Pikmin 4 ci conferma che per Switch non è ancora finita | Anteprima

Pikmin 4, fin dai primi momenti di gioco, ci mostra chiaramente che il tramonto di Nintendo Switch è ancora lontano.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pochi minuti prima di poter provare per qualche ora Pikmin 4, stavo leggendo un articolo molto interessante in merito al fatto che le band più famose del mondo, non mettono quasi mai in scaletta le canzoni dei loro album più recenti. Non importa quanto questi brani abbiano venduto, o abbiano macinato ascolti sulle piattaforme di streaming, ogniqualvolta questi artisti li suonano, il numero di smartphone atti a riprendere ogni più singolo momento della performance, si riduce notevolmente, mostrando un minore interesse da parte del pubblico, molto più interessato ad ascoltare quelle canzoni con le quali scoprì quegli artisti o, molto semplicemente, a cui è più affezionato.

E ora vi starete chiedendo: "che diamine c'entra tutto questo con Pikmin 4?" In realtà molto più di quanto pensiate, poiché proprio Pikmin, così come la serie di Splatoon o quel peculiare esperimento che risponde al nome di Arms, fanno proprio parte di quelle nuove IP che Nintendo cominciò a rilasciare negli anni 2000 e che, per quanto abbiano quasi sempre ottenuto ottime valutazioni da parte della critica, vengono ancora considerate delle "produzioni minori" dalla massa di giocatori del nostro paese.

I motivi? Esattamente quelli di cui parlava l'articolo che lessi in merito ai concerti. L'attuale pubblico di massa del panorama videoludico, per quanto reclami a gran voce la voglia di novità, non è realmente interessato a nuove IP e preferisce una "comfort zone" composta da brand storici, e remake, capaci di rinvangare quelle sensazioni provate in gioventù.

"Però nelle generazioni passate abbiamo visto numerose nuove saghe giungere sugli scaffali e diventare dei classici istantanei!" Vero, anzi verissimo, ma quasi sempre si parla di ottime produzioni presenti sulla console più venduta del momento. Difatti Pikmin e Splatoon non hanno mai accusato reali problemi di vendite né in madre patria, né in America, e vengono considerate serie minori, o poco interessanti, per lo più dalle nostre parti, dove a parte un breve periodo dove la Xbox360 dettò legge, il nome PlayStation è da sempre sinonimo di console casalinga.

Questo è un male? No, assolutamente, dispiace solo quando si vede "poco considerata a priori" una produzione così ben confezionata come Pikmin 4, la quale non solo si sta presentando come uno dei seguiti meglio realizzati da Nintendo da parecchi anni a questa parte ma mostra anche la ferrea volontà del Colosso Di Kyoto nel voler continuare a proporre nuove proprietà intellettuali, seppur con più parsimonia rispetto al passato, nel tentativo di creare dei nuovi classici che, si spera, saranno considerati tali nei decenni a venire.

Ma torniamo a Pikmin 4, il nuovo capitolo della serie si presenta con un canovaccio che risulterà ben noto ai conoscitori della serie. Al momento non ve ne parlerò troppo nel dettaglio ma mi limiterò a raccontarvi come inizia Pikmin 4 e di come il suo prologo sia in grado di sciorinare molteplici novità, sia in termini di game design che di gameplay, in una manciata di minuti.

Il capitano Olimar, a bordo della sua Dolhpin, si schianta su un pianeta sconosciuto (la nostra Terra) ritrovandosi con la navicella in pezzi e senza alcuna speranza di poter ritornare a casa dalla sua famiglia. Durante l'esplorazione del pianeta ostile, incontra delle strane creaturine che ribattezzerà Pikmin, le quali mostrano a Olimar un insitnto naturale nel raccogliere e trasportare oggetti.

Il capitano sfrutta i Pikmin per ritrovare, e trasportare i pezzi della nave e durante le sue esplorazioni, si imbatte in un cucciolo malnutrito di una razza aliena che ricorda, molto vagamente, un cane a due zampe. Dopo essersi preso cura dell'animale, quest'ultimo si lega ad Olimar, diventando il suo compagno fidato e supportando i Pikmin nella ricerca e nel trasporto dei pezzi restanti della nave del capitano.

Quando un solo pezzo risulta mancare all'appello, il variegato manipolo di esploratori si reca nell'ultima area a loro conosciuta di quel pianeta esplorato: una villetta residenziale simili a quelle che si possono trovare nelle aree residenziali delle città americane. E in questo momento he Pikmin 4 comincia a mostrare le prime differenze con il passato, presentando degli interni spiccatamente umani e iniziando il giocatore a una delle nuove meccaniche di gioco: la possibilità di controllare proprio il cucciolo di Olimar, permettendogli di capire come potrà essere sfruttato durante il corso dell'avventura.

Il cane spaziale è indubbiamente un personaggio in grado di stravolgere le dinamiche a cui i fan della serie sono abituati, poiché già solo nel prologo è in grado di frantumare oggetti, e ostacoli, grazie al suo scatto, trasportare i Pikmin sui terreni meno sicuri e attaccare le creature nemiche con una carica travolgente, la quale permette anche a tutti i Pikmin presenti su di lui di attaccare contemporaneamente l'avversario in questione.

Non preoccupatevi però, perché Pikmin 4 è assolutamente un'esperienza sbilanciata e per quanto nel prologo tutto sembri più semplice, e dinamico, che in passato, non appena il gioco entrerà nel vivo, tutte le nuove meccaniche di gioco verranno introdotte gradualmente, proprio per non sbilanciare eccessivamente le fasi iniziali dell'avventura.

Difatti, non appena si porta a termine il prologo, Pikmin 4 vi chiederà di creare una recluta priva di esperienza, tramite un editor molto basilare, che sarà chiamata a portare in salvo non solamente Olimar ma anche tutti i membri della squadra di salvataggio dispersa nel tentativo di ritrovare il celebre capitano.

Una volta creato il proprio avatar, Pikmin 4 si presenta come il più classico dei capitoli della serie. In pochi minuti il protagonista incontrerà sia Occin (un cane spaziale con le stesse caratteristiche del cucciolo adottato da Olimar) che i primi esemplari di Pikmin, dando via alle classiche fasi esplicative sul funzionamento del gameplay.

Laddove il cuore del gameplay di Pikmin 4 rimane pressoché invariato, quello che ho apprezzato è come sia stato introdotto proprio Occin, il quale acquisirà le varie abilità capaci di distruggere ostacoli, nuotare su brevi rigagnoli e interagire con l'ambiente, con i Pikmin e con gli avversari, solo progredendo nell'avventura.

Sembrerà un dettaglio da poco ma in lui risiede proprio la capacità di Pikmin 4 di non tediare mai, riuscendo con un implementazione come quella di Occin, di ridurre i tempi morti nelle fasi più avanzate dell'avventura, andando a rendere più dinamiche le fasi esplorative e più interessanti gli scontri con le varie creature.

Ma Occin non l'unica novità, in termini di gameplay, presente in Pikmin 4. Se in merito ai Pikmin notturni e al sottosuolo vi parlerò più nel dettaglio durante la mia futura recensione, voglio soffermarmi qualche istante per spiegarvi quanto la possibilità di spostare le navi cipolla dei Pikmin, riesca a rendere meno ridondante l'azione di gioco.

Sarà necessario trovare, innanzitutto, un'area idonea per lo spostamento ma, una volta rinvenuta, spostare le navi cipolla permetterà non solamente di creare dei punti di checkpoint mobili nelle ampie aree di gioco presenti in Pikmin 4 ma, soprattutto, ridurre notevolmente quelle lunghe sessioni di backtracking presenti nei capitoli precedenti della saga.

So benissimo che anche questo potrebbe sembrare un dettaglio da poco ma rappresenta perfettamente quella capacità di Nintendo di riuscire a modificare solo alcuni aspetti di un gameplay rodato, riuscendo allo stesso tempo a stravolgere completamente l'esperienza finale offerta al giocatore. Una qualità che abbiamo notato recentemente con Tears Of The Kingdom e che, molto banalmente, caratterizza le produzioni dedicate a Mario da oltre tre decadi.

Il resto delle novità presenti in Pikmin 4 ve le racconterò, ovviamente, fra qualche settimana ma quello che mi premeva raccontarvi è come questo quarto capitolo riesca, fin dai primi momenti di gioco, a presentarsi come l'ennesima esclusiva per Nintendo Switch capace di giustificare l'acquisto della console ibrida di Nintendo... a patto di smetterla di considerarla una "proprietà intellettuale di minore importanza".