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a cura di Jacopo Retrosi

Super Toy Cars

 

Quando si costruiscono piste per Micro Machines e simili usando scatole, costruzioni e quant'altro, servono fantasia e ingegno. A quelli di Super Toy Cars sembrano mancare entrambi, anche a quasi un lustro di distanza.

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CONTRO: Frustrante da giocare; Collisioni, motore fisico ed I.A. rotti; Scarsa varietà di ambientazioni; Design poco ispirato; Mancano un paio di pezzi.

VERDETTO: Una conversione incompleta di un prodotto già all'epoca mediocre, su cui grava una realizzazione approssimativa che affossa i - pochi - pregi della formula di gioco. Super Toy Cars è un nome da cui guardarsi bene mentre si sfoglia il catalogo digitale dell'eShop. Un prodotto forse rivolto a un pubblico giovane, anche in virtù del prezzo contenuto, che comunque si stancherà piuttosto in fretta delle sue lacune. Se proprio dovete spendere 10 euro, acquistate delle vere macchinine.

A eccezione di Mario Kart 8 Deluxe e Fast RMX (entrambi porting estesi da Wii U), il catalogo di Nintendo Switch lamenta ancora una certa carenza di giochi di guida. Titoli di fattura arcade sull'eShop non mancano, ma nulla che catturi davvero l'attenzione. L'ospite odierno, Super Toy Cars, purtroppo non sembra fare eccezione.

La produzione Eclipse Games debuttò nel 2014 su PC e Wii U per poi approdare anche su PS4 e Xbox One, incontrando in tutte le occasioni un'accoglienza piuttosto fredda a causa di svariate problematiche che non stiamo qui a elencarvi (tanto le ritroverete nel corso della recensione). Si può davvero sbagliare un racing game a base di macchinine giocattolo in stile Micro Machines? A quanto pare sì, e pure di brutto.

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La premessa di Super Toy Cars non è neanche male, con una "carriera" in singolo che si snoda lungo 48 eventi (gare su più giri, time attack, eliminazione, il solito repertorio), disputati all'interno di tracciati in miniatura, costruiti usando scatole, giocattoli, dolciumi e altre cianfrusaglie di uso domestico. Il parco auto comprende una selezione piuttosto ampia di veicoli, in gran parte caricature di modelli esistenti, tra fuoristrada, maggioloni, muscle car, hot rod e bolidi da corsa.

Abilità al volante a parte, per trionfare sulla concorrenza si possono raccogliere in giro per il circuito oggetti come razzi, mine, chiazze d'inchiostro e gigantesche palle da biliardo (alla Mario Kart per intenderci). Le ambientazioni ci mettono del loro, tra cascate di detriti, vuoi mattoncini di plastica, bulloni o cereali, lattine a mo di strettoia e rampe, quest'ultime utili assieme alle derapate per caricare la barra del turbo.

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Il rombo sommesso e le sgommate non devono però ingannare: una volta in pista le auto si muovono effettivamente come se ci fosse una grossa mano invisibile a trascinarle (sono macchinine in fin dei conti), complice un modello di guida ora rigido come un macigno, ora stranamente sgusciante. Il senso di velocità è discreto, la risposta dei controlli buona e il sistema di derapata funzionale ma avrebbe bisogno di qualche ritocco (spesso il mezzo sembra andarsene per i fatti suoi tra una sbandata e l'altra), per una formula arcade tutto sommato convincente.

Qualunque proposito tuttavia va a farsi benedire una volta fatta la conoscenza del motore fisico e delle collisioni, che rovinano quel poco che Super Toy Cars ha da offrire. Compenetrazioni, muri invisibili, paraurti che si conficcano nel terreno, ruote che si piantano dopo un atterraggio, un vero inferno. Poco importa l'esperienza del disgraziato ai comandi, non c'è niente da fare quando il motore si spegne dopo aver sfiorato uno scalino inesistente e forze sinistre spingono il veicolo in un angolino, dove puntualmente si incastrerà.

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Certo, si può riportare la macchina in pista con l'apposito tasto (o lasciarlo fare in automatico al gioco, cosa che vi sconsigliamo: per lui pure un testacoda equivale a un fuoripista), ma è un fenomeno che si ripete dozzine di volte, troppo spesso e a casaccio. Abbiamo perso il conto delle gare buttate al macero per colpa della pessima realizzazione dei tracciati e delle leggi fisiche che li governano

L'I.A. non aiuta con i suoi attacchi kamikaze (piuttosto che lasciar passare il prossimo preferiscono incollarsi alla sua fiancata e sfracellarsi contro il muro) e c'è addirittura un circuito che ogni tanto falsa le posizioni, obbligando il malcapitato di turno a tornare sui suoi passi, pena l'essere considerato in eterno ultimo.

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Anche riuscendo a soprassedere su queste "piccole" lacune, il titolo Eclipse Games viene ben presto a noia. Con sole cinque ambientazioni e un level design estremamente blando, gli eventi iniziano ad assomigliarsi un po' tutti dopo neanche un'oretta di gioco. Ogni vittoria (oppure un secondo o un terzo posto, Super Toy Cars non è molto schizzinoso) garantisce una piccola ricompensa, tra crediti per migliorare le prestazioni delle auto e livree aggiuntive, ma date le circostanze non è uno stimolo sufficiente per riprendere in mano i Joy-Con.

Mancano il multiplayer online e l'editor dei tracciati, presenti nella versione PC (ricordiamo ben 4 anni fa), che avrebbero aumentato non poco la longevità dell'opera. All'appello rimane lo schermo condiviso per 4 giocatori, per forza di cose divertente (anche se per i motivi sbagliati), tuttavia è un'esperienza che preferiremmo risparmiare ad amici e parenti.

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Altalenante la presentazione: le vetture sono ben caratterizzate, ma sguazzano in un mondo stipato da modelli grossolani e poveri di dettagli, e più in generale allo stile non farebbero male delle atmosfere più vivaci; stabili le prestazioni in modalità fissa, qualche singhiozzo in modalità portatile. Bizzarra invece la scelta di adottare una colonna sonora punk rock, che oltre a non avere molto a che fare con lo spirito del titolo conta qualcosa come 5-6 tracce; un po' poche, specie se si ripetono a un ritmo imbarazzante.