Romics 2021: videogioco e sensibilità digitale con ospiti speciali

Sul palco del Romics 2021 sono salite delle personalità speciali per connettere ancora videogioco e realtà con degli spunti per il futuro.

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a cura di Ecleto Mucciacciuoli

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Inizia il romics 2021. Storicamente la prima giornata della fiera è sempre quella più serena è placida. Il fiume di appassionati sfocia nel weekend, ma i primi due giorni hanno regalato in più occasioni dei momenti interessati per la divulgazione e la cultura. Temevo che un po’ delle spirito giocoso e spensierato della fiera si fosse lasciato inghiottire dalla debilitante situazione sanitaria, ma così non è stato. Al netto di qualche complicanza all’entrata, che si traduce nelle corrette procedure di controllo del Green Pass, l’evento ha smaltito molti disagi nel digitalizzare il processo di partecipazione. Certo, qualche spaesato o poco avvezzo alla tecnologie c’è sempre, ma le preoccupazioni si sono dissipate dopo poco. Il Romics, che da sempre cade nel mese di ottobre e aprile, ormai è tradizione per la città.

L’obiettivo dell’evento è da anni anche di natura sociale. Si cercano di risanare in primis le increspature che rendono fragile il connubio tra il mondo dell’intrattenimento - ludico e non - e le istituzioni. In questo momento storico non è solo necessario che vi sia accettazione delle nuove dinamiche e tendenze mondiali, ma che vi sia anche l’occhio critico per poterle usare con intelligenza e curiosità. Nella tortuosa strada per costruire l’identità del videogioco in Italia e far breccia nelle sensibilità degli organi più scettici, le strade convergono negli interventi avvenuti nella prima giornata della fiera del fumetto.

I Mkers come bandiera esportiva nostrana nel mondo

Il padiglione 8 del Romics 2021, ossia il Palagames, è stato teatro dell’esuberanza e della sublime arte del videogioco in ogni sua forma. La zona ha come punto nevralgico gli ideali perpetuati dai Mkers in questi anni, nonché le varie attività promosse dal team esportivo. Dalle incredibili prestazioni della squadra che milita su FIFA, e che quest’anno ha portato l’Italia sul tetto del mondo, passando per la sempreverde partecipazione internazionale alle massime competizioni di Rainbow Six Siege, lo sguardo dei Mkers ha avuto modo di scrutare oltre. La loro ambizione è già parte della storia esport, tanto che hanno avuto subito modo di scriverne un’altra pagina. È noto, infatti, che il progetto ha deciso di allargarsi in territorio NBA e che stiano sondando il terreno dei titoli da corsa.

Insomma, la filosofia e la strategia del gruppo è quella di affondare le radici nel panorama esportivo, ma con un occhio di riguardo ai consolidati giochi che intrecciano sport reale e virtuale. Non è infatti un segreto anche il loro supporto fondamentale nella creazione della squadra esport della AS Roma. Ciò che però mi ha folgorato dal vivo, sono state le informazioni che ho appreso con curiosità riguardo Escout.gg. Si tratta della prima piattaforma di scouting legata all’esport e permette di mettere in contatto pro player e team manager.

Se sei un giocatore esperto e cerchi team, basta fare richiesta per essere inserito nel sistema, mentre se cerchi atleti, basta sfogliare il catalogo. Un po’ come se fosse il Transfermarkt del mondo calcistico per intenderci. Che dire, un’idea geniale e propedeutica a connettere il panorama esportivo in un’unica grande rete, davvero contento.

Romics 2021: Diversità e digitalizzazione

Sul palco del Palagames del Romics 2021 si è poi esibita la porzione dell’evento che attendevamo un po’ tutti: “Uso consapevole e responsabile delle piattaforme digitali e dei videogames”. Non è un caso la presenza silenziosa e imperativa dei Mkers, che con la loro mano invisibile non solo si vogliono consolidare nel territorio, ma anche spronarne la crescita. Convincere partner importanti a credere nelle emergenti realtà e nei progetti legati allo streaming, o alle nuove forme d’intrattenimento, è un passo fondamentale per la crescita del settore. Un altro aspetto, anche più ostico per certi versi, è convincere le istituzioni e la politica ad ascoltare le esigenze di mercato e il cambiamento sociale che lo circonda.

Ad unire i puntini e a concedere le dovute riflessione è il gruppo formato dal giornalista Emilio Cozzi, Andriana Versino, consigliere delegato Fondazione Vodafone Italia, Agostino Santoni, vice presidente Cisco Sud Europa e Fabiana Dadone, Ministro per le Politiche Giovanili. Prima di scivolare nella discussione principale, c’è stato il tempo di premiare alcuni giovani talentuosi per aver pensato e immaginato alcuni scorci di Roma, in occasione del contest concluso quest’estate “Roma Raccontala! 150 anni da Capitale”. Un inserimento interessante, che rilancia la città in un’ottica moderna e condivisa, inneggiando alla diversità che la contraddistingue.

Sensibilizzare le istituzioni

La moderazione del dibattito tra videogioco e responsabilizzazione al Romics 2021 è stata affidata a Fjona Cakalli, tech influencer e blogger con una brillante capacità di intrattenere. Dato il poco tempo a disposizione ci si è subito concentrati suoi progetti e i dati che possono far riflettere e agire le aziende. Non si ragiona solo in termini economici, ma ci si solletica con curiosità e opportunità. Agostino Santoni di Cisco ha snocciolato dei dati sensibili sulla responsabilizzazione delle tecnologie attuali. Circa il 37% dei minori usa TikTok senza dirlo a nessuno e si tratta di numeri che dovrebbero spingere il discorso verso la necessità di un dialogo tra le varie generazioni.

Privacy e utilizzo consapevole dei social sembrano concetti così pesanti e accademici per un giovane, ma sono in realtà alla base di una vita intelligente a contatto con le nuove tecnologie. Il mio pensiero corre all’idea: ”Come mai non c’è una materia del genere nelle scuole?”. Pensiamoci bene: ormai tutto si sta evolvendo in chiave digitale, eppure non vi è una linea guida accademica in tal senso. Formare i ragazzi dalla giovane età sulle dinamiche social dovrebbe essere una priorità, eppure non sono che semplici parentesi in molte istituzioni. Occorre allenare i pensatori del domani e istruire i fruitori di oggi.

La legittimazione del videogioco in Italia

La voce di Emilio Cozzi ha, inoltre, fatto ancora una volta da cassa di risonanza per la legittimazione del videogioco in Italia in questo Romics 2021. Partendo da assunti - che è bene sempre ricordare - di come il medium sia una potenza economica, che fattura più del settore cinematografico e musica insieme, si giunge al punto più importante. Il videogame fotografa la realtà ed è parte di essa. Liberandosi dal goffo termine gioco, che ormai gli sta molto stretto, dobbiamo parlare della sua complessità in ottica sociale e politica. Non dobbiamo immaginarle come due realtà agli antipodi, ma come facce della stessa medaglia. Tali opere vanno comprese, raccontate e esaminate con un occhio diverso, magari critico.

Da qui il monito del giornalista a considerare l’inserimento della critica videoludica negli organi scolastici - che approvo con forza -, così da ottenere un triplo risultato: valorizzazione dell’identità ludica e di chi ci lavora, formazione di consumatori consapevoli e prima assaggi di un percorso formativo omologato - e magari con base nazionale - per chi ha interesse a lavorare in tale direzione. Il ragionamento non è poco neanche così fantasioso e stravagante, considerati anche gli effetti benefici del medium durante i recenti lockdown e il percorso positivo mosso dall’industria.

Gamification e il nuovo modus operandi lavorativo

Scivoliamo oltre per approdare in un discorso legato alla gamification, che personalmente adoro in chiave aziendale. Il focus del discorso è stato preso al balzo da Andriana Versino di Fondazione Vodafone Italia. Ci molte attività nelle vita che all’apparenza ci sembrano tediose e spente in una cortina di burocrazia, ma se si provasse a pensare a come renderle piacevoli e stimolanti? Si ragiona in tal senso anche per i giovani che non ricevono magari molti stimoli dai consueti corsi di apprendimento, quindi è stato forgiato LV8. Quest’app offre a tutti i curiosi, o a chi desidera un’approfondimento sugli strumenti del mondo digitale, la possibilità di giocare otto livelli, ciascuno contente nozioni sul mondo del lavoro digitalizzato e non.

Il progetto dà anche a fine livelli dei certificati utili ai fini del proprio curriculum vitae. Un’iniziativa interessante capace di veicolare delle nozioni importanti di ottica professionale, metabolizzando in linguaggio ludico i meccanismi lavorativi. Insomma, un evento stimolante e utile sotto diversi punti di vista, capace di attirare l’attenzione dei giovani, ma anche di ingolosirli con strumenti e idee dal grande valore didattico. Speriamo che sia un altro tassello importante per smuovere dinamiche politiche e sociali legate al videogioco. In questo, il ministro Fabiana Dadone procede nella giusta direzione, e il Romics 2021 sembra averlo confermato.