Provato Battlefield V, sangue e piombo nella Closed Alpha

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a cura di Emanuele D'Ascanio

Battlefield V non ha goduto certo di un'ottima presentazione da parte di Electronic Arts e infatti, a distanza di numerose settimane dal reveal ufficiale, non abbiamo avuto informazioni di rilievo se non qualche flebile input generato dall'E3 2018 di Los Angeles dove, grazie alla nostra presenza fisica, abbiamo potuto parlarvene attraverso il nostro provato. Altre settimane son passate dalla rassegna e, finalmente, numerosi giocatori hanno potuto metter mano sulla nuova opera targata DICE grazie all'apertura dell'esclusiva e limitata Closed Alpha su PC.

Anche noi di Tom's Hardware l'abbiamo sviscerata al meglio, pur essendo un test dalle ristrette limitazioni, e queste sono le nostre impressioni su un prodotto che, di base, ha cercato di prendere il meglio del passato aggiungendo qualche sprazzo di novità per rinnovare ancor più il brand. EA DICE avrà imboccato la giusta strada? Mettetevi comodi e scopritelo nel nostro provato, buona lettura!

La neve se ne frega

Precisiamo immediatamente un fattore, la Closed Alpha è riservata esclusivamente al comparto multiplayer di Battlefield V: il test infatti, oltre a saggiare la bontà del prodotto in termini di valenza qualitativa, ha subito messo in chiaro lo stato già performante dei server di gioco. Salvo rari casi infatti, non abbiamo avuto alcun problema legato a crash/lag o qualsivoglia magagna tecnica legata alla connessione online.  La versione di prova messa a disposizione da EA ci ha permesso di godere appieno della classica modalità Conquista e della nuova e divertente modalità Operazioni su vasta scala. Se della prima c'è ben poco da parlare, essendo forse il marchio di fabbrica del brand, sulla seconda fortunatamente c'è molto di cui discutere. Soprattutto in positivo.

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Caduta della Norvegia, questo è il nome dell'Operazione ambientata nel Fiordo artico, ci ha permesso di affrontare i primi due "giorni" dell'operazione nelle due modalità parte di questa Operazione su vasta scala: Forze aeree e Sfondamento. Nella prima bisogna lanciarsi a capofitto sul campo di battaglia per distruggere l'artiglieria nemica oppure, se si è nel ruolo dei difensori, far squadra e respingere l'attacco. La seconda opzione, invece, farà sì che gli attaccanti dovranno occupare dei settori evidenziati nella mappa mentre i difensori dovranno di conseguenza evitare ciò sfruttando ogni possibile mezzo a disposizione.

Pur non avendo saggiato la completezza di questa novità, è chiaro come Battlefield V metterà obbligatoriamente in condizione i giocatori di aiutarsi l'un l'altro: la cooperazione sarà necessaria al fine della vittoria. Difficilmente la tattica del "lupo solitario" darà esiti positivi e, mettetevi il cuore in pace, anche nella Conquista si è palesemente notato. Le varie modifiche introdotte, come ad esempio la parziale rigenerazione della vita o la carenza a volte asfissiante delle munizioni, farà si che comunicazione e spirito d'unione prevaranno su egoismo e impulsività.

Un déjà vu tecnico

Diciamolo onestamente, stando a quel che abbiamo potuto osservare, sotto l'aspetto tecnico questo titolo sembra esser una versione migliorata del precedente capitolo: un Battlefield 4.5, tanto per intenderci. Ora, ammonendo fortemente tutti i vari detrattori che approfitteranno di questo appiglio critico, continuiamo il discorso affermando nettamente che, allo standard attuale (soprattutto su PlayStation 4 e Xbox One), difficilmente si può chiedere di più. Il motore Frostbite funge che è una meraviglia e la distruttibilità, resa ancor più mastodontica, resta uno dei punti più forti e ammalianti del brand EA DICE: in particolar modo, vista la mappa presa in oggetto per la Closed Alpha, è un piacere sottolineare come la palette di colori e il costante gioco di luci tra cielo e terra portano spesso il giocatore a soffermarsi e ammirare scorci di paesaggio memorabili. L'effetto della neve poi, posata lievemente su macerie e cadaveri di soldati, riesce a trasportare l'utente all'interno di quell'ambientazione; un risultato notevole visto quanto già di buono si era visto nel recente passato.

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Peccato però, come sottolineato all'inizio di questo paragrafo, come non si sia vista attualmente una netta evoluzione col precedente capitolo della serie Battlefield. Attualmente non si può prendere ciò come una verità assoluta, attendiamo la versione finale del prodotto per poter effettuare un'analisi tecnica certosina: soprattutto sulla versione PC dove, ovviamente, l'opera darà il meglio sotto l'aspetto tecnico.

In conclusione...

Battlefield V, allo stato attuale, risulta essere un prodotto con tanta sostanza e poca innovazione. Una solida struttura ripresa dal passato che, associata a una bella e ben ponderata dose di novità, riesce nel suo intento: far incollare, e non lo diciamo metaforicamente, il giocare allo schermo trasportandolo realmente nella Seconda Guerra Mondiale.

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Questo FPS sta lentamente abbandonando il concetto di centrismo al fine di abbracciare invece una linea di pensiero ben diverso, creare un vero e proprio fronte comune per attaccare o respingere il nemico sfruttando un sistema di classi/armi/abilità solido e ben strutturato e, come ulteriore marchio di fabbrica, i numerosi veicoli (aerei e veicoli a terra) per variare di molto l'esperienza in battaglia. Battlefield V sarà disponibile dal 16 ottobre 2018 su PlayStation 4, Xbox One e PC; nel mentre torniamo a indossare l'elmetto e ci tuffiamo di nuovo in trincea.


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