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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

C'erano una volta i videogiochi di strategia, quelli che dominavano il mercato e che erano protagonisti di lan party da oltre 300 giocatori, dove il divertimento era la massima priorità e la competizione era un plus che ben presto sarebbe diventata la norma del genere. Ora, nel 2018, le cose sono, purtroppo, decisamente cambiate; giochi come Starcraft II  faticano a tenere banco, altri brand come Command & Conquer sono sprofondati nel dimenticatoio e le software house che investono sono sempre meno. Per fortuna, il rilascio di Civilization VI, il ritorno di Age of Empires con il quarto capitolo e l'arrivo di nuovi titoli interessanti come Battletech e Iron Harvest, sembrano ridare linfa e speranza ad un genere che rischia di diventare di nicchia nella sua totalità.

In tutto questo esiste Slitherine: una software house inglese che sviluppa senza timore e con passione solo videogiochi di strategia, non solo quelli più apprezzati come gli RTS o TTS, ma anche War Games, genere di nicchia, soprattutto nel nostro paese. Proprio da loro siamo stati invitati nel meraviglioso castello di Pavone in provincia di Ivrea per presenziare una loro War Room, evento dedicato ai giornalisti e agli influencer. In questa sbalorditiva location abbiamo potuto provare nuovi videogiochi, parlare con gli sviluppatori e adirittura partecipare ad un torneo amichevole sul loro recente Empires Apart, sviluppato dall'italianissimo Gian Paolo Vernocchi e dal suo team: DESTINYbit.

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L'intero evento è stato coperto dal supporto di MSI, i quali hanno fornito PC Desktop e laptop da gaming di ultima generazione, in grado di garantire massime prestazioni su tutti i videogiochi mostrati. Questo è stato possibile proprio grazie ad un recente accordo tra Slitherine e l'azienda taiwanese.

All'indomani di una giornata passata a chiacchierare e a visitare il castello - nei suoi limiti -, i gentilissimi ragazzi di Slitherine ci hanno introdotto due nuovissimi loro videogiochi: Warhammer 40.000 Gladius - Relics of War e il nuovo Close Combat The Bloody First, che abbiamo potuto provare in anteprima per una buona oretta, con la possibilità di fornire anche diversi feedback sulle nostre impressioni.

L'intero evento è stato coperto dal supporto di MSI, i quali hanno fornito PC Desktop e laptop da gaming di ultima generazione.

Warhammer 40.000 sbarca nella strategia 4X

L'universo di questo brand ideato da Games Worshop è ormai diventato mastodontico e il nuovo Warhammer 40.000 Gladius - Relics of War esplora un sottogenere finora inesplorato per la saga. Esso è uno strategico a turni 4X sviluppato da Proxy Studios, già abbastanza esperta del genere per aver lavorato a Pandora. Per chi non sapesse che cosa significhi 4X è presto detto:  eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate, vale a dire: esplora, espandi, sfrutta e stermina. Civilization è l'esponente più famoso e conosciuto di questo tipo di videogiochi strategici. Chiaramente il titolo di Proxy Studios è molto diverso, quanto però, più intuitivo. Si perché essendo il mondo di gioco basato sull'universo di Warhammer, non può esistere diplomazia e nemmeno una vittoria basata sulla scienza o sull'economia; l'unico modo per vincere è annientare tutti i nemici, nè più nè meno. Questo lo rende più accessibile ai giocatori non avezzi a questo tipo di esperienze, perché permette di concentrarsi solo su una determinata via e conseguentemente non dovremo preoccuparci della tecnologia avversaria o del loro stato economico, almeno dal punto di vista degli obiettivi da perseguire.

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Se pensate che questo in qualche modo renda il gioco meno vario o meno interessante, vi sbagliate di grosso. All'uscita, infatti, sarà possibile giocare 4 differenti razze: Space Marines, Orks, Astra Militarium e Necrons, non temete che siano poche, gli sviluppatori hanno promesso di inserirne altre nel corso del ciclo di vita del gioco. Ognuna di queste ha un proprio albero tecnologico -diviso in 10 step- e meccaniche completamente differenti. Ad esempio gli Space Marines possono schierare solo una capitale, ma la loro forza tecnologica, soprattutto ad inizio gioco, è assolutamente strabiliante. Gli Orks, invece, possono realizzare più città, ma il loro start game è parecchio arduo e richiede una maggiore attenzione in fase di attacco e difesa.

Anche le risorse sono diversificate per fazione, anche se la funzione è molto simile per ognuna di loro. Come in Civilization, ovviamente, è sempre importante espandere la propria città iniziale e conquistarne di altre. È determinante scegliere con accuratezza cosa costruire, facendo ben attenzione ai turni impiegati e alla situazione di gioco. La stessa cosa vale per le tecnologie, le quali non corrispondono come in Civilization in un vero e proprio salto di era, ma semplicemente risultano scoperte scientifiche militari o civili per migliorare la produzione di risorse o l'utilizzo di precise unità da guerra.

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Proxy Studios è stata attenta anche per chi non conosce l'universo di Warhammer 40.000, inserendo il compendium: enorme enciclopedia digitale che spiega approfonditamente qualsiasi cosa all'interno del gioco, compresa la lore, essenziale per l'universo di questo brand. La piccola prova ci ha comunque piacevolmente convinto. Tuttavia, saranno da valutare i vari bilanciamenti delle fazioni e il supporto da parte del team nel periodo post rilascio, ove quest'ultimo non è stato ancora annunciato, ma che non sarà troppo lontano, presumibilmente prima dell'estate.
L'unico modo per vincere è annientare tutti i nemici, nè più nè meno.

Il ritorno di Close Combat

Uno dei punti di forza di Slitherine è sicuramente quello di aver una line up strategica assolutamente varia, che riesce a raggiungere anche i giocatori più di nicchia.

 

Close Combat è uno strategico appartenente al sottogenere War Game o RTT - real-time tactical - . Il primo videogioco di questa serie poco conosciuta nel nostro paese risale adirittura al 1996, al tempo, rilasciato da Microsoft. Sono stati successivamente sviluppati tantissimi altri seguiti, alcuni adirittura per l'esercito degli Stati Uniti, utilizzati per l'addestramento dei marines.

In super anteprima abbiamo avuto l'opportunità di provare Close Combat The Bloody First, nuovissimo capitolo prodotto da Matrix Games. Essendo il titolo in fase pre-alpha e quindi ben lontano dallo sviluppo, non ci è stata la possibilità di approfondire molto le diverse sfaccettature di gameplay, anche perché è un'esperienza decisamente complessa e che richiede ore e ore di gioco per essere opportunamente compresa.

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Per la prima volta un videogioco di Close Combat girerà con il 3D Archon engine, motore che permette di analizzare il campo di battaglia in maniera completamente innovativa rispetto ai predecessori. È giusto comunque chiarire che è possibile giocare anche con la classica visuale 2D, almeno per chi è abituato a farlo. Ogni Close Combat cerca di riprodurre le campagne militari presenti nella seconda guerra mondiale, cercando quindi di essere storicamente accurate, in particolare, in The Bloody First, comanderemo la US 1stInfantry Division, conosciuta dai più come The Big Red One. Tra le varie campagne saranno presenti: Normandia, Sicilia e Tunisia, dove ognuna di essere offre diverse operazioni militari da affrontare.
Uno dei punti di forza di Slitherine è sicuramente quello di aver una line up strategica assolutamente varia.

 

In un gioco realistico come Close Combat bisogna tenere conto di qualsiasi cosa, dal briefing, allo schieramento delle unità, dal morale delle truppe, fino alla posizione dei nostri soldati e alla balistica dei proiettili. Un errore può considerarsi fatale per i nostri plotoni. Close Combat The Bloody First è un titolo creato per gli appassionati di War Games, un gioco non per tutti e decisamente complesso, soprattutto per chi non ha mai avuto modo di metterci mano sopra. Siamo curiosi di verificare il titolo in fase di rilascio, che avverrà entro la fine dell'anno.

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Un evento per la strategia

 

A concludere questo bellissimo evento è stato il torneo di Empires Apart, streammato adirittura da Gian Paolo, ideatore del titolo. Un'idea davvero carina, in cui ci siamo davvero molto divertiti. Il torneo utilizzava il sistema svizzero e nei nostri limiti abbiamo provato a farci valere, riuscendo a primeggiare con il collega di Everyeye, ma cadendo senza speranza con i professionisti di Age of Empires. Questi ultimi ci hanno dato una sonora lezione di strategia e velocità di esecuzione, il tutto senza considerare che giocavano a un titolo comunque diverso dal famoso videogioco Microsoft.

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I saluti sono stati i più dolorosi, senza dubbio. I simpaticissimi ragazzi di Slitherine hanno organizzato un evento davvero impeccabile, dove il divertimento, le discussioni sul mercato e il modo di presentare i nuovi prodotti è stato magnificamente organizzato. La location, inoltre, oltre a essere meravigliosa e insostituibile, è stata impreziosita da uno staff davvero attento e cordiale, sottolinearlo ci sembra assolutamente d'obbligo. Ci auguriamo che la casa inglese continui con questo spirito, che testimonia passione nel proprio lavoro e voglia di continuare a lavorare su esperienze di strategia varie e di qualità.