In un momento in cui l'attenzione dei videogiocatori è catalizzata dall'attesa di GTA 6 e dalle speculazioni sul suo prezzo di lancio, Rockstar Games ha silenziosamente operato un significativo aumento dei prezzi per la serie Red Dead Redemption in diverse regioni del mondo. La manovra, passata quasi inosservata nel clamore delle discussioni sul prossimo capitolo della saga di Grand Theft Auto, solleva interrogativi sulla strategia commerciale dell'azienda e sul valore attribuito a titoli che, nonostante la loro qualità, non sono esattamente novità del mercato.
L'aumento più sorprendente riguarda la versione PlayStation 4 di Red Dead Redemption, titolo originariamente pubblicato nel 2010 e portato sulla console Sony solo nel 2023. Il prezzo è stato incrementato di ben 10 sterline nel mercato britannico, portando il costo totale a 49,99£ per un gioco di fatto vecchio di 15 anni e con miglioramenti tecnici minimi rispetto all'originale. Parallelamente, anche Red Dead Redemption 2 ha subito un rincaro, passando a 59,99£ sia su PlayStation che su Xbox, con un incremento di 5 sterline rispetto al prezzo precedente (su Instant Gaming lo trovate, invece, a meno di 12 euro).
Ciò che rende particolarmente interessante questa strategia è la sua selettività geografica. Secondo i dati raccolti dal sito di monitoraggio PSPrices, l'aumento dei prezzi è stato applicato solo in alcune regioni specifiche: Regno Unito, Australia e, limitatamente a Red Dead Redemption 2, Brasile. Stati Uniti, Giappone e la maggior parte dei paesi europei (tra cui l'Italia) sono rimasti per ora immuni da questa politica di prezzo aggressiva.
Una strategia commerciale frammentata
Le versioni Steam e Nintendo Switch del primo Red Dead Redemption sono rimaste anch'esse inalterate nella maggior parte delle regioni, con l'eccezione del Brasile, dove il prezzo sulla console Nintendo era già stato aumentato nel marzo scorso. Questa frammentazione nella politica dei prezzi suggerisce un approccio sperimentale da parte di Rockstar, che potrebbe stare testando la risposta del mercato prima di estendere gli aumenti a livello globale.
La decisione di Rockstar risulta ancora più controversa considerando che stiamo parlando di titoli tutt'altro che recenti. Red Dead Redemption, nonostante la sua indiscussa qualità, è un gioco che ha già compiuto 15 anni, mentre il suo sequel ha ormai superato i 5 anni dalla pubblicazione originale. Entrambi i titoli hanno ampiamente recuperato i costi di sviluppo e generato profitti considerevoli per l'azienda.
Questa mossa possa essere collegata alle strategie di marketing in vista del lancio di GTA 6. Aumentando i prezzi dei titoli del catalogo, Rockstar potrebbe star preparando il terreno per un prezzo di lancio particolarmente elevato per il suo prossimo blockbuster. Non a caso, le speculazioni sul costo di GTA 6 hanno raggiunto picchi di 100 euro, alimentando preoccupazioni tra i fan della serie.
È interessante notare come le versioni digitali siano quelle maggiormente colpite dagli aumenti, mentre le copie fisiche, quando ancora disponibili, rimangono un'alternativa più economica per i giocatori. Questo potrebbe essere interpretato come un tentativo di massimizzare i profitti dai canali di distribuzione diretta, dove l'editore non deve condividere i ricavi con rivenditori e distributori.
Perché certo, i costi aumentano, così dicono alle masse, ma quello che non dicono è che quattro quinti dei costi sono costituiti dai loro stipendi stratosferici...
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