RiMS Racing | Anteprima, quando vi fanno la moto a pezzi

Abbiamo provato RiMS Racing ancora una volta e, al di là di alcuni difetti, lo riteniamo un titolo sempre più valido.

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a cura di Gioele Maria Pignati

Gli sviluppatori italiani si stanno ritagliando una nicchia piuttosto consistente con i simulatori di motociclette. Non si punta solo alle competizioni più blasonate, come accade nel caso di MotoGP e compagni, ma si cerca di attirare anche l'appassionato di moto stradali. Procurarsi una moto sportiva può costare molto caro al nostro portafogli e guidarla al limite delle sue possibilità può essere anche piuttosto pericoloso.

È qui che vengono in aiuto i simulatori videoludici, che, per poche decine di euro, riescono sempre più, man mano che avanzano le tecnologie, a trasmetterci le sensazioni che si provano tenendo saldo il manubrio di un bolide a due ruote. Se prima avevamo soltanto l'ottima serie Ride targata Milestone ora un nuovo concorrente si affaccia sotto i riflettori: stiamo parlando di RiMS Racing sviluppato sempre da un team italiano, RaceWard Studio, e pubblicato da Nacon.

Abbiamo avuto la possibilità di mettere nuovamente le mani su questo peculiare titolo dedicato appunto al mondo delle dueruote e ne siamo rimasti ancora una volta particolarmente colpiti. RiMS Racing si presenta al pubblico come un simulatore di moto, ma a noi piace piuttosto definirlo come un simulatore di passione motociclistica. Il gioco di RaceWard Studio sembra trasudare entusiasmo da tutti i pori verso il mondo dei veicoli a due ruote. In qualche modo si capisce che il gioco in questione è stato realizzato da appassionati per appassionati.

Mezzo e pilota, quando ci sono amore e dedizione, diventano un tutt'uno. Certi motociclisti appassionati, la domenica portano la loro moto su circuito e si divertono tra rettilinei ad alta velocità e curve impegnative. Durante la settimana poi spostano la loro creatura presso il proprio meccanico di fiducia ed insieme a lui cercano le migliori soluzioni, tra pezzi originali e componenti aftermarket, per rendere la moto sempre più aderente al proprio stile di guida, quasi si trattasse di un vestito da aggiustare.

La doppia anima di RiMS Racing

In RiMS Racing, perlomeno nella modalità carriera, si cerca di riprodurre proprio questo meccanismo: si vestono i panni del pilota cercando di dare il meglio in pista poi si torna al garage e, indossando i panni di ingegnere e meccanico, ci si sporcano le mani nel tentativo di rendere il mezzo sempre più fluido e potente in base alle sensazioni provate su strada, dopodiché si è di nuovo pronti per scendere in pista in un circolo virtuoso che porta al miglioramento delle capacità di guida e alla conoscenza sempre più profonda del proprio veicolo a due ruote.

Quindi non solo corse per il titolo RaceWard Studio. La peculiarità di RiMS Racing sta nella possibilità di fare letteralmente a pezzi una moto, non nel senso di distruggerla brutalmente bensì con l'idea di smontarla con competenza. C'è un catalogo composto da ben cinquecento componenti che aspettano soltanto di essere montati sulla propria belva a motore. Lo sviluppatore vuole coinvolgerci in maniera attiva nella manutenzione del veicolo e non si limita a farci equipaggiare pezzi attraverso la semplice selezione di icone da un menù. Dobbiamo intervenire personalmente attraverso degli appositi minigiochi in cui ci troveremo effettivamente a smontare e rimontare ogni singola parte della nostra motocicletta. Abbiamo apprezzato molto questa trovata sin dall'inizio e riteniamo ancora che aggiunga una notevole dose di coinvolgimento per il giocatore, il quale sarà portato a sentire il mezzo un po' più suo.

RiMS Racing però, come dicevamo prima, non si basa soltanto su questioni ingegneristiche, ma richiede prima di tutto ottime performance su pista. Ancora una volta, scesi su circuito, abbiamo ritrovato un ottimo simulatore di moto in azione. Riteniamo che il dinamismo delle motociclette sia stato rappresentato in maniera molto efficace e ci sembra proprio che sia stato trovato un ottimo equilibrio tra certi giochi in cui i movimenti del pilota risultano estremamente scattosi ed altri dove tutto sembra procedere al rallentatore.

Qui la piega è dolce ma rapida e la moto regisce in maniera credibile ed equilibrata alle sollecitazioni a cui viene sottoposta. Stoppie in seguito a frenate brusche e impennate improvvise dopo erogazioni di potenza mal gestite si intrecciano con pericolosi intraversamenti della moto e contatti delle fiancate sull'asfalto sempre sul filo del rasoio. Se si studiano le opzioni si capisce come ci sia qualcosa per tutti. Si parte dalle impostazioni base che regalano un simcade soddisfacente ed accessibile dalla maggior parte degli utenti e poi si è invogliati pian piano a spingere sulla leva della difficoltà.

Si inizierà regolando il comportamento fisico della moto verso un orizzonte di maggior realismo ed ecco che comincerete a temere maggiormente cordoli e prati. Metterete mano all'elettronica per riuscire ad ottenere quel guizzo di potenza in più o quell'aiutino alla stabilità che tanto può far comodo con determinate condizioni meteo. Magari preferirete gestire i freni in maniera separata e opterete per spostare personalmente il peso del guidatore. Poi alzerete il livello di difficoltà degli avversari e magari, una volta presa confidenza con i vari aspetti della guida, deciderete di attivare il cambio manuale per spremere il motore fino in fondo.

Potete starne certi, gradualmente alzerete l'asticella della difficoltà e saranno soddisfazioni e dolori. Ancora una volta abbiamo giocato a RiMS Racing su PC, pertanto abbiamo ripreso in mano mouse e tastiera, ma è chiaro che non si può andare molto lontano con questi dispositivi di controllo. Ci siamo siamo invece ricordati che il titolo di RaceWard Studio dà il meglio di sè quanto si utilizza un controller. Il joystick diventa fondamentale sia per calibrare le traiettorie sia per dosare con i grilletti posteriori acceleratore e gas. Correre in pista con questo titolo è stato ancora una volta un piacere e bisogna riconoscere che in una certa misura il comportamento della moto sembra essere diventato più fluido.

Anche l'intelligenza artificiale ha subito dei cambiamenti: ora i piloti sono più sparpagliati e gli incidenti avvengono con una cadenza più verosimile. Abbiamo apprezzato una certa aggressività dei guidatori virtuali, ma non possiamo fare a meno di notare come spesso l'intelligenza artificiale finisca per venirci addosso portandoci nella peggiore delle ipotesi a cadere rovinosamente. A volte viene da pensare che questi comportamenti sarebbero stati maggiormente a loro agio in un gioco di auto. Sempre molto interessante invece la presenza del CSM, il Controllo Stato Moto, modalità attivabile in qualunque momento durante la gara che mostra in tempo reale lo stato di ogni singola componente montata sul nostro mezzo. Cose da appassionati insomma.

Il mondo di RiMS Racing

RiMS Racing offre diverse modalità. C'è il multiplayer online e offline, ci sono le sfide online che permettono di guadagnare punti fama staccando i tempi migliori e poi c'è il comparto per giocatore singolo, quello che offre il maggior quantitativo di possibilità. C'è un tutorial di guida, utile per imparare i rudimenti ma incapace di accompagnare il giocatore nelle profondità di un simulatore tanto complesso, ci sono le sfide accademia che vanno sbloccate di volta in volta e che richiedono il completamento di una serie di compiti specifici, ci sono i test privati che permettono di provare le moto in libertà, c'è la possibilità di fare una gara singola stabilendo regole e condizioni e infine c'è la carriera.

Di quest'ultima avevamo già parlato all'inizio ed è proprio qui che avviene la magia che permette a gare ed interventi ingegneristici di alternarsi. Ma non è finita perchè in realtà la campagna principale metterà a disposizione molti altri elementi con cui svagarsi. Innanzitutto avremo a disposizione un bel quartier generale da cui poter prendere tutte le decisioni e da dove potremo personalizzare moto e pilota poi avremo un fitto calendario di eventi diviso in stagioni, inoltre saranno a disposizioni vari reparti, dalla ricerca al management, che permetteranno di guadagnare vari bonus secondari.

Non si sbloccheranno pezzi però dato che, come nella realtà, avendo i soldi necessari, sarà possibile acquistare sin da subito qualsiasi componente per le otto moto disponibili. E a proposito di moto disponibili, qualcuno potrebbe dire che otto mezzi sono pochi, ma in questo caso c'è stata una volontà precisa, ovvero quella di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Le dueruote presenti sono dettagliatissime e, come dicevamo prima, possono essere smontate pezzo per pezzo. Quella di limitare il numero di mezzi presenti è stata senza dubbio la scelta migliore per un team dalle dimensioni esigue come RaceWard Studio. Si tratta poi di una selezione di tutto rispetto che va a prendere alcune tra le moto giapponesi ed europee più potenti al mondo, dalla Kawasaki Ninja ZX-10RR alla MV Agusta F4 RC.

Per quanto concerne i circuiti invece avremo a che fare col doppio delle possibilità, tra piste ufficiali e passi stradali immersi nella natura e ricchi di tornanti, nemmeno stessimo facendo l'escursione della domenica con il gruppo di amici. Ci sono poi le variabili del grado di rovinatura dell'asfalto, del meteo, che non è dinamico, e del livello di umidità delle superfici che può cambiare gradualmente col passaggio ripetuto delle moto negli stessi punti.

Musica per le nostre orecchie

La formula offerta da RiMS Racing sembra molto completa sia sotto il punto di vista della giocabilità in pista sia sotto il punto di vista gestionale. Veniamo dunque ad un altro aspetto importante: il comparto audiovisivo. Va detto subito che dal punto di vista audio il titolo di RaceWard Studio non può essere che elogiato con un sound delle moto eccezionale, in grado di riprodurre il feeling dei mezzi in maniera maestosa e cattiva: riconoscerete subito il sibilo acuto della MV Agusta F4 RC così come non potrete fare a meno di ricordare il cupo incedere della Ducati Panigale V4 R.

Il motore è fedele sia nelle visuali esterne che in quelle interne ed è possibile gustare persino accensione, spegnimento e sgassate varie in un apposito menù. Anche le melodie di sottofondo sono piuttosto interessanti grazie alla collaborazione con gli italiani The Bloody Beetroots che offrono un mix di sonorità che spazia dall'hard rock all'elettronica. Peccato soltanto per la presenza di poche tracce.

L'unica cosa che ci ha lasciato un po' interdetti risiede nel quantitativo esagerato di scoppiettii, accompagnati dalle corrispondenti fiammate a video, che abbiamo sentito con gli scarichi originali. Che si tratti di una licenza poetica? Al di là di questo si ha comunque a che fare con un gran lavoro che dimostra quanto veramente il team italiano abbia collaborato a stretto contatto con i produttori, non solo per introdurre in maniera verosimile pezzi su licenza come le componenti Pirelli e Brembo, ma anche per riprodurre con efficacia le dueruote protagoniste del gioco.

Anche visivamente è stata riposta grande cura per il dettaglio con i mezzi precisi fin nelle saldature. La grafica rispetto all'ultima prova ha subito pure dei piccoli ritocchi che riescono a restituire una visione d'insieme migliore. Ora la resa dell'asfalto è meno grossolana e più credibile, gli effetti di riflessione ed il blur sono migliorati e si notano piccoli dettagli in più come la catena di trasmissione in movimento.

Restano gli elementi vincenti degli effetti relativi alla pioggia, rimane il dinamismo del pilota, piuttosto convincente nelle animazioni sia quando va a cercare la marcia col piede, sia quando si butta di corpo in curva sia nelle cadute caratterizzate da una buona fisica di moto e ragdoll. Invece convincono un po' meno altri elementi tecnologici. Va detto che il motore utilizzato per muovere RiMS Racing è il KT Engine già usato da Nacon per produzioni come WRC. I risultati raggiunti da questo software sono piacevoli ma restano piuttosto lontani dal livello qualitativo toccato ad esempio da Milestone con l'Unreal Engine.

I modelli poligonali hanno qualche spigolosità di troppo e le texture, soprattutto in certe inquadrature ravvicinate tipiche dei siparietti o dei piacevoli replay, mostrano tutti i loro limiti. I panorami, specialmente nelle strade aperte, sono piuttosto interessanti, ma c'è sempre un fastidioso effetto nebbia sulla distanza e non manca del pop up a volte anche vistoso con elementi di contorno che lampeggiano o compaiono dal nulla. L'illuminazione forse è un po' spenta e gli effetti particellari del fumo e degli schizzi d'acqua sono davvero ridotti al minimo. Certe ombre degli alberi poi sembrano un po' grossolane. Per fortuna a livello prestazionale il gioco si comporta piuttosto bene con una buona scalabilità che permetterà anche ai possessori di macchine non all'ultimo grido di godere dell'opera di RaceWard Studio.

Questa seconda prova di RiMS Racing ci ha permesso di testare il titolo più a fondo. Riconfermiamo quanto di buono avevamo già potuto vedere in precedenza e riconosciamo il lavoro di limatura operato dallo sviluppatore che ha cercato di rendere la guidabilità più fluida ed il titolo in generale più stabile e completo. Purtroppo restano alcune perplessità relative ad un comparto grafico non esattamente al passo coi tempi. Anche così però questo gioco dedicato alle dueruote promette di fare incetta di appassionati e non, trascinandoli di peso in un mondo fatto di amore, dedizione ed alta velocità.

Non vedete l'ora di scendere in pista con RiMS Racing? Potete procurarvi la versione PlayStation 4 del gioco da questa pagina.