Recensione Until Dawn, l'horror adolescenziale interattivo

Recensione di Until Dawn, la nuova avventura horror disponibile in esclusiva su PlayStation 4.

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a cura di Marshall Honorof

Until Dawn

 

Until Dawn è un titolo consigliato a tutti gli appassionati di Horror, ricco di espedienti narrativi coinvolgenti e con una buona atmosfera. 

Until Dawn Box w 180

CONTRO: Poco gameplay "tradizionale"; alcuni personaggi sono meno interessanti degli altri.

VERDETTO: Until Dawn è come un B-movie che delizierà i fan dell'horror, grazie a dinamiche narrative creative e una produzione eccellente.

Introduzione

Bisogna ammetterlo, solitamente i film Slasher funzionano perché noi, come spettatori, non ci curiamo di vedere odiosi teenager fatti a pezzi come carne da macello. Se i ragazzi sono sufficientemente fastidiosi gli spettatori di solito cominciano a parteggiare per l'assassino. Until Dawn è un gioco horror di Supermassive Games in esclusiva per PS4 che cuce insieme ogni cliché di queste filone cinematografico in un prodotto innovativo e divertente.

Until Dawn potrà anche non essere terrificante come Halloween, ingegnoso come Quella casa nel bosco o emblematico e rappresentativo come Nightmare, ma i fan dell'horror non dovrebbero negarsi il divertimento di portare a termine il gioco almeno una volta, grazie alle dinamiche narrative creative e all'eccellente livello raggiunto dalla produzione del gioco.

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Gameplay

Until Dawn mette i giocatori nei panni di uno di otto teenager (il personaggio controllato cambia durante la storia) in viaggio verso una una piccola casetta in legno dispersa in una zona montana, per un weekend all'insegna del divertimento. Peccato che i giovani si ritrovino perseguitati da un misterioso killer e minacciati al tempo stesso dalle condizioni meteorologiche del clima innevato e dai propri drammi personali. Per sopravvivere alla nottata dovrete vestire i panni di ogni personaggio mentre esplora baite spaventose, miniere abbandonate e colli innevati.

Non c'è molto gameplay di tipo tradizionale in Until Dawn, e per questo motivo i fanatici dell'azione faranno meglio a rivolgersi ad altri giochi. Quick-time events (QTE) e le occasionali sessioni di sparatorie sono quanto di più vicino agli elementi più classici del gameplay. Ogni tanto apparirà sullo schermo un indicatore dei pulsanti e il giocatore dovrà reagire in modo corretto – premendo una sequenza di pulsanti, ruotando gli stick analogici o mantenendo immobile il controller – assicurandosi di eseguire i comandi velocemente e nel modo più preciso possibile. Until Dawn mantiene la frequenza di questi eventi al minimo indispensabile, un dettaglio che aiuta a rendere questi eventi coinvolgenti e ricchi di tensione e tutt'altro che monotoni.

Review Screen 8

A volte i QTE implicano il lancio di oggetti o di sparare a determinati bersagli. Al posto d'implementare un sistema di combattimento completo vi sarà richiesto occasionalmente di mirare un bersaglio con le levette analogiche e premere un pulsante per fare fuoco. È un sistema leggermente complesso, ma contribuisce a creare tensione, e un tutorial che inscena una battaglia a palle di neve fra due dei personaggi principali si rivela un modo particolarmente intelligente per introdurre il concetto.

Until Dawn non è un survival horror come Resident Evil o Alien: Isolation. È un gioco horror, e in quanto tale i combattimenti, la ricerca di oggetti e la soluzione di enigmi si accomodano in secondo piano rispetto all'interazione con il mondo di gioco e i personaggi. Il gameplay consiste nel camminare in giro (di solito non molto in fretta, e con controlli piuttosto impacciati) e interagire con oggetti come fotografie, cancelli o caldaie per raccogliere informazioni e risolvere semplici enigmi. Una menzione particolare va ai Totem, piccoli oggetti da raccogliere che danno ai giocatori fugaci indizi sui possibili pericoli che si abbatteranno sui teenager.

Review Screen 2

Effetto farfalla

Nel paragrafo precedente ho detto "possibili" pericoli perché il dettaglio che contraddistingue il gameplay di Until Dawn è la possibilità di cambiare il modo in cui si svolge la storia, senza la possibilità di ripetere le sequenze appena affrontate o di caricare file di salvataggio precedenti. Il sistema Butterfly Effect esclusivo del gioco vi permette di sapere quando si prende una decisione in grado di alterare la storia, mostrando un gruppo di farfalle svolazzanti sullo schermo. Sicuramente non è la cosa più spaventosa da osservare in un gioco horror, ma è un dettaglio che svolge un buon lavoro nel comunicare al giocatore la quantità di decisioni che si possono controllare.

Vi avventurerete in una miniera per salvare la vostra fidanzata o vi limiterete a lanciarle la vostra torcia? Il vostro amico che si sente un po' giù ha bisogno di essere riassicurato o di una barzelletta stupida? Prenderete il sentiero veloce e pericoloso attraverso i boschi o la strada lunga e più sicura – e come cambieranno le vostre scelte quando un folle killer vi starà col fiato sul collo? Until Dawn lascia che siate voi a prendere tutte queste decisioni, e in questo modo toccherà a voi avere il controllo su quale personaggio morirà e quale riuscirà ad arrivare sano e salvo fino al termine del gioco.

Un potenziale lato negativo di questo sistema è che non esiste un modo sicuro per capire quale scelta finirà col salvare i personaggi. O ucciderli. Ma in realtà è proprio parte del divertimento. Come nei film horror, i personaggi sono fastidiosi e piacevoli al punto giusto, e i giocatori saranno altrettanto felici di vederli evitare i pericoli per un pelo o di finire fatti a pezzi da uno psicopatico. Semplicemente, il gioco non sarebbe molto divertente se nelle decisioni da prendere ce ne fosse sempre una "corretta" per la sopravvivenza dei personaggi.

Dr Hill 2015 05 21 H

Il trucco per godersi Until Dawn è di affrontarlo come un film interattivo e non come un gioco tradizionale. Non otterrete punti extra o riconoscimenti se salverete tutti, e portare a termina quest'impresa non è il punto del gioco. La storia si basa sulle vostre scelte, nel bene e nel male, e non c'è un modo per prevedere come si evolverà fino al raggiungimento di un'eventuale seconda partita.

Infine, sarei negligente se non citassi le brillanti sezioni d'intermezzo, in cui voi (non è chiaro quale personaggio s'interpreta, almeno non inizialmente) vi ritroverete seduti in compagnia di un macabro psichiatra, interpretato da un eccellente Peter Stormare, celebre per Prison Break e per i suoi personaggi alquanto eccentrici in decine di film hollywoodiani. Lo psichiatra v'interrogherà sulle cose che trovate spaventose, e queste sessioni aiuteranno a farvi capire quali pericoli dovrete affrontare nel gioco. Uno stratagemma già usato in altri giochi, come in Silent Hill: Shattered Memories, ma l'interpretazione di Stormare aggiunge un'elevata vivacità al ruolo che rende difficile non vedere l'ora dei 5 saltuari minuti di pausa passati in sua compagnia.