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a cura di Andrea Maiellano

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Sushi Striker: The Way Of Sushido

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Sviluppatore: Indieszero

Editore: Nintendo

Data di uscita: 08/06/2018

Provato su: Nintendo Switch

Disponibile su:   switch 
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Sushi Striker: The Way Of Sushido è un titolo che ha fatto decisamente discutere nelle scorse settimane. La sua parvenza da titolo "mobile", una natura da "semplice" puzzle game e le sue tematiche atipiche e demenziali, non hanno colpito positivamente l'opinione pubblica che lo ha categorizzato, frettolosamente, come una release priva di alcun appeal. Nel nostro precedente provato, però, siamo andati oltre le mere apparenze iniziando a comprendere come mai Nintendo riservi così tanta fiducia nella nuova creazione dei ragazzi di Indieszero (creatori dell'ottimo Theatrhythm: Final Fantasy), al punto di convertire il titolo anche su Switch. Ora, dopo un paio di settimane passate a lanciare piatti vuoti, siamo giunti al momento della verità, pronti a dimostrarvi che non è del tutto sbagliato seguire la Via Del Sushido.

La Guerra... La guerra non cambia mai

In un periodo storico fuori dal tempo, i postumi della terribile Guerra del Sushi ha ridotto in ginocchio la popolazione di ceto povero. L'impero ha bandito ogni pietanza a base di pesce catalogando come criminali tutti gli Shokunin intenzionati a tramandarne, illegalmente, l'antica arte culinaria. In questo, atipica, situazione politica il giovane Musashi (o la giovane, in base alla sessualità che il giocatore sceglierà per il suo avatar) si ritroverà, accidentalmente, invischiato nell'estenuante lotta fra Repubblica e Impero, dopo aver incontrato il potente spirito del sushi Jinrai. Questo mistico incontro darà il via a un arco narrativo dalle tematiche decisamente surreali, e altamente demenziali, che porterà il nostro protagonista a voler salvare il regno e a permettere di nuovo agli abitanti di potersi deliziare con Nigiri e Tempura. Pur considerando le tematiche assurde, e i personaggi deliranti, presentate in Sushi Striker: The Way Of Sushido, l'arco narrativo risulta comunque coerente, disimpegnato e ben confezionato anche grazie a un mix di dialoghi a schermo e cutscene che smebrano disegnate dalle matite del celebre studio Oriental Light and Magic. Nella quindicina di ore che sono servite a portare a termine la story-line principale, abbiamo notato una fortissima volontà, da parte della sceneggiatura, di volersi "prendere sul serio", cercando di enfatizzare i momenti emotivi all'interno di un contesto che richiama costantemente le situazioni deliranti già viste nella saga di Inazuma Eleven. Non stiamo parlando di un canovaccio che possa essere anche solo minimamente considerabile "impegnato" ma è risultata apprezzabile la volontà dei ragazzi di Indieszero di voler creare un universo di gioco che non risulti un banale "compitino" atto a giustificare il progredire dei livelli. 

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L'arco narrativo di Sushi Striker riporterà costantemente alla mente la spensieratezza e la semplicità dei celebri titoli di Game Freak.

La vecchia, cara, World Map

La progressione di gioco è rappresentata da una canonica World Map, suddivisa in zone e livelli, nella quale Musashi potrà muoversi liberamente lasciando al giocatore la possibilità di ripetere qualsiasi duello precedentemente affrontato per migliorare i propri risultati. Ogni livello, infatti, presenta delle sfide addizionali e una valutazione complessiva delle prestazioni del giocatore in grado di aumentare i punti esperienza del protagonista permettendogli di diventare più forte e apprendere nuove abilità. Questa interessante meccanica, di chiara ispirazione ruolistica, si è rivelata ben implementata nelle meccaniche di gioco, rendendo necessario il conseguimento di un livello di esperienza idoneo per affrontare alcuni avversari altrimenti troppo forti. Non basterà, quindi, semplicemente portare a casa la vittoria, poiché, senza un punteggio finale adeguato, l'esperienza raccolta da Musashi al termine della sfida potrebbe non essere sufficientemente alta per garantirgli di affrontare in scioltezza il livello successivo.  Il conseguimento di valutazioni positive, inoltre, garantirà lo sblocco di alcuni extra (puramente estetici) che faranno la gioia dei "completisti" e innalzano ulteriormente la longevità della Campagna Principale del titolo.

Pur non variando mai nelle attività proposte, Sushi Striker: The Way Of Sushido, risulta longevo e con un livello di difficoltà ben bilanciato e in grado di offrire una sfida appagante, e mai frustrante, anche agli utenti più affini al genere.

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Ne uccide più il piatto della spada

Il piatto forte di Sushi Striker: The Way Of Sushido sono, ovviamente, le battaglie che Musashi dovrà affrontare livello dopo livello, dove l'ottimo lavoro di stratificazione del gameplay, effettuato dai ragazzi di Indieszero, viene prepotentemente a galla. Teletrasportati dagli spiriti del Sushi in una dimensione parallela similare a un tradizionale ristorante All You Can Eat, i due sfidanti si troveranno di fronte a tre nastri trasportatori. I duellanti avranno circa sette secondi per unire il maggior numero di piattini dello stesso colore, mangiarne il contenuto e lanciare contro all'avversario le stoviglie vuote per infiggergli un danno proporzionale al numero di piatti impilati precedentemente. A ottenere la vittoria sarà il primo che riuscirà ad azzerare i punti vita dell'avversario.

A questa singolare variante della canonica struttura "Match-3", tipica dei puzzle game, vengono inserite, inoltre, tutta una serie di meccaniche atte a inspessire il gameplay: dal nastro trasportatore condiviso (dove potrete pescare pietanze sia voi che il vostro avversario), passando per una serie di bonus/malus che richiederanno l'abbinamento di un dato numero di piatti prima di poter essere selezionati, fino ad arrivare al "Festival Del Sushi" (che aumenterà temporaneamente il livello di danno del 150%) sono molteplici le aggiunte che verranno inserite, sfida dopo sfida, per variare costantemente il campo di battaglia. 

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A stratificare maggiormente l'azione di gioco di Sushi Striker: The Way Of Sushido troveremo degli oggetti che Musashi potrà utilizzare per disporre di un maggior controllo del campo. Le Rotelle Kaiten agiranno direttamente sui nastri trasportatori modificandone alcune caratteristiche per semplificare l'abbinamento di colori diversi, il Sushi Preferito indicherà una tipologia di pietanza che garantirà un Bonus alle statistiche del protagonista (aumento dei punti vita o incremento del danno generato da un determinato colore) e gli oggetti, infine, garantiranno ulteriori bonus ad "utilizzo unico". Risulta, quindi, evidente come l'attivazione di questi bonus richiederà, specialmente nelle fasi più avanzate dell'avventura, un approccio maggiormente tattico e ragionato per poter trovare la combinazione di oggetti migliori per portare a casa la vittoria.

Se tutte queste meccaniche non fossero sufficienti, interviene anche il particolare l'inserimento degli Spiriti del Sushi, veri e propri "Game-Changer" in grado, grazie alle loro abilità, di ribaltare completamente le sorti di un duello.

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In Sushi Striker è presente inoltre una modalità multiplayer competitiva che vi permetterà di sfidare guerrieri di tutto il mondo utilizzando il vostro team di spiriti per diventare lo Shokunin migliore del mondo.

Spiriti del sushi... e dove trovarli

Facendo il verso a Pokémon, e in termini puramente di design anche a Yo-Kai Watch, gli spiriti del Sushi si rivelerano non solo degli alleati indispensabili per portare a casa la vittoria ma anche un'ottima deriva collezionistica atta ad estendere ulteriormente la longevità di Sushi Striker: The Way Of Sushido. In totale sarete chiamati a collezionare cento spiritelli che potrete sbloccare agevolmente durante il corso dell'avventura o portando a termine compiti specifici. Vi avvisiamo subito che ottenerli tutti richiederà tempo ma il loro impatto sul gameplay risulterà una ricompensa più che congrua per lo sforzo richiesto. Ognuna delle entità, infatti, sarà dotata di un'abilità specifica in grado di modificare sostanzialmente le meccaniche di gioco. Giusto per farvi alcuni esempi: Jinren vi permetterà di unificare i colori dei piattini, permettendovi quindi di impilarne un numero elevatissimo in pochi secondi, Penzo trasformerà in frutta tutto il sushi presente sui vostri nastri, dandovi la possibilità di recuperare punti vita semplicemente mangiandola. Tutti i cento spiritelli presenti nel titolo inoltre sono dotati di un livello di esperienza univoco che aumenterà semplicemente usufruendo della loro abilità durante gli scontri o utilizzando dei consumabili che ne agevoleranno l'evoluzione, trasformandoli in esseri più potenti e performanti. La possibilità, infine, di poterne scegliere solo tre come supporto alle battaglie aumenta ulteriormente l'elemento ruolistico e la stratificazione di un gameplay che si è dimostrato ben confezionato e ricco di sorprese rispetto al genere di appartenenza del gioco.

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Nigiri Take Away

Nella nostra precedente prova avevamo già ampiamente illustrato come Sushi Striker: The Way Of Sushido esprimesse il meglio di sé in mobilità. I controlli touch, infatti, si rivelano implementati magistralmente permettendo di godere dell'intero titolo esclusivamente attraverso lo schermo di Nintendo Switch, con un sistema di comandi precisi, immediati e che restituiscono appieno la frenesia delle fasi più concitate del gioco. Risulta incomprensibile, però, la scelta di non permettere la fruizione del titolo senza i Joy-Con connessi alla console (considerando che non vengono mai richiesti come input di comando) eliminando completamente la possibilità di ridurre le dimensioni di Switch a quelle di un piccolo tablet durante l'utilizzo del gioco. Per quanto riguarda il sistema di controllo tradizionale, invece, vengono confermati i dubbi che avevamo abuto durante la nostra analisi preliminare. Funziona tutto a dover e l'input risulta sempre preciso e con tempi di risposta ottimali ma la natura "mobile" del titolo e la freneticità di alcune sfide, mal si sposa con un sistema di controllo tradizionale, rendendo meno appagante la fruizione del titolo in modalità "Docked". Un vero peccato, soprattutto coniderando l'ottima implementazione dell'HD Rumble da parte di Indieszero.

Non avrebbe senso, vista la natura di Sushi Striker, effettuare un'analisi dettagliata del comparto grafico ma possiamo tranquillamente affermare che le animazioni pulite e lo stile cartoonesco restituiscono un colpo d'occhio più che piacevole e che non mostra mai il fianco rischiando di apparire una mera conversione (vi ricordiamo che il titolo originariamente era previsto solo per Nintendo 3DS). In termini di pixel su schermo, infine, vige la canonicità già vista con la maggior parte delle produzioni per Switch, Sushi Striker: The Way Of Sushido gira a una risoluzione di 720p in modalità portatile e a 1080p in modalità "Docked".

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Tom's Consiglia

Se Sushi Striker vi ha convinto ma non avete a disposizione una Nintendo Switch, potete sempre optare per la versione per 3DS.

Sushi Striker: The Way Of SushidoSwitch

PROOttima longevità; Meccaniche fresche e divertenti; Livello di sfida impegnativo ma ben bilanciato; Ricco di collezionabili ed extra sbloccabili.

CONTROSistema di controllo tradizionale non ottimizzato a dovere; Elevata ripetitività; Prezzo da tenere in considerazione in relazione alla tipologia di gioco.

VERDETTOPunire Sushi Striker solo per il suo stile demenziale e infantile, o per la sua apparente natura da mobile-game, sarebbe professionalmente scorretto e ingiusto. L'ultima creatura dei ragazzi di Indieszero si è rivelato un ottimo esponente del genere puzzle-game, ricco di meccaniche fresche, divertenti e in grado di impegnare anche i giocatori più navigati. Alcune sbavature nel sistema di controllo, e un prezzo "lievemente" pompato rispetto alla proposta offerta, non riescono a fargli raggiungere una valutazione maggiore ma resta indubbio che l'avventura del giovane Musashi si sia rivelata un'inaspettata sorpresa che speriamo non finisca nel dimenticatoio a causa di giudizi affrettati da parte del pubblico.

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