Recensione Hyrule Warriors Legends

Recensione di Hyrule Warriors Legends, che approda sui piccoli schermi del 3DS dopo l'incursione su Wii U. Solo un porting potenziato o qualcosa di più?

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a cura di Jacopo Retrosi

Hyrule Warriors Legends

 

Hyrule Warriors Legends è la versione ampliata per 3DS di Hyrule Warriors, un gioco che eredita le caratteristiche dei titoli della saga di Dinasty Warriors con l'ambientazione e i personaggi del mondo di The Legend of Zelda.

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CONTRO: Ripetitivo se non amate il genere; non sarebbe dovuto uscire sul vecchio 3DS.

VERDETTO: Un ottimo musou, una cartolina affezionata ai fan di Zelda, poca sostanza, tante mazzate... Legends è un pasto generoso rivolto ai palati meno esigenti. Una GOTY con seri problemi di performance sui vecchi modelli di 3DS e un gameplay potenzialmente tedioso, ma comunque in grado di regalare un sacco di ore di divertimento.

Hyrule Warriors Legends, il secondo appuntamento del musou in chiave Zelda, è uscito da poco dalle nostre parti. Realizzato da Omega Force sotto l'egida di Nintendo, l'hack 'n' slash in esclusiva 3DS segue le orme del capostipite per Wii U, consentendo al giocatore di vestire i panni di Link e dei suoi comprimari più celebri per suonarle alle armate delle tenebre o al contrario di scegliere i super cattivoni per sconfiggere le forze del bene.

Le origini del brand risalgono a più di due anni fa, con l'annuncio di una collaborazione tra Nintendo e Tecmo Koei per lo sviluppo di un cross-over tra le saghe di The Legend of Zelda e Dinasty Warriors. All'epoca non si sapeva praticamente nulla del tanto agognato capitolo next gen dell'opera maestra di Eiji Aonuma e il fatto che la casa di Kyoto stesse "svendendo" una delle sue IP di punta per un musou, tanto più su una console alla disperata ricerca di pietre miliari come Wii U, fu oggetto di aspre critiche da parte dei fan.

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Nonostante tutto, grazie alla costante diffusione di materiale accattivante su questo inaspettato connubio e soprattutto al reveal ufficiale del vero The Legend of Zelda per Wii U al successivo E3, i pregiudizi vennero meno e Hyrule Warriors si ritagliò una nicchia come spin-off e "palliativo" in un periodo abbastanza buio per Wii U (più del solito s'intende). La buona accoglienza ricevuta sia dalla critica che dal pubblico preannunciò l'arrivo di un nuovo capitolo, ma ben pochi avrebbero scommesso su un'uscita così ravvicinata, tanto più sulla console portatile di Nintendo.

Hyrule Warriors Legends non è tuttavia un sequel, né un vero e proprio porting, bensì una GOTY Edition del primo Hyrule Warriors, comprendente tutti i contenuti della versione "vanilla" più quelli del season pass, oltre a funzioni inedite e una formula di gioco perfezionata. Un pacchetto più sostanzioso, venduto ad un prezzo molto più competitivo e con il vantaggio della portabilità. Che per una volta valga davvero la pena effettuare un "downgrade"?

Muso-che?

Per coloro che non hanno familiarità con il termine, i musou appartengono a una sottocategoria del genere action. Nelle produzioni di questo filone, anziché affrontare da soli piccoli gruppi di nemici agguerriti, ci troveremo alla testa di un esercito contro orde di avversari altrettanto numerosi, ma molto meno coriacei rispetto alla norma. Quantità su qualità, spettacolarità su tecnica: nei musou non conta come, ma quanti avversari cadranno sotto la nostra lama.

Hyrule Warriors non è certo da meno e ricalca fedelmente questo archetipo. L'influenza della saga di The Legend of Zelda si riflette solo in minima parte sul gameplay, riducendo l'immenso canovaccio creato dal team di Aonuma nel corso degli anni a niente più che fan service. Intendiamoci però, seminare distruzione in location dal grande fascino come il Monte Morte, il Palazzo del Crepuscolo o Oltrenuvola ai comandi di beniamini come Darunia, Ganondorf o Zant non ha prezzo. Per un giocatore navigato, poter contemplare gli scenari delle sue peripezie passate sotto una luce completamente diversa, in presenza tra l'altro di personaggi fino ad ora ammirati solo in brevi occasioni come dialoghi o duelli all'ultimo sangue, è fonte di notevole intrattenimento.

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Gli innumerevoli riferimenti alla serie principale non fanno che rafforzare questo senso d'immersione. Tutto in Hyrule Warriors getta le fondamenta nei trascorsi del brand, in maniera più o meno velata, da elementi palesi come armi o location, a piccoli particolari per osservatori scrupolosi, nascosti in un dettaglio architettonico o tra le voci dei menù. In tal senso, il lavoro compiuto da Tecmo Koei è encomiabile. Di contro, della magia che ha reso grandioso il nome di The Legend of Zelda non v'è traccia alcuna, pertanto una volta dipanato l'effetto sorpresa quel che resta è una formula di gioco pedante e ripetitiva, strascico di un genere che non si azzarda a progredire dai suoi albori. Se non vi piacciono i musou insomma non aspettatevi di iniziare ad amarli con Hyrule Warriors.

D'altro canto i suoi cultori potrebbero trovare intriganti le peculiari meccaniche del titolo Nintendo, siano essi fan di Zelda o meno. L'utilizzo delle strumentazioni classiche di Link per aprirsi un varco sul percorso o esporre il punto debole dei colossali boss ben si sposa con la conquista dei presidi e la scorta di alleati chiave. Il setting e il cast d'eccezione costituiscono un valore aggiunto. Il roster può invero sembrare un passo indietro rispetto ai suoi contemporanei Dynasty Warriors 8 e Samurai Warriors 4, ma per un musou non ambientato nel Giappone feudale siamo su ottimi standard, merito anche dell'ottima caratterizzazione di ogni guerriero.

Caratterizzazione che purtroppo si limita agli exploit in battaglia. Non fatevi illusioni sul "comparto narrativo", il riciclo del sempreverde collasso delle dimensioni a sostenere la trama e i dialoghi scritti da un marmocchio delle elementari negano una qualunque alchimia tra così tanti eroi e personaggi curiosi. Non che da una cena con delitto di massa con protagoniste guest star da tutte le epoche di Hyrule ci si potesse aspettare altro.

Quanto detto sinora si applica benissimo sia a Hyrule Warriors che a Legends, che in qualità di espansione non riesce a smussare gli spigoli del suo progenitore. Il cambio di console e i piccoli accorgimenti non hanno trasformato improvvisamente il titolo Nintendo in un'esperienza poliedrica e profonda, in compenso l'aggiunta di materiale inedito ne conferma il reale punto di forza: la mole impressionante di contenuti.

Completare la modalità Leggenda, comprese la side story di Linkle e la parentesi nell'universo di Wind Waker, non richiederà più di una ventina di ore. Discorso a parte se si vuole portare a termine la campagna ai quattro livelli di difficoltà e raccattare tesori e Aracnule. E poi c'è la modalità Avventura, un immenso hub 8-bit, ispirato alle principali regioni della serie, stracolmo di sfide e collezionabili. Nuovi guerrieri, costumi alternativi, art work, armi potenziate, Portacuori… Se si finisce nel tunnel del completista incallito, Hyrule Warriors Legends può portar via senza problemi centinaia di ore, ma è molto probabile che ci si stanchi prima.

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Al grinding sfrenato si affianca l'introduzione di una nuova feature, le Fatine. Una volta rintracciate sulla mappa di gioco e acchiappate, potremo sviluppare i loro parametri con il cibo raccolto dalle giare sfasciate, vestirle come preferiamo, assegnargli skill e una volta pronte farle scendere al nostro fianco sul campo di battaglia. Una sorta di Tamagotchi in chiave bellica, impreziosito dalla possibilità di scambiare abilità con altri giocatori tramite connessione wireless e molto utile in game grazie alla potenza delle magie acquisite.

Un doppio schermo vale l'altro?

La vera domanda che si pone ogni potenziale acquirente del titolo Nintendo è però la seguente: come si comporta Hyrule Warriors Legends rispetto alla sua controparte casalinga? Beh, non fosse per le dimensioni ridotte degli schermi e il downgrade grafico, non noteremmo alcuna differenza. Ciò significa che il musou di Omega Force patisce le medesime lacune della versione Wii U, perlopiù congenite al genere di appartenenza, ma al tempo stesso ne eredita i pregi e nelle condizioni ottimali Hyrule Warriors si rivela molto divertente.

 

L'ambiente di gioco "ridotto" non ha rallentato in alcun modo il ritmo dell'azione, la risposta ai comandi è la stessa, precisa e puntuale, apprezzata su GamePad, il numero di nemici a schermo e la spettacolarità degli attacchi sono pressoché identici e il tutto si muove a 60 fotogrammi al secondo, con qualche sporadica incertezza nelle situazioni più concitate. Anzi, le già citate migliorie rendono Legends un'esperienza addirittura superiore.

 

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Sul touch screen, oltre a una mappa dettagliata degli schieramenti, troveremo un'icona per ogni generale in campo. Toccandola, il controllo del giocatore passerà istantaneamente al personaggio selezionato, lasciando quello precedente in balia della CPU. Questo consente al giocatore di operare contemporaneamente su più fronti, rimanendo a stretto contatto con presidi importanti o compagni in difficoltà mentre è impegnato a sfondare le linee nemiche.

Ad aggiungere un ulteriore dimensione strategica, è possibile ordinare agli alleati di convergere su determinate posizioni, o di incollarsi a una certa unità. L'IA passiva gli impedirà a prescindere di raggiungere un qualsiasi risultato che non implichi lo schiattare in malo modo, ma se non altro basterà un colpo di stilo per fare piazza pulita di eventuali minacce. Non solo, grazie all'ocarina sarà possibile viaggiare in una baleno tra un checkpoint e l'altro e i macchinosi boss vanno ora giù molto più rapidamente. Fasi logistiche più snelle e combattimenti meno tediosi, entrambe soluzioni azzeccatissime ad un concept portatile, a favore soprattutto della modalità Avventura, di gran lunga più godibile su 3DS nella sua natura mordi e fuggi.

Dramma di un figlio di metà gen

Quanto al profilo tecnico, Hyrule Warriors Legends è un piccolo miracolo, molto più di quanto una prima occhiata non suggerirebbe. I trailer non rendono giustizia al titolo Nintendo, che punta tutto sulla fluidità del combat system, camuffando ad arte i tagli dal motore grafico in alta definizione della versione Wii U. Ciononostante, l'abbondante dose di dettagli riservata ai modelli dei protagonisti, le stilose animazioni e gli esplosivi effetti speciali sono al loro posto, per un risultato in movimento davvero niente male.

Chiaro, da qualche parte sono stati fatti dei sacrifici e non è affatto arduo capire dove: texture e geometrie delle location appaiono di tanto in tanto sottotono, il pop-up è un fenomeno frequente, i minion si muovono letteralmente a scatti, vengono generati in fila indiana e scompaiono completamente dal radar quando la telecamera volge altrove, segno che sono stati eliminati per risparmiare risorse. La cosa tuttavia non ci infastidisce più di tanto, in quanto non va ad intaccare l'esperienza ludica ed è questo ciò che conta.

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Una tirata d'orecchio a chi di dovere però è d'obbligo. L'analisi abbastanza positiva appena illustrata si riferisce infatti all'Hyrule Warriors Legends giocato su New 3DS e New 3DS XL. Sui vecchi modelli il titolo semplicemente non funziona come dovrebbe. Meno nemici a schermo, 3D stereoscopico disattivato di default e anche così un frame rate in costante oscillazione. Ingiocabile? Certo che no, ma spendere 40€ per una "beta" poco ottimizzata non ci sembra affatto un grande affare. Considerate pure Hyrule Warriors Legends una sorta di "esclusiva virtuale", alla pari di Xenoblade Chronicles 3D. Il titolo di Nintendo e Tecmo Koei ha un bisogno viscerale di tanta carne da macello e prestazioni solide. Senza non ha motivo di esistere.

Verdetto

Hyrule Warriors Legends rimarca i cavalli di battaglia che hanno reso il debutto del brand su Wii U un esperimento tanto bizzarro quanto appetibile, espandendone gli orizzonti ma senza curarsi di ammorbidirne i lineamenti. Le direttive per spingervi a mettere mano al portafogli non sono pertanto cambiate su 3DS. Dungeon, enigmi, lunghe cavalcate al tramonto, non troverete nulla di tutto ciò nel cross-over firmato Omega Force.

 

Il vasto campionario di The Legend of Zelda non è altro che un contenitore, finemente decorato, in cui confluisce una formula di gioco caratterizzata da una straziante monotonia. Amare uno o più dei rappresentanti del cast non vi assicurerà di digerire questa ripetitività di fondo, che ricordiamo non va attribuita al titolo in sé, viceversa coloro che abbracceranno il naturale processo del button mashing potranno affondare i denti in un'avventura ricca di contenuti, in grado di intrattenere per periodi prolungati come ben pochi altri software sul portatile Nintendo.

 

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Perché Hyrule Warriors Legends è prima di tutto un musou e uno dei migliori nel suo campo. L'uso profuso e mai sfrontato di rimandi alla saga di Aonuma e performance più che accettabili sul modesto hardware costituiscono la ciliegina sulla torta. Se possedete un nuovo modello di 3DS, avete saltato l'appuntamento su Wii U e menare parecchio le mani non vi dispiace, i guerrieri sotto il segno della Triforza vi accoglieranno a braccia aperte. In caso contrario valutate attentamente: gli stimoli a ripercorrere daccapo campagna e Avventura scarseggiano, rischiate seriamente di annoiarvi dopo neanche un paio d'ore e a nessuno piace a colpire a rallentatore due sacchi di patate.