Un Apple in casa Nintendo?
La particolarità del piccolo box bianco che racchiude il tutto, oltre alla sua leggerezza e alla quasi totale assenza di scritte, è la sua suddivisione in due blocchi ben distinti. Il primo è prettamente relativo agli accessori, vale a dire il Wiimote e le sue due pile AA, il Nunchuk, la barra per la rivelazione dei movimenti ed il suo stand. Il secondo, invece, racchiude il Wii, il cavo di alimentazione esterno e l'oramai consueto e (odiato) cavo composito.
Wii Sports, racchiuso in una confezione cartonata, è direttamente inserito nell'imponente blocco dei manuali di istruzioni, disponibili come sempre in tre lingue differenti (Inglese, Francese e Spagnolo). Come avevamo potuto constatare in più occasioni, il design della console è innegabilmente favoloso; oltre a vantare delle dimensioni piuttosto ridotte (4.5 x 15 x 20 cm) ed un peso pressoché utopico (1,2 kg contro i 5 kg di PS3?), Wii ha la capacità di adattarsi a qualsiasi tipologia di ambiente, grazie al suo stile moderno ma non eccessivamente vistoso.
New e old generation
Il led blu che impreziosisce la fessura per l'inserimento dei dischi ed il supporto argentato per reggere il sistema in verticale incarnano il perfetto modello delle recenti ambizioni di Nintendo, caratterizzate da un'immagine più matura dei suoi prodotti (come il DS Lite), totalmente distaccata dall'ideologia "infantile" che ha accomunato il marchio nipponico alle sue quattro precedenti console casalinghe (per entrare maggiormente in quest'ottica, già intrapresa da Apple negli ultimi anni, è sufficiente ripensare alla sobrietà del GameCube e alla sua colorazione violacea...).