Google va offline e il traffico sul Web crolla del 40 percento

Google va offline per pochi minuti, e il traffico mondiale cala del 40 percento.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Cosa succede se Google va offline? Internet ha una mezza paralisi, o anche una intera - visto che sono bastati quattro minuti di "down" e il traffico mondiale è calato del 40%. Se fosse durato di più, chissà, si sarebbe arrivati anche al 50, al 60, o forse anche di più. La durata esatta del blackout cambia a seconda di chi lo racconta, ma è un dettaglio su cui si può sorvolare. Ciò che conta è l'impatto che ha avuto.

Sì perché molti lo dicono come battuta che Google è sinonimo di Internet, che la gente (anzi, la ggente) scrive le cose nella casella di ricerca invece che digitare l'URL nella barra degli indirizzi. Che "se non lo trovi su Google allora non esiste". E invece è tutto vero: quella pagina quasi tutta bianca, minimalista, con la scritta colorata ed elegante, è la vera porta della Rete per tantissime persone.

A qualcuno il caffè è andato di traverso

Sono collassati tutti i servizi di Google: la ricerca, Gmail, Docs, Google Drive, Maps e tutto il resto. Perplessità o panico per chi se n'è accorto, ma in Italia non sono stati poi molti: era piena notte, e per di più il venerdì dopo Ferragosto. Quelli che c'erano, in compenso, hanno inondato Facebook e (soprattutto) Twitter di domande e commenti sull'accaduto.

Qualcuno ha provato a fare i conti, e afferma che lo scherzetto è costato a Google poco più di 400.000 euro. Bazzecole per una multinazionale come questa, e poi il numero che conta è quel 40% di traffico in meno. Quattro persone su dieci che guardavano lo schermo attonite, spaurite, depredate di una certezza che credevano incrollabile. Fermi lì, di fronte a un altare da cui la divinità è fuggita, un'assenza inspiegabile e spaventosa che lascia disarmati.

Viene da chiedersi quanto sia profonda la presa dell'azienda californiana su Internet, e di riflesso sulle vite di tutti noi. Molto, moltissimo, ma se dovesse scomparire domani sapremmo farcene - a fatica, certo - una ragione. Perderemmo le email, dovremmo abituarci a usare un altro motore di ricerca, trovarci un'alternativa a Google News e così via. Ma ce la faremmo, a parte forse quelli che sostengono l'azienda come si difende una squadra di calcio; quelli che le malelingue chiamano fanboy.

Ce la faremmo, sì, perché Google è diventata grande e potente. Qualcosa che è già un potere sovranazionale, che già prescinde dai singoli stati e può andare ben oltre il loro potere. Ma una divinità ancora in divenire. Potremmo dirlo anche di Microsoft, Facebook, Apple, IBM e pochi altri: deus ex machina ancora in erba, la cui presa sugli umani non è ancora poi così salda. Almeno cinque minuti – ora abbiamo le prove – possiamo resistere.