Il destino di New World: Aeternum sembra ormai segnato, e con esso si chiude un capitolo significativo della divisione gaming di Amazon. L'annuncio arriva in concomitanza con i massicci licenziamenti che hanno colpito l'azienda di Seattle, coinvolgendo ben 14.000 dipendenti, e rappresenta una svolta strategica che porta Amazon Games a ritirarsi sostanzialmente dallo sviluppo di titoli tripla A in proprio, specialmente nel settore degli MMO. La decisione di interrompere gli aggiornamenti di contenuto per quello che era considerato uno dei progetti più ambiziosi del colosso tecnologico solleva interrogativi sul futuro dell'intera divisione videoludica del gruppo.
Gli sviluppatori hanno comunicato ufficialmente che dopo quattro anni di supporto costante e il lancio su console, il gioco ha raggiunto un punto in cui proseguire con nuovi contenuti non è più economicamente sostenibile. Una dichiarazione che suona particolarmente amara considerando che New World non si può certo definire un fallimento clamoroso: i picchi di utenza hanno raggiunto le 50.000-60.000 unità simultanee, numeri che per molti MMO di fascia media rappresenterebbero un successo discreto.
Il vero nodo della questione sembra risiedere nella capacità di mantenere alta l'attenzione dei giocatori nel lungo periodo. Amazon Games ha dimostrato ripetutamente di faticare nel costruire esperienze in grado di fidelizzare la propria base utenti, e New World non fa eccezione. Il titolo aveva attraversato diverse fasi, con oscillazioni naturali nel numero di giocatori attivi, ma evidentemente i margini di profitto non hanno soddisfatto le aspettative dell'azienda madre.
L'impegno ufficiale prevede che i server rimangano operativi "almeno fino al 2026", ma questa formula lascia pochi dubbi sulle reali prospettive di sopravvivenza del progetto. In un mercato dove la percezione di vitalità di un MMO è fondamentale quanto i contenuti stessi, l'annuncio della fine degli aggiornamenti innesca inevitabilmente una spirale discendente: perché un giocatore dovrebbe investire tempo e denaro in un mondo virtuale destinato a spegnersi?
La comunicazione ufficiale ha precisato che i dettagli operativi sulla chiusura verranno condivisi nei prossimi mesi, con la garanzia di un preavviso minimo di sei mesi prima di qualsiasi modifica che possa compromettere l'accessibilità al gioco. Una magra consolazione per chi ha dedicato centinaia di ore a costruire il proprio personaggio e le proprie conquiste nell'universo di Aeternum.
Questa vicenda segna un momento particolarmente delicato per Amazon Games, che negli ultimi anni aveva cercato di affermarsi come player credibile nell'industria videoludica. Dopo alcuni progetti cancellati prima del lancio e risultati altalenanti, la società aveva puntato proprio sugli MMO come cavallo di battaglia per conquistarsi uno spazio nel competitivo mercato dei giochi online. La retromarcia su questa strategia, definita esplicitamente come "cambiamento strategico significativo" nel comunicato aziendale, suggerisce una revisione profonda delle ambizioni videoludiche del gruppo.
Per i veterani del genere, la chiusura di un MMO rappresenta sempre un'esperienza particolare: non si tratta solo di perdere l'accesso a un videogioco, ma di assistere alla fine di una comunità e di un mondo condiviso. La prospettiva di continuare a giocare sapendo che la fine è inevitabile trasforma l'esperienza stessa, aggiungendo una componente malinconica a ogni sessione di gioco. Amazon ha promesso trasparenza nel processo, ma resta da vedere se riuscirà a gestire questa transizione in modo rispettoso verso i propri utenti più fedeli.