La "25$ CPU", il Commodore e la nascita del mercato del PC

Gates e Jobs sono solo i nomi più famosi a rappresentare la nascita del mercato dei computer. La storia però è fatta anche di altri personaggi, come Chuck Peddle. Scopriamo insieme le tappe della sua lunga carriera.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

La "25$ CPU", il Commodore e la nascita del mercato del PC

Per sviluppare la "25$ CPU" (inizialmente MOS 6501), Peddle si preoccupa fin da subito di implementare un processo produttivo estremamente efficiente, avendo riprova del fatto che l'alto costo di produzione dell'MC6800 è in parte dovuto alla scarsa efficienza di quelli adottati da Motorola, che, come accennato, causano un alto tasso di chip difettosi. Il nuovo processo, al contrario, permette di correggere eventuali problemi durante la realizzazione, portando la percentuale di chip funzionati ad oltre il 70%.

L'obiettivo è quello di avere la nuova CPU (o almeno un suo prototipo) pronta entro 6 mesi, in modo da presentarla al WestCon (Western Electronics Show and Convention) del 1975 e cominciare a raccogliere gli ordini. Sfortunatamente i primi esemplari presentano diversi problemi e MOS riesce a produrne solo alcuni realmente funzionanti, ma il "fattore cassa" è prioritario.

MOS 6502

Peddle, allora, inventa uno stratagemma: dopo aver affittato un locale vicino alle sale del WestCon (nelle quali non potevano essere venduti direttamente i prodotti) inserisce le CPU in 2 grossi vasi di vetro ponendo nella parte superiore quelle funzionanti. In tal modo chi visitava lo stand aveva l'impressione di un'ampia disponibilità del prodotto, mentre chi incappava in una CPU difettosa (la maggior parte) avrebbe potuto richiederne la sostituzione a stretto giro.

Il successo supera ogni aspettativa e Motorola, infastidita dalla tenacia del suo ex ingegnere e dell'opportunità mancata, fa causa a MOS per violazione di alcuni brevetti. In realtà le argomentazioni sono decisamente deboli e il tutto si conclude con il pagamento da parte di MOS di una tantum di circa 200.000$.

Il Kit del KIM-1

A settembre del 1975, Peddle è orgoglioso di presentare ufficialmente il MOS 6502 e due kit di apprendimento denominati TIM-1 (Terminal Input Monitor) e KIM-1 (Keyboard Input Monitor). Tutti vogliono la "25$ CPU" e uno dei kit, soprattutto gli hobbisti e le scuole, sempre alla ricerca di "...a computer that looked like a terminal", diretto antenato del nascente Personal Computer.

Come in Motorola, Peddle si occupa direttamente di presentare la nuova CPU a potenziali clienti e durante uno dei suoi viaggi viene a sapere che due giovani appassionanti stanno realizzando un mini computer basato proprio sulla sua CPU. Decide, allora, di andare ad incontrarli per dar loro dei suggerimenti. I due giovani sono Steve Jobs e Steve Wozniak, ed il "mini computer" su cui sono al lavoro è l'Apple 1.

Jack Tramiel

Questo incontro, e altre testimonianze similari, convincono Peddle che il mercato dei computer si avvia verso una nuova era e quando Commodore compra MOS Technology, trasformandola formalmente nella Commodore Semiconductor Group (CSG), riesce a convincere Jack Tramiel ad investire nello sviluppo di un "Personal Computer" basato sul MOS 6502.

Tramiel abbraccia l'idea ma è inizialmente riluttante al pensiero di dover sviluppare un nuovo prodotto (sconosciuto, visto che fino ad allora Commodore era impegnata nel settore delle calcolatrici) da zero e cerca di acquisire la Apple, chiaramente su suggerimento di Peddle. L'affare non va in porto perché Tramiel ritiene che i 150.000$ chiesti da Jobs e Woz siano sproporzionati (giustamente, visto che allora la Apple era una sconosciuta start-up con sede in un garage) e passa al piano B: incarica Peddle di realizzare un computer all-in-one e gli promette 1$ di benefit per ogni unità venduta. La promessa, come nello stile di Tramiel, non sarà mai onorata.