Bitcoin: arriva Cointerra per minare ad alta efficienza

Cointerra propone ASIC per Bitcoin molto potenti ma anche molto efficienti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Si chiama Cointerra, ed è una nuova società che spera di trovare il successo nel mondo di Bitcoin. L'hanno fondata alcuni ingegneri provenienti da Nvidia, Samsung, Qualcomm e altri grandi nomi del settore: costruiranno ASIC, cioè chip che saranno dedicati al mining delle criptomonete (Bitcoin: dal mining ai complotti, tutto sulla moneta digitale). Lo scopo è preciso: estrarre monete dalla blockchain di Bitcoin, e farlo con il minor consumo energetico possibile. È questa infatti la chiave di volta: minare le monete spendendo poco per l'elettricità, così che l'attività sia redditizia.

Cointerra

Il problema è che più potenza di calcolo c'è nel sistema Bitcoin, e più difficile sarà trovare le chiavi crittografiche, come detta il meccanismo della difficoltà variabile. Comprando un (costoso) ASIC quindi si rischia che il proprio investimento vada in fumo, anche perché la difficoltà non fa che salire da alcuni mesi a questa parte.

L'arrivo degli ASIC Cointerra non farà che contribuire all'aumento della difficoltà: parliamo di macchine capaci di generare 2000 gigahash al secondo (GH, un'unità di misura usata nel mondo Bitcoin), ognuno dei quali assorbirà circa 1200 watt. L'efficienza energetica è altissima (0,55 watt per GH), e non ci saremmo aspettati nulla di meno da chi fino a ieri faceva SoC per smartphone e tablet. Il risultato da record è possibile grazie a quattro ASIC da 28 nanometri di nuova generazione.

Dei vari prodotti in catalogo il più economico costa 14.000 dollari, ma parliamo di una macchina che in teoria ne può produrre 54.000 in un mese (considerando i valori attuali di difficoltà e valore di cambio). In teoria, perché non è dato sapere se le cose cambieranno – ma è lecito supporre che aumenteranno tanto la difficoltà quanto il valore in dollari di Bitcoin. Ravi Iyengar, fondatore e AD di Cointerra, afferma che la nuova società ha ricevuto già 150 prenotazioni, e prevede di consegnare i primi modelli a dicembre di quest'anno.

L'azienda sta quindi cercando il proprio posto in questa nuova corsa all'oro, e lo fa vendendo pale, dinamite, filtri per l'acqua e tutta l'attrezzatura di cui ha bisogno il minatore provetto. Loro avranno di certo un buon profitto, mentre quanto ai minatori – di solito – son ben pochi quelli che riescono ad arricchirsi davvero.