6G, SK Telecom già al lavoro con Nokia, Ericsson e Samsung

L'operatore sudcoreano SK Telecom ha siglato un accordo con Ericsson, Nokia e Samsung per lo sviluppo della 6G e 5G.

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a cura di Dario D'Elia

SK Telecom
, l'operatore mobile leader del mercato sudcoreano, ha siglato un accordo (MoU) con Nokia, Ericsson e Samsung per lo sviluppo della tecnologia 6G e 5G. Sebbene l'implementazione della 5G sia ancora in atto, lo sguardo guarda già al futuro e sembra anche la naturale concorrenza industriale possa appianarsi. "Una collaborazione fra aziende come queste sarà importante considerato che la tecnologia e gli standard per le reti 6G devono essere ancora chiaramente definiti", ha fatto sapere l'operatore.

SK Telecom di fatto è una delle realtà all'avanguardia nel settore: è stata la prima telco ad attivare una rete 5G commerciale, anticipando di poco la concorrente diretta KT. Quel che conta però è il suo intenzionale impegno nel mantenere la leadership e questo non può prescindere da una solida collaborazione con i fornitori tecnici.

Nokia, Ericsson e Samsung si sono impegnate non solo nel progetto 6G ma hanno assicurato anche lo sviluppo congiunto del segmento 5G puntando su Ultra Reliable and Low Latency (URLLC), Distributed Multiple Input Multiple Output (MIMO), Intelligenza Artificiale (AI) per le reti e 28GHz band e 5G Stand-Alone (SA) networks da implementare sulle reti commerciali.

Samsung ha avviato i lavori all'inizio di giugno presso l'Advanced Communications Research Center di Seoul. "L'attuale team che lavora sugli standard delle tecnologie di telecomunicazione è stato ampliato per iniziare a condurre ricerche sulla rete 6G", ha confermato un portavoce dell'azienda a The Korea Herald.

Insomma, la Corea del Sud vive già un certo livello di impegno che molti esperti non riescono neanche ancora a immaginare sotto il profilo applicativo e dei servizi. Si prevede solo indicativamente che la 6G possa raggiungere la frontiera del singolo Terabit per secondo. Quando? Difficile prevederlo, ma in Cina il gruppo di studio del Ministero dell'Industria e dell'IT ha parlato di un ipotetico sbarco sul mercato tra circa 10 anni.