La questione di una nuova console portatile PlayStation continua a tenere banco tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, con indiscrezioni e speculazioni che si rincorrono ormai da mesi. L'ipotesi che Sony stia preparando un dispositivo mobile di nuova generazione per competere con il predominio di Nintendo nel settore handheld ha iniziato a circolare circa un anno fa. A giugno scorso, sono emerse specifiche tecniche considerate credibili per questo presunto dispositivo, grazie alle informazioni diffuse da KeplerL2, alimentando ulteriormente il dibattito sulla fattibilità concreta del progetto.
Il recente aggiornamento firmware di PlayStation 5 ha però introdotto un elemento inaspettato nel puzzle: una modalità di risparmio energetico applicabile a titoli specifici come Death Stranding 2, Demon's Souls e Days Gone Remastered. Questa funzionalità rappresenta l'ultimo tassello dell'iniziativa ecologica di lungo termine dell'azienda giapponese, che ha visto le varie iterazioni della PS5 integrare progressivamente soluzioni per ridurre il consumo elettrico. Sui social media si è immediatamente scatenata la speculazione che questo Power Saver mode potesse essere un'anticipazione di tecnologie destinate alla PS6 o proprio alla tanto chiacchierata console portatile.
L'analisi approfondita condotta da Digital Foundry ridimensiona però queste teorie entusiastiche. Rich Leadbetter e il suo team hanno verificato che la modalità di risparmio energetico riduce effettivamente il consumo fino al 50% o più per alcuni giochi, portando la macchina a utilizzare circa 100W. Tuttavia, questo valore rimane ancora enormemente lontano dai requisiti necessari per un dispositivo portatile: per funzionare con le batterie comunemente utilizzate negli handheld, sarebbe necessario scendere attorno ai 15W di consumo, un target ben diverso da quello attualmente raggiunto.
Gli esperti di Digital Foundry sottolineano come questa modalità comporti una riduzione controllata delle prestazioni di CPU, GPU e larghezza di banda della memoria, avvicinando per certi aspetti le specifiche della PS5 a quelle ipotizzate per l'eventuale handheld. Days Gone Remastered, ad esempio, riesce a funzionare con una frazione dell'energia precedentemente richiesta, mantenendo un'esperienza complessiva soddisfacente sia nel profilo performance che in quello qualità. Demon's Souls deve invece scendere da 60 a 30 fotogrammi al secondo per raggiungere l'obiettivo di efficienza energetica.
Secondo l'interpretazione di Digital Foundry, questa iniziativa green rappresenta principalmente un impegno concreto di Sony nella riduzione delle emissioni di gas serra, richiedendo agli sviluppatori di ottimizzare specificamente ogni titolo per funzionare con un profilo di consumo ridotto. Leadbetter suggerisce però che questa modalità potrebbe fungere da terreno di prova attraverso cui gli sviluppatori possono familiarizzare con le limitazioni tecniche che un futuro dispositivo portatile richiederebbe. Al momento attuale, tuttavia, non rappresenta una soluzione sufficiente per rendere i giochi PS5 adatti al formato handheld.
Interpellato sulla possibilità che Sony stia lavorando a un dispositivo portatile teorizzato, l'ex dirigente PlayStation Shuhei Yoshida ha commentato che l'idea potrebbe risultare molto attraente per chi possiede librerie di giochi su PS4 e PS5. Nel frattempo, le discussioni sul futuro di PlayStation si estendono ben oltre i dispositivi portatili: Mark Cerny, system architect di PS5, insieme a Jack Huynh, vicepresidente senior di AMD, hanno presentato un video su nuove tecnologie che lascia intendere diverse caratteristiche attese per PlayStation 6.
Lo stesso Yoshida ha sottolineato che Sony non può semplicemente continuare a fare le stesse cose per trovare successo con il nuovo hardware. PlayStation e Sony non hanno ancora rilasciato comunicazioni ufficiali né riguardo alla PS6 né su un eventuale dispositivo portatile di nuova generazione, mantenendo un riserbo che alimenta ulteriormente le speculazioni della comunità videoludica internazionale.