Il buono, il brutto e il non morto

Recensione di Red Dead Redemption: Undead Nightmare, l'espansione che porta gli zombie nel gioco dell'anno di Rockstar.

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a cura di Tom's Hardware

Il buono, il brutto e il non morto

Gli eventi di Undead Nightmare si svolgono parallelamente a quelli del primo episodio. John Marston vive nel Far West tra agi, alcol e poker. Durante una notte, degna di un film dell'orrore, la famigliola scopre l'esistenza di una misteriosa epidemia che fa impazzire la gente e resuscitare i morti. In un batter d'occhio, vediamo John vagabondare solitario in quest'America, vittima della desolazione e del caos, alla ricerca di sopravvissuti e di un rimedio per sconfiggere l'infezione. Dovrà vagare su un territorio gigantesco per avanzare nell'avventura, passando dagli Stati Uniti al Messico.

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John of the dead

Lontano dall'essere un survival horror terrificante, Undead Nightmare conserva quell'umorismo scadente di Red Dead Redemption. Ci troviamo davanti a un gioco la cui atmosfera si avvicina molto più a Left 4 Dead che alle disavventure di Chris Redfield, il tutto arricchito con qualche accenno di picchiaduro. Gli umani non sono gli unici a contrarre l'epidemia dall'origine sconosciuta, e bisognerà cavarsela senza Zombrex (da Dead Rising, un altro titolo Capcom pieno di zombie) e sparare su tutto ciò che si muove, dato che questi zombie oltre ad essere numerosi corrono molto velocemente.

Ritroviamo quasi tutti i meccanismi che hanno regalato il successo a RDR, a volte modificati per l'occasione. La cattura dei cavalli, indispensabili per percorrere l'immenso territorio della mappa in meno di una giornata, è sempre presente e potrete anche cercare di domare un cavallo zombie. Oltre ad una fauna dalla pelle verdastra, vi capiterà di incontrare creature un po' bizzarre: un big foot, un liocorno o ancora i quattro cavalli dell'Apocalisse (ci chiediamo dove siano finiti i Cavalieri, questo sarebbe un ambiente ideale per loro).

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I quattro destrieri hanno una resistenza illimitata, e al loro passaggio provocano diversi effetti malefici davvero originali, come l'incenerimento di tutti gli zombie che gli si avvicinano troppo. Peccato per l'assenza degli accampamenti che permettevano di viaggiare rapidamente da una parte all'altra del paese. Sono stati sostituiti da stanze disponibili nelle città liberate, che permettono di teletrasportarsi di città in città, a condizione che i luoghi di partenza e di arrivo siano entrambi stati "ripuliti".

Purtroppo si trascorre la maggior parte del tempo a liberare queste città invase da non morti; sarà un passo necessario per viaggiare rapidamente. Il problema è che una volta salvata, una città può essere attaccata nuovamente, e trovarsi sotto assedio in pochi attimi. Bisognerà quindi sorvegliare la mappa molto spesso per evitare di ritrovarsi con una città piena di cadaveri. Questo aumenta anche il rischio di rimetterci la pelle tentando di giocare al super eroe.

La trama principale vi terrà occupati per una dozzina di ore, ma ci sono moltissime missioni secondarie, alcune delle quali piuttosto insolite. In una per esempio dovrete incatenare uno zombie vivente per portarlo allo scienziato che dovrà studiarlo.

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