Canon PowerShot SX150 IS – Sul campo

Test - Recensione delle compatte con sensori CCD Canon PowerShot SX150 IS, Panasonic Lumix TZ18 e Pentax Optio RZ18.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Canon PowerShot SX150 IS - Sul campo

La qualità evidente di questa compatta è la presenza di tutte le modalità di scatto: due completamente automatiche, di cui una a prova di inesperto; una Scene, in cui scegliere tra 9 preset (in totale sono 32); una creativa in cui applicare effetti speciali; una Miniatura che applica automaticamente un effetto-diorama; una Discreta che disattiva il flash e tutti i suoni.

Ma soprattutto troviamo le modalità Program, Manuale e a priorità di tempi o diaframmi: la loro presenza dà al fotografo un minimo esperto il modo di esprimersi meglio; per tutti gli altri è l'occasione per cominciare a sperimentare.

Clicca per ingrandire

Nelle modalità a priorità di tempi o diaframmi si nota la buona costruzione della ghiera posteriore, che ruotando imposta il parametro principale di scatto; questo è evidente nella parte bassa del display e due frecce ai lati mostrano se si può aumentare o diminuire. In Manuale il funzionamento è lo stesso: si passa tra tempi e diaframmi con il pulsante della compensazione EV; un esposimetro virtuale sulla destra indica quanto siamo lontani dall'esposizione corretta.

L'uso dei comandi è semplice e le impostazioni più importanti - sensibilità ISO, macro, funzionamento del flash, autoscatto, compensazione EV - sono raggiungibili direttamente con un pulsante. L'organizzazione dei menu è tradizionale Canon: il tasto al centro della ghiera porta ai parametri di scatto non raggiungibili direttamente, il pulsante Menu alle impostazioni complessive della fotocamera. Come opzioni degne di nota segnaliamo la messa a fuoco manuale, la correzione EV per il flash e un autoscatto personalizzato che, dopo un numero prefissato di secondi, effettua da 1 a 10 scatti in successione.

Clicca per ingrandire

Il sistema AF a contrasto è rapido ma non velocissimo; rende meglio nelle modalità automatiche. E' molto personalizzabile: permette tra l'altro di definire la grandezza dell'area AF centrale, visualizzare ingrandita l'area dove si sta focheggiando anche in automatico, scegliere tra varie modalità AF (singolo, continuo, a inseguimento, con rilevamento di un volto).

La stabilizzazione ottica dà buoni risultati, ma per il peso e lo sbilanciamento della macchina è impossibile usare tempi lunghi impugnandola con una mano sola. Usando due mani si fa di meglio: alla massima lunghezza focale si scatta a 1/15s con un micromosso poco evidente.

La valutazione qualitativa degli scatti, infine, è legata inevitabilmente all'uso di un sensore CCD. Il rumore comincia ad apparire a 400 ISO nelle zone poco illuminate e ai margini delle fotografie, a 800 ISO anche le zone illuminate direttamente mostrano artefatti, a 1.600 ISO il rumore si estende a tutta l'immagine. Gli scatti in esterni soffrono meno il problema, ma la sostanza non cambia.