Una questione di pazienza

Recensione di Yaiba: Ninja Gaiden Z, spinoff per PC, PS3 e Xbox 360 della celebre saga di giochi d'azione di Tecmo Koei.

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a cura di Tom's Hardware

Una questione di pazienza

La struttura di Yaiba: Ninja Gaiden Z è l'emblema della "tradizione". In questo gioco bisogna affrontare varie missioni, perfettamente lineari, che ci metteranno davanti a ondate di nemici via via più difficili, e condite con qualche scontro con i vari boss. Il sistema di combattimento non sprizza di originalità e bisogna sottolineare subito l'assenza del salto. Il pulsante ad esso dedicato è stato affidato agli scatti, che risultano abbastanza efficienti ai fini del gameplay, senza tuttavia riuscire a sopperire a tale mancanza.

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Per quanto riguarda le fasi di attacco ci sono tre pulsanti che corrispondono alla frusta, all'attacco con spada e ai pugni tramite il braccio bionico. Per difendersi, per effettuare prese siu nemici e altre funzioni entrano in gioco i dorsali. Un sistema riuscito, sicuramente non esente da pecche ma passabile.

A completare il quadro ci pensa la possibilità di sviluppare il personaggio, che permetterà di sbloccare alcune combo alternative, vari tipi di attacco e altri bonus che faciliteranno la propria avventura. Abbiamo detto "facilitare", ma bisogna prendere questo termine davvero alla leggera.

Nonostante lo sviluppo di Yaiba il livello di difficoltà è elevato e decisamente snervante. Questo dramma è dovuto a grossi problemi di bilanciamento. Non mancano infatti momenti in cui si affrontano nemici con una semplicità disarmante, seguiti da sessioni di gioco in cui bisogna sfoggiare tutta la propria bravura, padroneggiando meccanismi di gioco complessi e non ancora imparati a dovere poiché non necessari fino a qualche minuto prima.

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Dulcis in fundo abbiamo un sistema di checkpoint tutt'altro che impeccabile. Considerando che i combattimenti avvengono seguendo le regole della famosa modalità orda, ci si trova di volta in volta in mini-arene con ondate di nemici che si susseguono, l'una dopo l'altra e con una difficoltà crescente. Un meccanismo che non lascia spazio a errori, visto che se si muore bisogna ricominciare dalla prima ondata. Un elemento sicuramente non gratificante e fastidioso.

Durante le prime ore di gioco le novità proposte dal gameplay, che comprendono una serie di sfide platform poco riuscite, tengono a galla l'esperienza di gioco. Tuttavia, col passare del tempo la monotonia prenderà sempre più piede. Arriverete dunque a svolgere sempre gli stessi compiti per le restanti quattro ore necessarie a finire il gioco, con alcuni scontri così ostici e con una difficoltà calibrata così male che metteranno a dura prova la pazienza del giocatore.

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Un elemento riuscito è la presenza di nemici appartenenti a categorie elementali diverse. Questo vuol dire zombie propensi agli attacchi di fuoco, altri a quelli elettrici e così via. In questo caso entra in gioco anche un sistema d'interazione tra i vari elementi, che potremo sfruttare poi a nostro vantaggio. Si potrà dunque generare una tempesta di fulmini facendo entrare in contatto i poteri del fuoco con quelli elettrici, per fare un esempio. La telecamera fissa non aiuta certi tipi di situazioni, come quella appena descritta, ma svolge il suo dovere discretamente per gran parte del gioco.