DRM Sony con blockchain, fermeranno la pirateria?

Sony sta sperimentando un nuovo tipo di DRM che sfrutta la blockchain per il controllo dei contenuti. Per ora in un contesto ristretto e controllato.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sony sta considerando l'uso di blockchain per sviluppare un nuovo sistema DRM (Digital Rights Management), vale a dire un meccanismo che aiuti a garantire l'autenticità dei contenuti multimediali e, soprattutto, ostacoli la pirateria.

Per il momento l'azienda giapponese sta facendo qualche esperimento con Sony Global Education, piattaforma dedicata alla formazione e all'istruzione. Un esperimento che permetterà di capire se blockchain è una buona idea anche per gestire il diritto d'autore. Gli obiettivi restano quelli di sempre: tracciare la distribuzione e la circolazione del materiale protetto da copyright. Farlo tramite blockchain dovrebbe aggiungere solidità e affidabilità grazie alla sicurezza insita nelle transazioni.

Il concetto di base appare ragionevole: blockchain, in particolare tramite l'uso di smart contract, permetterebbe infatti di controllare molto da vicino ogni file. Prendiamo per esempio la distribuzione di film in anteprima ai giornalisti; è una cosa che Sony fa abitualmente, necessaria affinché ci siano recensioni pubblicate tempestivamente, ma è anche un'abitudine problematica. Spesso e volentieri queste copie sono finite su circuiti pirata. Tramite blockchain, forse, sarebbe possibile "marchiare" ogni copia in modo univoco e inequivocabile, e questo potrebbe agire da deterrente su chi pensa di condividere l'opera illegalmente

Similmente, blockchain potrebbe supportare una distribuzione più sicura dei contenuti digitali. Oggi, quando si "compra" un film digitale, è possibile estrarlo dalla sua scatola protettiva, rimuovere i sistemi di protezione e metterlo sui circuiti torrent o nei digital locker. Ma blockchain potrebbe davvero risolvere il problema?

Non possiamo saperlo con certezza, ma l'esperienza suggerirebbe il contrario. Abbinare un contenuto alla blockchain garantisce senz'altro che quel contenuto resterà inalterato finché è all'interno della blockchain stessa. Ma se qualcuno si prende la briga di tirarlo fuori, per così dire, estraendo una copia esterna e mettendola in circolazione - ci sarebbe poco da fare. Forse Sony troverà una risposta, ma finora la storia dei DRM e di coloro che li disabilitano è tendenzialmente una storia di vittorie per i pirati.

Sony sta anche considerando modi innovativi di usare la tecnologia blockchain per la gestione delle informazioni e la distribuzione dei dati in campi diversi. Tramite lo sviluppo tecnologico e la commercializzazione di blockchain, compreso questo nuovo sistema, Sony continuerà a esplorare le possibilità offerte da blockchain a molti settori dove agisce Sony Group.

Insomma, è un'ipotesi piena di "se" e di "ma", e in Sony ne sono sicuramente consapevoli. Per questo probabilmente stanno usando Sony Global Education come terreno di sperimentazione. Qui blockchain permette di tracciare chi ha creato quale materiale, e in che momento; e allo stesso tempo rende difficile creare una copia senza far scattare un allarme - o se non altro mette il creatore originale nelle condizioni di dimostrare il proprio diritto.

È tuttavia un campo di sperimentazione contenuto, dove l'eventuale "scontro" potrebbe riguardare un formatore creativo e un altro che si limita a sfruttare il materiale altrui senza riconoscerne la paternità. Parlare di pirateria su film e serie TV, invece, è tutto un altro paio di maniche.

Le difficoltà non mancherebbero, né i possibili disagi per i clienti finali. Sony d'altra parte non si è mai tirata indietro quando si è reso necessario prendere misure drastiche nella protezione del diritto d'autore. Facendo anche qualche scivolone; qualcuno ricorderà lo scandalo del rootkit, o gli scontri durissimi sul firmware di PlayStation.
Il dibattito su diritto d'autore e pirateria è più complesso di quanto sembri, e riguarda anche la privacy e la libertà individuale. Per cominciare a capirci qualcosa c'è il libro gratuito Content: Selezione di saggi sulla tecnologia, la creatività, il copyright.