene da valutare nelle fasi più avanzate del titolo, è invece la possibilità di passare in modo praticamente istantaneo dalla modalità RTS a quella Action-GDR. Quanto mostrato non ci ha quindi soddisfatti in pieno ma ci ha anche fatto accendere i riflettori su un sistema di gioco davvero intrigante. Se Blueside e Gameforge sapranno sistemare tutti questi piccoli problemi potremo però trovarci tra le mani uno dei MMORPG più interessanti degli ultimi tempi. Per un’opinione definitiva e più approfondita non ci sarà fortunatamente da attendere molto: come precedentemente accennato, infatti, i campi di battaglia di Kingdom Under Fire 2 sbarcheranno sui nostri PC il prossimo 14 novembre 2019.

Il titolo di Blueside e Gameforge vi ispira decisamente? Prenotatelo fin da ora in una delle tre versioni disponibili comodamente a questo indirizzo.