Videogiochi e microtransazioni, la terribile uscita dell'ex CEO di EA

Secondo John Riccitiello, i videogiochi senza microtransazioni vanno rispettati, ma gli sviluppatori sarebbero degli idioti.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Siete sviluppatori di videogiochi e non volete inserire le microtransazioni all'interno dei vostri prodotti? Allora John Riccitiello non vi considera intelligenti. Riccitiello ha passato buona parte della sua vita nel mondo del gaming, ricoprendo anche il ruolo di CEO in Electronic Arts, e considera letteralmente degli "idioti" tutti coloro che non inseriscono acquisti in-game nei loro giochi.

Le dichiarazioni di Riccitiello sono arrivate durante un'intervista con PocketGamer. Le parole dell'ex CEO di EA (che ora ricopre la stessa, identica carica in Unity) sono decisamente poco condivisibili, ma perfettamente coerenti a livello aziendale. "Questa industria divide le persone tra coloro che lanciano un gioco senza abbracciare il mercato e coloro che invece scelgono di percorrere la strada che rende un prodotto profittevole. E non conosco un singolo artista in tutto il mondo che non si preoccupa del feedback dei giocatori. Scegliere di non conoscerlo non è un'ottima idea", ha esordito Riccitiello. "Rispetto coloro che non utilizzando le microtransazioni e sviluppano videogiochi come nel passato. Ferrari e altri produttori di macchine di lusso continuano a usare strumenti vecchi. Si tratta di una piccola porzione del mondo dei videogiochi e che funziona. Sono le persone più brillanti, più pure. Ma sono anche degli idioti", ha aggiunto il dirigente.

Si può essere d'accordo oppure no, ma le microtransazioni nel mondo dei videogiochi sono passate da un semplice modo per fare cassa più velocemente, anche a distanza di anni dalla pubblicazione di un gioco, fino a diventare un vero e proprio modello di sostentamento. Giochi come Fortnite, Diablo Immortal, Fall Guys e Rocket League hanno adottato fin da subito o successivamente la distribuzione free-to-play, per poi ricevere entrate proprio grazie agli acquisti in-game.

Il punto di vista di Riccitiello è quello puramente aziendale, di un uomo che deve badare ai conti e al fatturato, oltre che all'utile. Dichiarazioni del genere non sono dunque proprio ciò in cui credono alcuni sviluppatori, ma i due modelli possono ovviamente convivere. Specialmente grazie alla nascita e l'espansione del mercato indipendente.