Antitrust europea, linea dura contro i colossi hi-tech per favorire la competitività

L'autorità europea antitrust per la regolamentazione della competizione, ha annunciato l'intenzione di adottare una linea più dura nei confronti di colossi come Apple, Amazon, Google e Facebook, proprio la fine di garantire un mercato maggiormente libero.

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a cura di Alessandro Crea

‎L'autorità di regolamentazione antitrust dell'Unione Europea ha fatto sapere di star considerando l'adozione di una linea di condotta più dura nei confronti dei giganti tecnologici come Apple, Facebook, Amazon e Google, per costringerli a fare di più al fine di garantire condizioni di parità e una maggior competitività dei mercati. A renderlo noto oggi è stata l'agenzia stampa Reuters, riportando quanto dichiarato da un alto funzionario della Commissione europea. ‎Le quattro società hi-tech statunitensi si trovano del resto già da qualche tempo nel mirino dell'antitrust europea, a causa delle lamentele avanzate dai competitor, che lamentano una sostanziale esclusione dai mercati chiave. ‎

La Commissione europea già da tempo ha invitato i colossi a sospendere le proprie pratiche anti-competitive ma questo, secondo ‎ il direttore generale della divisione concorrenza della Commissione, Cecilio Madero Villarejo, potrebbe non essere sufficiente, soprattutto nei mercati digitali.

‎"Nei mercati in rapida evoluzione il rischio è che ciò sia insieme troppo lungo da implementare e troppo difficile da monitorare", come ha spiegato infatti Madero, che ha poi aggiunto: "Perciò potremmo pensare a rimedi più prescrittivi al fine di garantire che le condizioni per una concorrenza effettiva siano completamente ripristinate".

‎Proprio lunedì del resto la Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato che, col senno di poi, avrebbe adottato una linea diversa con Google al di là della mega multa da oltre 8 miliardi di euro inflitta all'azienda dopo un'indagine decennale. ‎"Se avessi saputo quello che so ora su Google, sarei stata più audace", ha commentato la Vestager, dando così implicitamente ragione a quanti, già all'epoca, avevano criticato la mega stangata, salutata da molti come un'operazione senza precedenti, definendola invece sostanzialmente inutile. ‎ ‎