Gli scienziati hanno rilevato batteri viventi "provenienti dallo spazio" in campioni raccolti dall'esterno della Stazione Spaziale Internazionale durante alcune EVA (attività extraveicolari o più comunemente passeggiate spaziali). L'affermazione non arriva da una persona qualunque, ma dal cosmonauta russo Anton Shkaplerov che è già stato due volte sulla Stazione Spaziale e il prossimo mese partirà per la terza missione.
Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa russa TASS, i cosmonauti avrebbero condotto indagini approfondite mediante tamponi di cotone sull'esterno del segmento russo della ISS, che sono poi stati spediti sulla Terra e analizzati.
Il risultato è che i tamponi hanno catturato "batteri che erano assenti durante il lancio del modulo ISS", altrimenti detto "provengono dallo Spazio e si sono depositati lungo la superficie esterna della ISS" come ha spiegato Shkaplerov. Sono pericolosi? "Stando agli studi condotti finora molto probabilmente non rappresentano un pericolo".
Il cosmonauta non ha rilasciato ulteriori dettagli sugli elementi che hanno portato gli scienziati a concludere la provenienza extraterrestre di suddetti batteri. Molte fonti di stampa occidentali sottolineano come sia difficile escludere una eventuale contaminazione terrestre, dato che è nota l'esistenza di molti microrganismi come per esempio i tardigradi che hanno ampiamente dimostrato la capacità di sopravvivere per lunghi periodi in condizioni estreme.
E del resto di possibili contaminazioni si parla da diverso tempo: basti pensare che nel 2014 furono rinvenute tracce di plancton marino all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale. Anche qui la scoperta fu di fonte russa e il mancato coinvolgimento della NASA non ha favorito la circolazione di ulteriori informazioni al riguardo.
Per il momento dobbiamo accontentarci del racconto di Shkaplerov, che riporta alla memoria il film di fantascienza dello scorso anno Life, in cui si narrano le vicende di un gruppo di astronauti in missione su una stazione spaziale e di un campione organico proveniente da Marte che viene analizzato. L'epilogo fantascientifico però è decisamente più inquietante di quello raccontato da Shkaplerov. E se in qualche remoto laboratorio russo stesse accadendo qualcosa di simile?
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