Moon Studios, Microsoft era consapevole delle condizioni oppressive

Di recente, VentureBeat ha riportato informazioni su una cultura del lavoro opprimente e malsana presso Moon Studios, sviluppatore di Ori.

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a cura di Antonio Rodofile

Di recente, VentureBeat ha riportato informazioni su una cultura del lavoro opprimente e malsana presso Moon Studios, lo sviluppatore noto per Ori and the Blind Forest e Ori and the Will of the Wisps. Lo studio sarebbe attualmente al lavoro su una nuova IP che, proprio a causa di questi ultimi eventi, non sarà distribuita da Microsoft bensì da Private Division.

In precedenza, Thomas Mahler, co-fondatore di Moon Studios e direttore della serie Ori, ha affermato che il motivo alla base di ciò era voler rilasciare un titolo multipiattaforma per un pubblico più ampio e avere il pieno controllo e la proprietà della propria IP. Tuttavia, sembra che le motivazioni dietro questa scelta siano radicalmente diverse. Poco dopo la pubblicazione del report di VentureBeat, infatti, il giornalista di Windows Central, Jez Corden, ha scritto su Twitter che gli sviluppatori avrebbero fatto ricorso ad atti di bullismo nei confronti dei team Xbox e, pertanto, avrebbero bruciato tutti i ponti con loro.

Nel frattempo, il giornalista Jeff Grubb ha anche affermato in un recente episodio del podcast GamesBeat Decides che Microsoft era consapevole dei problemi interni a Moon Studios e, terminato lo sviluppo di Ori and the Will of the Wisps, ha deciso di non collaborare più con lo sviluppatore.

Grubb sostiene che Microsoft era perfettamente consapevole della situazione. Addirittura, sembra che gli episodi incriminati si siano svolti in chiamate su Discord e che Moon Studios abbia provato a catalogarli come semplici battute innocenti. Tuttavia, questo non è il parere di Microsoft, la quale ha deciso di terminare la collaborazione con gli sviluppatori di Ori. Dunque, la scelta di pubblicare il nuovo titolo con Private Division non sarebbe dovuta ad una decisione spontanea da parte del team. La fine della collaborazione con Microsoft avrebbe infatti costretto gli sviluppatori a cercare nuove strade.

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