WWE 2K22 si mette in gioco | Provato

I colossi della WWE tornano a scontrarsi sui nostri schermi dopo una lunga assenza: abbiamo provato WWE 2K22 per scoprire cosa ci attende!

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a cura di Pietro Spina

Era ora che arrivassi, WWE 2K22! Sono passati oltre due anni dallo sfortunato esordio di Visual Concepts alla guida del celebre franchise dedicato alle botte in prima serata e nel mentre - tra un WWE Battelgrounds e un paio di Wrestlemania - si è creata una grande attesa per il nuovo episodio, insignito del compito di rimettere insieme tutti i cocci che WWE 2K20 aveva sparso tra gli appassionati dopo la sua implosione. Senza andare a scomodare nuovamente aneddoti e glitch di varia natura, il primo titolo privo del supporto dello storico team di Yuke’s non fece gridare al miracolo (anzi, forse di fece gridare dalla paura), caricando di responsabilità sviluppatori, team e publisher, praticamente obbligati a realizzare un prodotto vincente sotto ogni aspetto, costi quel che costi.

L’occasione di scoprire come stanno andando le cose l’abbiamo avuta proprio di recente grazie ad una prova dedicata, che ci ha permesso di mettere le mani su una parte limitata del pacchetto di gioco comunque utile a cogliere quella che è la direzione intrapresa da 2K nel processo di valorizzazione di una saga che negli anni è stata contraddistinta da alti e bassi anche a causa (fino al 2019) della cadenza annuale della propria release, subordinata ad una schedule che ben poco spazio lasciava a qualsiasi forma di temporeggiamento. Dopo questa prova, dunque, possiamo già dire se sia valsa la pena di aspettare questo anno e mezzo extra?

It Hits Different

Questo lo slogan che risuona nell’aria, stendardo della nuova produzione: “It Hits Different” è un obiettivo, una visione, una promessa. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un lamberjack match in cui Visual Concepts partecipa dal primo scontro ed è obbligata a restare in ring fino alla fine per garantirsi un match titolato. La partenza è ottima, grazie ad una intro che delinea l’atmosfera e una presentazione efficace che non si perde in eccessivi virtuosismi: il piano americano di Rey Mysterio ci mostra la leggenda della lucha nella sua forma migliore, ricordandoci che sarà lui il centro dell’esperienza della modalità Showcase, in cui ripercorrere la sua esaltante carriera. La voglia di buttarsi sul ring è tanta.

Prima di tutto è necessario però capire se siamo davvero pronti, e lo facciamo grazie ad un tutorial guidato dal mai abbastanza considerato Drew Gulak, che tra esperienza ed ironia ci introduce ai comandi: tanto per iniziare un tasto per gli attacchi leggeri, uno per quelli potenti e quello per la presa, insieme capaci di offrirci manovre spettacolari grazie a semplici combinazioni degli stessi. Impariamo a schivare, a contrattaccare e ci si sentiamo già delle star.

È tutto troppo facile e Gulak ce lo dimostra alzando il tiro e mettendo in campo una serie di meccaniche decisamente più impegnative, legate alla lettura istantanea degli attacchi nemici per interromperne le combo (breaker) o giocare d’intuito per predire quale attacco arriverà quando subiamo una presa. Guardando la TV sembrava tutto più facile, è chiaro che il sistema di combattimento di WWE 2K22 ha una soglia di ingresso morbida ma poi richiede un certo impegno per essere portato ad alti livelli.

Sappiamo comunque abbastanza per provare a districarci tra la gestione della nostra energia vitale, da tenere sempre abbastanza alta per non rischiare di veder logorare il suo valore massimo dopo aver ricevuto un colpo micidiale, e il tempismo nell’uso delle mosse speciali. Il resto lo fa una 619, seguita da una perfetta Frog Splash: 1,2,3, siamo pronti! È tempo di lasciare il Performance Center e spostarsi sotto i riflettori del Main Event!

Degno di un Pay Per view?

La critica più grossa rivolta a WWE 2K20 chiamava in causa un comparto visivo deficitario, inferiore a WWE 2K19 nei confronti side-by-side e costellato di incertezze tecniche in grado di rendere ogni match una potenziale fucina di follie digitali - per non parlare dell’editor, che apriva letteralmente una porta sugli inferi con alcune delle sue creazioni. Quest’anno con WWE 2K22 si riparte da zero: nuovo motore, nuove tecnologie e nuove animazioni, con l’obiettivo di realizzare il titolo graficamente migliore della storia del franchise.

È quindi con grande aspettative e qualche - inevitabile - timore che organizzo il primo incontro della mia prova: un 1v1 in cui l’idolo del pubblico, John Cena, si trova di fronte al tragicomico ninja Akira Tozawa. Per una volta lasciamo da parte lo spettacolo e proviamo a inscenare il più classico degli squash match, utile principalmente a capire quanto si siano padroneggiati i comandi. Nessuna stipulazione speciale, arena di Smackdown (nota: c'è anche il Thunderdome!) e via allo spettacolo: il fu “Dr. of Thuganomics” si presenta esattamente come l’abbiamo potuto apprezzare nella recente Summer of Cena, durante la sua faida contro Roman Reigns.

Il modello poligonale è estremamente fedele (sospiro di sollievo) e dotato di una certa naturalezza nelle sue animazioni ed espressività, mentre alle sue spalle la scenografia vivace fa da contorno alla indimenticabile intro. Sono evidenti i benefici dovuti all’utilizzo delle medesime tecnologie di cattura usate per la serie NBA 2K, fondamentali per ricreare al meglio questi gladiatori moderni. Ottimo lavoro!

Carichissimo, aspetto l’ingresso della nostra vittima sacrificale: fa molto piacere notare che anche un low-carder come Ozawa goda di una riproduzione fisica e un ingresso molto fedeli, con tanto di urletti rivolti al pubblico. Mi è sempre stato simpatico, ma questo non gli risparmierà un sacco di mazzate: dopo l’allenamento con Gulak, sono piuttosto convinto dei miei mezzi. E invece, la follia: in preda ad una trance agonistica degne delle lotte per il titolo 24/7, Tozawa saltella per il ring sfruttando la sua velocità per evitare del tutto le combo di Cena, potente ma ovviamente lento, e addirittura contrattaccare - inizio a pensare che potrebbe finire male, soprattutto perché il pubblico sembra apprezzare questo strano ribaltamento di ruoli.

Meglio mettere le cose in chiaro: prendiamo le misure delle corde (che rispondono molto bene al fisico del wrestler) per esibirci una sequela di Flying Shoulder-Block che stremano Tozawa. Infieriamo con delle combo e siamo pronti per la AA: 1,2,3! Mentre John Cena celebra salendo sulla seconda corda dell’angolo, nella sua classica posa riprodotta alla perfezione, il giudizio di fine gara recita “straordinario”. Il pubblico è contento, ed è quello che conta, ma mi rendo conto di aver fatto rischiare una figuraccia ad una vera leggenda.

Meglio tornare in palestra - non prima di aver provato un match femminile per capire se anche le amazzoni del ring hanno ricevuto la stessa cura nella riproduzione.Soggetto ideale è Asuka, che riempie la scena di Wrestlemania con la sua intro in cui l’outfit colorato e dettagliato la fa da padrone. Direi che ci siamo, e non solo perché è tra le mie combattenti preferite. La curiosità è per come si rivelerà il resto del roster di WWE 2K22, perché dai trailer la qualità media è buona ma si vedono alti (molti) e bassi (pochi).

Un Grande e Attesissimo Ritorno: Il mio GM!

Una delle grandi sorprese di questo WWE 2K22 è il ritorno della modalità “GM Mode” amatissima ai tempi di SmackDown vs Raw, che in questa occasione è presentata con il nome “Il mio GM”: l’annuncio ha generato grande entusiasmo (comprensibilmente) in quella frangia di appassionati che ama mettersi dietro le quinte e sfidare i propri amici.Il compito del giocatore in questa modalità consiste nell’ impersonare un GM tra i 5 disponibili - o crearne uno personalizzato - per gestire un brand a scelta tra Raw, SmackDown, NXT ed NXT UK. Lo scopo di fare meglio di un avversario gestito dall’IA o da un altro giocatore lungo un periodo di 15, 25 o 50 settimane, il tutto sotto l’occhio vigile e severo di The Game, il grande Triple H, che offrirà consigli ad ogni occasione.

Si parte ovviamente con il Draft e un budget con cui dare forma al proprio roster. La tentazione di spendere tutto per avere Roman Reigns, Brock Lesnar, Randy Orton, Becky Lynch, Sasha Banks e Charlotte Flair sotto lo stesso tetto è tanta, ma è fondamentale creare il giusto equilibrio nel backstage sia per quel che concerne il numero di babyface e heel che per le capacità dei singoli.

È bene poter avere scontri tra colossi, acrobati, specialisti, combattenti e via dicendo, considerando anche i tag team: indipendentemente dallo star power dei singoli, la sinergia sul ring può fornire rating migliori a fine serata - e a schermo ci sono tutti i suggerimenti necessari per venirne a capo, con suggerimenti per i pick e le compatibilità mostrate in tempo reale.

Altro aspetto fondamentale è la gestione delle rivalità, che alimentano l’interesse del pubblico come poco altro: oltre agli scontri, è possibile organizzare dei promo per tenere attive le faide anche senza impegnare i nostri atleti in combattimento, così da risparmiarne le energie e la salute - i fan apprezzeranno comunque. Come per ogni simulazione di questo tipo, è possibile vedere direttamente i risultati della giornata, simularli rapidamente o giocare direttamente in ring per ricreare un’esperienza televisiva, in particolare quando le intromissioni che hai organizzato dietro le quinte prendono vita.

Parallelamente all’organizzazione delle serate si muove un sistema di “crescita” legato a stadio, tecnica e marketing. Si tratta di aspetti gestiti in modo molto semplice, ma che possono dare ogni volta il giusto boost ad una serata importante - come usare fuochi pirotecnici e organizzare incontri con i fan prima di un grande evento. Tutto fa brodo per fare cassa a fine giornata e gonfiare il budget in ottica Pay Per View. A mettere il pepe ci sono le Carte Potenziamento, veri e propri assi nella manica dotati di effetti speciali diversi, utili per rimettere in condizione i propri atleti così come per ostacolare gli avversari o ingaggiare una Leggenda quando ne hai bisogno.

Il Mio GM di WWE 2K22 si pone come la modalità leggera per le sfide tra amici, vista la sua relativamente moderata profondità e la velocità con cui è possibile progredire, ma in attesa di scoprirne di più è da sottolineare come l’aspetto più intrigante sia quello più “ruolistico”: tenere traccia di ogni messaggio di un atleta, di ogni richiesta, di ogni promessa fatta o dei feedback del pubblico è fondamentale per avere la meglio una volta giunti a Wrestlemania. È tempo di preparare il blocco degli appunti, non scherzo.

Abbiamo un nuovo campione?

La nostra prova è stata molto ridotta ma ha comunque permesso di iniziare a curiosare con interesse nel lavoro svolto da Visual Concepts - in attesa che tutte le modalità più importanti come La mia Ascesa (la trama principale in cui seguire due giovani atleti) o la nuova La mia Fazione, che sembra riprendere le meccaniche classiche delle modalità online con pacchetti e carte collezionabili. L’impressione per ora è positiva, resta solo da capire quanto sarà riuscito il pacchetto nel complesso: le aspettative, come dicevamo, sono alte e il team ha lavorato sodo per presentarsi con un prodotto che non sia un contentino, ma sia capace invece di settare nuovi standard. WWE 2K22 si impadronirà del titolo o verrà fischiato a causa di un finale con squalifica?

Le basi sono solide e divertenti, la tecnologia sembra essere sul pezzo e l’attrattiva è innegabile grazie al ruolo centrale di una superstar amatissima come Rey Mysterio. Sembra esserci qualcosa da giocare per tutti, dai più smaliziati col pad ai meno avvezzi alle combo, con spazio per chi vuole il controllo totale degli eventi - per quel che mi riguarda ho grande curiosità di scoprire se la modalità Universe è stata migliorata a sufficienza. Attendiamoci anche grosse sorprese dal roster finale, che potrebbe rivelarsi tra i meglio assortiti e consistenti di sempre. Per tutto il resto, vi rimandiamo alla recensione.