Una grafica che mette KO

Il picchiaduro Virtua Fighter, dopo un'iniziale sbarco sulla console di casa Sony, è ora disponibile anche su Xbox 360.

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a cura di Tom's Hardware

Una grafica che mette K.O.

Benché gli sviluppatori non controllino ancora completamente le sottigliezze delle console di nuova generazione, la grafica abbaglia con la sua scorrevolezza. I personaggi sono minuziosamente dettagliati: il sudore splende sui corpi lucidi, si vedono le increspature della pelle, le pieghe delle rughe. È incontestabilmente il marchio di un ottimo lavoro su texture e luminosità. Gli abiti mettono in risalto la qualità dei drappi, che ondeggiano in maniera naturale.

VF5 arriva addirittura ad ingannare i sensi del giocatore, e si configura di certo come un traguardo grafico. Ci sono anche le pecche, per esempio l'effetto di luminosità troppo accentuato su alcune superfici, frequente in numerosi giochi Next Gen. Se da un lato permette di mostrare al meglio la fine costruzione dei modelli dei personaggi, dall'altro nuoce fortemente al realismo grafico. Questo difetto è fin troppo evidente sulle superfici metalliche come le protezioni che Kage, l'ombra ninja, porta sulle braccia, e che somigliano a strass o catarifrangenti autostradali. E diciamo addio all'effetto ombra!

La maestria con cui sono creati gli ambienti ha dell'incredibile. Dalla spiaggia di Jeffry, al tempio di Akira, la scelta dei luoghi pieni di splendore e di mistero fa parte del DNA della serie. Molto dettagliati in quest'ultima versione, contribuiscono a rendere il gioco piacevole da giocare. Anche il motore fisico è stato potenziato. I combattimenti si svolgono sempre in piccole arene che possono essere parzialmente distrutte: le pareti che cingono alcuni stage si rompono, alcuni pavimenti si crepano. Esiste anche uno stage innevato dove i combattenti lasciano le loro orme. Tutti effetti grafici che già esistevano in VF4, ma che in questo nuovo episodio acquisiscono una marcia in più. Al contrario l'aspetto sonoro del gioco non è all'altezza di quello grafico. Le musiche sono da dimenticare, ed hanno l'aria di essere state create con poca attenzione, mentre i rumori dei colpi suonano come cartone.