Candidato presidenziale definisce gli sviluppatori di videogiochi "piccoli stramboidi"

Joe Biden, ex-vice presidente e ora candidato presidenziale, ha definito gli sviluppatori di videogiochi dei "piccoli stramboidi".

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a cura di Nicola Armondi

L'ex-vice presidente degli Stati Uniti e ora candidato alle presidenziali Joe Biden ha rilasciato un'intervista al New York Times, pochi giorni fa, dicendo la propria sugli sviluppatori di videogiochi. Biden ha infatti raccontato la propria esperienza all'interno della Silicon Valley e ha usato termini tutt'altro che positivi nei confronti dell'industria videoludica.

Ha infatti affermato "Potete ricordare le critiche che ho subito per aver incontrato i leader della Silicon Valley quando stavo cercando di trovare un accordo con loro per proteggere le proprietà intellettuali degli artisti degli USA. A un certo punto, uno di quegli piccoli stramboidi seduto al tavolo, che era milionario - quasi miliardario - mi ha detto di essere un artista solo perché era in grado di inventare dei giochi che insegnano a uccidere le persone." L'intervistatore a chiesto specificatamente se stesse parlando di videogiochi e Biden ha risposto "Sì, videogiochi."

L'opinione di Biden sui videogiochi è nota da tempo e da vari anni promuove leggi sulla tassazione dei giochi violenti. Inoltre, ha spinto per la realizzazione di ricerche che trovassero un legame tra i media violenti e l'uso di armi.

Biden ha poi affermato: "Poi, uno di questi mi ha detto 'Siamo il motore economico dell'America. Siamo i più importanti.' Fortunatamente però ho fatto qualche ricerca prima di incontrarli e gli ho risposto [...] hai meno persone sulla tua lista paga di quanti sono stati licenziati da General Motors nell'ultimo quarto. Quindi non venire a dirmi quante possibilità di impiego avete creato."

Biden definisce l'ambiente come "arrogante", afferma che i membri della Silicon Valley si ritengono "i prescelti, pensano di poter fare quello che vogliono. Io non sono d'accordo." Infine Biden afferma che è compito del governo regolamentare l'industria della tecnologia: "Il fatto è che, in ogni altra rivoluzione tecnologica, ci sono voluti molti anni perché un governo intervenisse e rimettesse tutti sullo stesso livello. Ricordate i Luddisti che distruggevano i macchinari? Quella è stata la loro risposta quando la cultura stava cambiando. Lo stesso per la televisione. Lo stesso prima ancora con la radio. La stessa cosa ora, ma questa volta è ancora più grande. È responsabilità del governo fare in modo che non vi siano abusi."