Codice Java: Google sapeva di essere in fallo

Nella causa di Oracle contro Google sono emersi nuovi documenti che inchiodano la casa di Mountain View: sapeva di usare codice coperto da proprietà intellettuale. L'azienda aveva trattato con Sun per una licenza open source di Java. Inoltre, Google intende privilegiare Motorola e Verizon nell'accesso ai codici di sviluppo delle future versioni di Android, a svantaggio di tutti gli altri partner.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Codice Java: Google sapeva di essere in fallo

La seconda informazione rilevante che è venuta a galla è la dimostrazione palese che Google era a conoscenza della violazione del codice Java messa in atto con Android, e avrebbe offerto a Sun una quota dei propri ricavi per ottenere in cambio una Java open source.

Stando a quanto scritto da Florian Mueller su FossPatent, i documenti processuali (che per volere del giudice Alsup non sono stati secretati) si sarebbero arricchiti di mail che risalgono al periodo di sviluppo della prima versione di Android contenenti riferimenti inequivocabili a trattative con Sun.

Google aveva trattato con Sun per la licenza Java ma non c'erano stati accordi

In particolare, in una mail di Andy Rubin del 2006 indirizzata a Larry Page e Sergey Brin si leggeva: "All'inizio erano scettici perché non sapevano di cosa stavo parlando, ma gliel'ho spiegato e ora siamo al punto in cui sono concettualmente d'accordo a creare una Java open source. In più desiderano stabilire un rapporto più stretto con noi".

La mail, che si riferisce a trattative intercorse con l'allora presidente e CEO di Sun Jonathan Schwartz, prosegue con l'offerta di Sun: "Sun è pronta a creare un modello di licenza open source insieme a noi. Si tratterebbe di un passo in avanti per Sun e di uno sviluppo importante per Android e Google". Inoltre, in una presentazione senza data fatta da Rubin, si legge che Google aveva proposto a Sun di diventare socio fondatore della Open Handset Alliance, e di impegnarsi in un rapporto di co-sviluppo del sistema.

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In alternativa, poteva essere stipulato un accordo triennale per l'uso delle licenze, che sarebbe potuto costare a Google fino a 100 milioni di dollari. Inoltre, qualora Google avesse realizzato dei ricavi dai servizi in esecuzione su Android, li avrebbe divisi con il partner.

Nessun documento spiega i motivi del fallimento di questo accordo, ma appare chiaro che Google non intendeva pagare le royalties e avrebbe preferito la via della licenza open source. Come testimonia una delle tante mail, Google aveva appreso che l'eventuale decisione di Sun di realizzare una Java open-source con licenza GNU Public License le avrebbe consentito di utilizzare il codice per scopi commerciali senza negoziare la licenza necessaria. Tuttavia, per onorare i termini della licenza open-source, avrebbe dovuto ridistribuire il codice senza poter mantenere il controllo su Android e senza, pertanto, assicurarsi la possibilità di renderlo un ambiente più chiuso.

La storia narra che dopo l'acquisizione di Sun da parte di Oracle qualsiasi contrattazione è finita con un nulla di fatto. La certezza è che ora che la documentazione è pubblica, Google non può più negare di essere cosciente di avere torto.