BSA Italia: denuncia online per chi usa software pirata

Le azioni legati contro la pirateria nel primo semestre 2013 sono triplicate rispetto allo stesso periodo 2012.

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a cura di Dario D'Elia

BSA (Business Software Alliance), l'organizzazione che cura gli interessi dell'industria software, ha realizzato una piattaforma online per denunciare le aziende che si affidano a software pirata. Chiunque, nel rispetto della massima riservatezza, può sfruttare la pagina Web di BSA Italia.

"È un fermo impegno di BSA - The Software Alliance mantenere assoluta riservatezza riguardo ogni informazione su di lei. La ringraziamo per la sua segnalazione e ci impegniamo a non rivelare alcuna informazione riguardante la sua persona se non dietro espressa richiesta delle autorità", si legge nel box accanto al documento di compilazione.

Segnali subito!

Al momento è possibile procedere con tre tipi di segnalazioni: relativa all'azienda per cui si lavora o si è lavorato, relativa ad aziende che rivendono/distribuiscono illegalmente software, oppure riguardante individui/siti che vendono software illegale attraverso Internet. Dopodiché BSA offre una serie di spazi testuali per procedere con la condivisione dei dettagli. Alla

L'approccio è un po' all'americana, ma probabilmente funziona poiché BSA si vanta di aver triplicato nel primo semestre 2013 il numero di azioni legali in Italia, rispetto allo stesso periodo 2012. "In particolare la maggior parte delle cause civili intraprese contro l' utilizzo non autorizzato del software sono state depositate contro aziende e associazioni professionali nel Nord Italia", sottolinea l'associazione.

Si parla nella regione EMEA di transazioni extra giudiziali nel primo semestre del 2013 pari a 4.000.000 di dollari. Oltre a questo importo vanno inoltre considerati gli oltre 2.000.000 di dollari che le stesse imprese hanno pagato per acquistare prodotti originali in luogo di quelli illegalmente installati.

Secondo Matteo Mille, direttore di Microsoft Italia e presidente BSA, le risorse impiegate per multe, spese legali e risarcimenti potrebbero essere impiegate nella ricerca di nuovi prodotti, soluzioni innovative, strategie competitive vincenti.

"Il fenomeno della pirateria, sempre endemico nel nostro Paese, è alimentato dall'idea che non pagare per le risorse software sia un’opportunità alla portata di tutti in quanto tecnicamente semplice", sostiene Mille

"Va detto, peraltro, che il prezzo della pirateria non è solo finanziario: le società che impiegano software senza licenza si espongono infatti a rischi operativi, danneggiamenti, perdite di dati o periodi di fermo macchine legati a virus e altre minacce web, per finire con i danni all’immagine aziendale che questi inconvenienti procurano nella business community di clienti, partner, istituti di credito etc".

BSA ovviamente cerca di favorire la legalità e lo strumento della segnalazione è utile alla causa, ma è probabile che per alcune aziende sia una pura questione di sopravvivenza. Una piccola o media impresa, sopratutto in questo momento di crisi, potrebbe non disporre di sufficiente budget per acquistare le licenze dei software di alta gamma. I prezzi sono ancora piuttosto alti. Forse non sarebbe male immaginare oltre che ad azioni punitive, strategie promozionali a pacchetto per chi è in difficoltà. Magari un bonus, sconti, programmi a punti, etc.

Si parla tanto di consumerization, ovvero della transizione di novità per il mondo consumer verso la dimensione business. Perché non tentare la stessa via sul fronte promozionale?