La variabile sensibilità

Guida fotografica - completiamo i concetti base di tempo di posa e apertura del diaframma introducendo la variabile sensibilità e parlando di esposimetro: come funziona, quando sbaglia, come correggere.

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a cura di Tom's Hardware

La variabile sensibilità

Uno dei grandi pregi del digitale è quello di consentire al fotografo di cambiare rapidamente la sensibilità ISO in funzione delle condizioni di luce. Tornando per un attimo all'analogia iniziale di questo corso sul bicchiere da riempire d'acqua, la sensibilità rappresenta la dimensione di quel bicchiere. Sensibilità elevata equivale a bicchiere piccolo - sarà quindi necessaria meno luce per ottenere la stessa esposizione.

La sensibilità si esprime in valori ISO, i più comuni dei quali sono indicati del diagramma qui sopra. A ogni raddoppio della sensibilità (valori in grassetto nello schema) corrisponde uno stop, con lo stesso significato visto a proposito di tempi e diaframmi. Il che, parlando si sensibilità alla luce, risulta peraltro piuttosto intuitivo: raddoppiando la sensibilità, sarà necessaria metà della luce per impressionare correttamente il sensore.

Facendo riferimento allo schema qui sopra si avrà quindi che, se a 1600 ISO e mantenendo fisso il diaframma a f/8 è necessario un tempo di posa di 1/125 sec., passando a 3200 ISO basterà 1/250 sec., passando a 6400 ISO basterà 1/500 sec. e così via. Naturalmente, è anche possibile intervenire sui diaframmi: mantenendo costante 1/125 sec. come tempo di posa, se a 1600 ISO serve f/8, a 3200 ISO servirà f/11 (diaframma uno stop più chiuso) e a 6400 ISO il valore corretto del diaframma sarà f/16.

La sensibilità gioca quindi come ulteriore variabile nella scelta dell'accoppiata tempo/diaframma, che aiuta il fotografo a ottenere il tempo di posa e l'apertura desiderati nelle più diverse condizioni di luce.

Aumentando la sensibilità sarà ad esempio possibile ottenere tempi più brevi, il che risulta utile nelle situazioni di scatto a mano libera in condizioni di luce scarsa (per evitare il mosso); in alternativa, si potrà utilizzare la maggiore sensibilità per scattare con diaframmi molto chiusi, per avere elevata profondità di campo. L'aumento di sensibilità, però, comporta un aumento del cosiddetto "rumore" che va a peggiorare la qualità dell'immagine finale.