Recensione Warhammer 40,000: Dawn of War 3

Warhammer 40,000: Dawn of War 3 è l'ultima fatica di Relic Entertainment, scoprite perché è uno dei migliori RTS al giorno d'oggi nella nostra recensione.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Warhammer 40,000

Dawn of War 3

 

Genere: RTS, strategia

Warhammer 40,000: Dawn of War III

CONTRO: Menù macchinosi; solamente tre fazioni; modalità di pittura delle unità migliorabile; gestione delle risorse fin troppo semplice.

VERDETTO: Il terzo capitolo della saga di Dawn of War è un RTS di ottima fattura, con un multiplayer frenetico che ricorda StarCraft, tante possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco e una campagna single-player di tutto rispetto. I pochi difetti non minano un titolo che gli amanti dei giochi di strategia sapranno sicuramente apprezzare.

La lancia di Khaine, un artefatto dalla potenza inimmaginabile è stato localizzato sul pianeta perduto Acheron. Gli Angeli Sanguinari guidati dal comandante Angelos, gli Eldar da Macha e gli Orki da Gorgutz si scontreranno per entrarne in possesso. Noi combatteremo assieme a tutte e tre le fazioni durante una campagna che ci farà scoprire segreti e alleanze inaspettate. In questa recensione vi spieghiamo perché Dawn of War III è uno dei migliori RTS degli ultimi anni.

Nell'oscurità, io sarò luce

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La campagna in single-player di Dawn of War 3 è un ottimo esempio di come dovrebbe essere strutturata la modalità storia in un RTS: veniamo introdotti ai personaggi principali in manierà rapida, passando per le prime missioni che fungono da tutorial e che ci fanno prendere familiarità con le meccaniche caratteristiche di ogni fazione. Space Marine, Eldar e Orki sono profondamente diversi e giocare con tutti e tre gli eserciti ci prepara anche all'inevitabile esperienza multiplayer. 

Se la trama inzialmente ruota attorno al - solito - artefatto incredibilmente potente, i personaggi doppiati in maniera egregia e qualche colpo di scena niente male riescono a migliorare una storia che pur restando bene o male classica, riesce ad essere intrigante. Le ambientazioni e le musiche sono di buon livello, e anche se qualche missione della campagna è sotto tono, mediamente ci troviamo di fronte ad un'ottima realizzazione.

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Macha può bloccare i nemici mettendoli in stasi per un lungo periodo

Gli obiettivi sono vari, e spaziano dalle classiche missioni di difesa o attacco, a infiltrazioni e incursioni solitarie. Una delle caratteristiche più interessanti è la possibilità di personalizzare le unità d'élite che portiamo in battaglia con noi anche nella modalità storia. Scegliere una squadra di Terminator o uno Space Marine Cappellano può cambiare radicalmente lo stile di gioco.

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Se da una parte possiamo scegliere le tre unità d'élite che ci accompagnano in guerra, dall'altra si possono selezionare altrettante "dottrine", speciali potenziamenti che modificano il comportamento delle nostre unità in battaglia, dotandole di nuovi attacchi, potenziamenti e svariate caratteristiche. Ogni unità ha almeno un paio di potenziamenti specifici che la rendono ancor più letale in battaglia: in Dawn of War 3 la specializzazione del proprio esercito avviene ancor prima di scendere sul campo. Siamo sicuri che sarà una componente fondamentale del comparto multiplayer, soprattutto nelle sfide 2vs2 e 3vs3.

Nella vendetta, non avrò pietà

Il comparto tecnico del nuovo Dawn of War è di buon livello, la grafica risulta piacevole, anche se non particolarmente stupefacente, e il contrasto tra le ambientazioni spesso oscure e tetre rende facilmente individuabili le proprie unità sul campo. Una configurazione di alto livello (GTX 1080 e i5-6600k) riesce a gestire a impostazioni massime tutte le unità presenti a schermo senza particolari cali di frame rate, che difficilmente scende sotto i 60 FPS.

Le animazioni, tanto criticate dalla community, risultano ben studiate per ogni fazione. Gli Space Marine risultano più lenti e meccanici rispetto ai rapidi Eldar e ai brutali Orki. Gli effetti degli attacchi sono particolarmente luminosi ed appariscenti, una scelta dettata dalla necessità di avere sempre il controllo su quello che accade durante le battaglie, anche quelle più concitate. 

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Come già anticipato il doppiaggio è di buon livello, e personaggi come Gabriel Angelos esprimono in tutto e per tutto il loro incredibile carisma. La colonna sonora, ovviamente oscura e gotica, aiuta ad immergersi a pieno nel mondo di Warhammer 40,000.