SNK: la storica compagnia di Metal Slug è quasi completamente araba

A questo ritmo, SNK si candida ad essere la prossima acquisizione nel mondo dei videogiochi: ecco i dettagli.

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a cura di Alessandro Adinolfi

SNK Corporation, lo sviluppatore di giochi come Metal Slug e Fatal Fury, non è quasi più giapponese. In un mondo dominato da continue acquisizioni e partnership che legano l'Oriente all'Occidente, il developer che ha contribuito quasi più di tutti a plasmare e costruire quel mercato di giochi arcade, diffondendoli in così tanti Paesi al mondo, è oramai pronto a farsi controllare interamente da Electronic Gaming Development Company, una società posseduta dalla Mohammed bin Salman Foundation.

Non è un caso. L'Arabia Saudita sta investendo da diverso tempo nel mondo dei videogiochi e il caso di SNK rappresenta un po' la filosofia degli industriali di quel Paese. La fondazione aveva cominciato i suoi investimenti nello sviluppatore a novembre del 2020, quando acquisì circa il 33% delle quote azionarie. A distanza di poco meno di due anni, ora la Mohammed bin Salman Foundation e la società Electronic Gaming Development Company controllano il 96,18% del pacchetto azionario. "La decisione di investire nella società giapponese aumenta anche le capacità dello sviluppatore, che ha tantissime proprietà intellettuali nel settore del gaming con un vero potenziale per lo sviluppo", si legge nel comunicato stampa lanciato nella giornata odierna, a seguito dell'acquisizione di ulteriori quote della società.

Come riportato da Bloomberg, l'Arabia Saudita non è rimasta a guardare mentre il mercato dei videogiochi si espandeva. Attualmente il fondo PIF ha acquisito più del 5% di azioni di Capcom e Nexon, che combinate insieme valgono più di un miliardo di Dollari. Di notevole interesse anche l'investimento in altri publisher, come ad esempio Activision Blizzard, EA e Take-Two, per un valore di 3,3 miliardi di Dollari.

Quale sarà il futuro di SNK sotto la guida araba non lo possiamo ancora sapere, soprattutto visto che la sussidiaria non controlla ancora completamente lo sviluppatore. Con un borsellino di azioni così pesante, però, la sensazione è che l'acquisizione completa della società sia praticamente solo questione di tempo.