Già l’anno scorso, quando abbiamo avuto modo di provare per la prima volta Phantom Blade Zero, vi avevamo parlato di un’opera interessantissima, dotata di buoni spunti, un aspetto tecnico di rilievo e tutta una serie di altre caratteristiche da non sottovalutare. Quest’anno, dopo aver ritestato alla Gamescom 2025 una versione più rifinita e completa dell’opera, non possiamo far altro che confermare tale investitura e raccontarvi del titolo di S-Game come di un qualcosa di fenomenale e strabordante.
Se è vero che alla kermesse tedesca abbiamo avuto modo di toccare altri ottimi titoli, vedi ad esempio Onimusha Way of the Sword o Lego Batman: L’Eredità del Cavaliere Oscuro, nulla è infatti riuscito a colpirci come l’action-GDR cinese. Bello da vedere ed entusiasmante da giocare, oltre che dotato anche di un level design discretamente ispirato: insomma, ce ne siamo proprio innamorati. Andiamo però con ordine e vediamo insieme come mai Phantom Blade Zero sembra proprio un’opera da non perdersi per nulla al mondo.
Un prova completa
Mentre l’anno scorso il nostro incontro con il titolo di S-Game era stato contraddistinto quasi esclusivamente da una serie di boss battle, questa volta abbiamo avuto di vedere anche tutto ciò che sta intorno a tali battaglie. Il nostro provato, che è durato circa un’ora e mezza, ci ha infatti concesso di esplorare diverse ambientazioni, scovare collezionabili e, ovviamente, anche scontrarci con una manciata di boss. Una prova a tutto tondo, insomma, che ci ha concesso di capire meglio le potenzialità di Phantom Blade Zero.
Prima di procedere oltre è però cosa buona e giusta sottolineare come lo studio cinese abbia pensato di inserire differenti livelli di difficoltà per il proprio titolo. Una scelta non comunissima nei soulslike e affini e che ad alcuni potrebbe far storcere un po’ il naso, ma che noi abbiamo trovato più che sensata. Phantom Blade Zero ha infatti dei ritmi ben più veloci rispetto ad altri esponenti del genere e potrebbe risultare parecchio ostico per i meno avvezzi.
Il livello di difficoltà intermedio che abbiamo provato, poi, è tutt’altro che banale e ci ha messo talvolta in seria difficoltà, con quello più facile che ci è stato assicurato che riuscirà comunque ad offrire un’esperienza gratificante. I più temerari, infine, avranno un livello ancora superiore, che bastonerà come poche altre esperienze. In Phantom Blade Zero c'è quindi spazio per tutti, con anche i neofiti che, con un po’ di olio di gomito, potranno godersi il gioco.
Colpire e parare, parare e colpire
Livelli di difficoltà selezionabili o meno, sarebbe in ogni caso errato bollare Phantom Blade Zero semplicemente come l’ennesimo soulsike. L’opera di S-Game riesce infatti a vivere di vita propria, oltre che a essere dotata di una qualità complessiva indiscutibile. Il nostro corposo provato ci ha infatti mostrato un’opera già matura e dotata di un buonissimo gameplay, un più che degno level design e un aspetto tecnico di rilievo.
Spostandoci in particolare su uno dei punti di forza del titolo, ossia il sistema di gioco, abbiamo particolarmente apprezzato come lo studio cinese sia riuscito a imbastire un qualcosa di particolarmente bilanciato e che non spinge troppo né sull’aspetto difensivo né su quello offensivo. In Phantom Blade Zero è infatti fondamentale parare e schivare al momento giusto, con i parry perfetti che danno vita a dei contrattacchi poderosi, ma lo è altrettanto aggredire l’avversario al momento giusto.
La presenza di armi principali differenti, ognuna dotata di moveset e caratteristiche uniche, e altre secondarie, utilizzabili solo in alcuni frangenti ma potenzialmente devastanti, rendono poi il tutto ancor più ricco e il ventaglio di scelta in mano al giocatore particolarmente vario. Tutti questi elementi vanno poi a confluire in un gameplay veloce e fluido, dotato di animazioni spettacolari e davvero assuefacente tanto da vedere quanto da giocare.
Un qualcosa che raggiunge il suo zenit durante le battaglie coi boss, dove il giocatore è chiamato a utilizzare ogni arma a sua disposizione per uscirne vincitore. Nella manciata di sfide che abbiamo potuto provare nella nostra prova, è in particolare l’ultima ad averci colpito, proponendoci una battaglia tra le più dinamiche e scenografiche da noi vissute negli ultimi tempi. Un combattimento che ci è sembrato quasi una danza mortale, dove dovevamo rispondere colpo su colpo agli assalti avversari seguendo un ritmo inarrestabile. Il giusto culmine di un grande provato, che ci ha lasciato, lo ripetiamo ancora una volta, delle buonissime sensazioni.
Al netto dei combattimenti, il nostro hands-on in quel di Colonia di Phantom Blade Zero ci ha concesso, come accennato in precedenza, anche di esplorare alcune zone. Le mappe che abbiamo potuto attraversare, per quanto tutto sommato lineari, ci hanno convinto soprattutto grazie a un elevato numero di cunicoli e diramazioni, necessari per sbloccare scorciatoie o scovare qualche oggetto utile. A colpire in positivo è soprattutto stata l’interconnessione tra i vari corridoi, con la sensazione di trovarci all’interno di un qualcosa di costruito con cura.
Oltre che bello da esplorare ed entusiasmante da giocare, Phantom Blade Zero è poi anche parecchio bello da vedere. Soprattutto su PC i dettagli sono infatti davvero rifiniti, con le animazioni del personaggio principale e dei suoi attacchi che sono quanto di più fluido visto finora. Su PS5 il gioco arranca ovviamente un po’ di più, rinunciando a qualcosa sul livello di dettaglio delle texture e sulla distanza di visuale, assestandosi comunque su livelli ben più che soddisfacenti.
Phantom Blade Zero: in conclusione
Phantom Blade Zero pare davvero una bomba, uno di quei giochi quasi irrinunciabili per tutti coloro che amano gli action-GDR. Purtroppo non abbiamo ancora una data ufficiale di lancio, ma quanto fin da ora imbastito da S-Game è già di grandissimo impatto e capace di trascinare con il suo ritmo. Se il titolo saprà mantenere al lancio quanto di buono finora visto preparatevi a una delle esperienze più memorabili degli ultimi anni.