C'erano una volta i videogiochi di strategia, quelli che dominavano il mercato e che erano protagonisti di lan party da oltre 300 giocatori, dove il divertimento era la massima priorità e la competizione era un plus che ben presto sarebbe diventata la norma del genere. Ora, nel 2018, le cose sono, purtroppo, decisamente cambiate; giochi come Starcraft II faticano a tenere banco, altri brand come Command & Conquer sono sprofondati nel dimenticatoio e le software house che investono sono sempre meno. Per fortuna, il rilascio di Civilization VI, il ritorno di Age of Empires con il quarto capitolo e l'arrivo di nuovi titoli interessanti come Battletech e Iron Harvest, sembrano ridare linfa e speranza ad un genere che rischia di diventare di nicchia nella sua totalità.
In tutto questo esiste Slitherine: una software house inglese che sviluppa senza timore e con passione solo videogiochi di strategia, non solo quelli più apprezzati come gli RTS o TTS, ma anche War Games, genere di nicchia, soprattutto nel nostro paese. Proprio da loro siamo stati invitati nel meraviglioso castello di Pavone in provincia di Ivrea per presenziare una loro War Room, evento dedicato ai giornalisti e agli influencer. In questa sbalorditiva location abbiamo potuto provare nuovi videogiochi, parlare con gli sviluppatori e adirittura partecipare ad un torneo amichevole sul loro recente Empires Apart, sviluppato dall'italianissimo Gian Paolo Vernocchi e dal suo team: DESTINYbit.
L'intero evento è stato coperto dal supporto di MSI, i quali hanno fornito PC Desktop e laptop da gaming di ultima generazione, in grado di garantire massime prestazioni su tutti i videogiochi mostrati. Questo è stato possibile proprio grazie ad un recente accordo tra Slitherine e l'azienda taiwanese.
All'indomani di una giornata passata a chiacchierare e a visitare il castello - nei suoi limiti -, i gentilissimi ragazzi di Slitherine ci hanno introdotto due nuovissimi loro videogiochi: Warhammer 40.000 Gladius - Relics of War e il nuovo Close Combat The Bloody First, che abbiamo potuto provare in anteprima per una buona oretta, con la possibilità di fornire anche diversi feedback sulle nostre impressioni.
L'intero evento è stato coperto dal supporto di MSI, i quali hanno fornito PC Desktop e laptop da gaming di ultima generazione.
Warhammer 40.000 sbarca nella strategia 4X
L'universo di questo brand ideato da Games Worshop è ormai diventato mastodontico e il nuovo Warhammer 40.000 Gladius - Relics of War esplora un sottogenere finora inesplorato per la saga. Esso è uno strategico a turni 4X sviluppato da Proxy Studios, già abbastanza esperta del genere per aver lavorato a Pandora. Per chi non sapesse che cosa significhi 4X è presto detto: eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate, vale a dire: esplora, espandi, sfrutta e stermina. Civilization è l'esponente più famoso e conosciuto di questo tipo di videogiochi strategici. Chiaramente il titolo di Proxy Studios è molto diverso, quanto però, più intuitivo. Si perché essendo il mondo di gioco basato sull'universo di Warhammer, non può esistere diplomazia e nemmeno una vittoria basata sulla scienza o sull'economia; l'unico modo per vincere è annientare tutti i nemici, nè più nè meno. Questo lo rende più accessibile ai giocatori non avezzi a questo tipo di esperienze, perché permette di concentrarsi solo su una determinata via e conseguentemente non dovremo preoccuparci della tecnologia avversaria o del loro stato economico, almeno dal punto di vista degli obiettivi da perseguire.
Se pensate che questo in qualche modo renda il gioco meno vario o meno interessante, vi sbagliate di grosso. All'uscita, infatti, sarà possibile giocare 4 differenti razze: Space Marines, Orks, Astra Militarium e Necrons, non temete che siano poche, gli sviluppatori hanno promesso di inserirne altre nel corso del ciclo di vita del gioco. Ognuna di queste ha un proprio albero tecnologico -diviso in 10 step- e meccaniche completamente differenti. Ad esempio gli Space Marines possono schierare solo una capitale, ma la loro forza tecnologica, soprattutto ad inizio gioco, è assolutamente strabiliante. Gli Orks, invece, possono realizzare più città, ma il loro start game è parecchio arduo e richiede una maggiore attenzione in fase di attacco e difesa.
Anche le risorse sono diversificate per fazione, anche se la funzione è molto simile per ognuna di loro. Come in Civilization, ovviamente, è sempre importante espandere la propria città iniziale e conquistarne di altre. È determinante scegliere con accuratezza cosa costruire, facendo ben attenzione ai turni impiegati e alla situazione di gioco. La stessa cosa vale per le tecnologie, le quali non corrispondono come in Civilization in un vero e proprio salto di era, ma semplicemente risultano scoperte scientifiche militari o civili per migliorare la produzione di risorse o l'utilizzo di precise unità da guerra.
L'unico modo per vincere è annientare tutti i nemici, nè più nè meno.
Il ritorno di Close Combat
Uno dei punti di forza di Slitherine è sicuramente quello di aver una line up strategica assolutamente varia.