HP: Microsoft e Intel sono concorrenti, adesso si cambia

Il numero uno di HP annuncia la nuova strategia del colosso statunitense: basta affidarsi solo a Microsoft e Intel, che non sono più partner ma concorrenti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Microsoft e Intel una volta erano partner in affari, adesso sono diventate "concorrenti a titolo definitivo". Per questo la crescita dei PC si giocherà al di fuori del mercato Windows, sui fronti Android, Chrome e Ubuntu. A dirlo è stata Meg Whitman, numero uno di HP, che alla luce di questa conclusione si è detta ottimista per il 2014.

Insomma la crisi finirà, ma non grazie a Windows 8 e Intel. Per capirne il motivo bisogna ripensare al passato: "il mercato sta cambiando più oggi di quanto non sia avvenuto negli ultimi 30 anni" ha spiegato Dion Weisler, vice presidente esecutivo della divisione Personal Systems Group di HP.

Meg Whitman

"In passato, se giocavi su un modello Wintel e seguivi le regole di Microsoft e Intel eri praticamente certo del risultato. Dovevi solo prestare attenzione ad arrivare prima dei concorrenti [...] adesso siamo in un nuovo mondo, con più sistemi operativi, nuove architetture, nuovi chip, nuovi sottosistemi".

E Whitman affonda: "i mercati tradizionali altamente redditizi di HP sono cambiati profondamente. I dispositivi basati sul binomio Wintel stanno diminuendo drasticamente spinti dall'avanzata dei sistemi ARM con sistemi operativi concorrenti [...] e i partner HP di lunga data, come Intel e Microsoft, sono sempre più concorrenti a titolo definitivo".

Un voltafaccia? No, semplicemente una presa di coscienza della situazione di mercato. Il PC sono in crisi e stare fedeli a Windows 8 non ha portato buoni risultati. Microsoft è diventata produttore di tablet con i Surface e sta per diventare un giocatore importante nella partita smartphone con l'acquisizione di Nokia. Intel è in competizione con HP sul fronte dei servizi cloud e delle soluzioni di sicurezza aziendali.

Non più solo Microsoft, anche Android, Chrome e Ubuntu

Nel frattempo c'è un mercato globale da 170 miliardi di dollari che non viene sfruttato e che funziona - e cresce - grazie a soluzioni software non Windows e chip non Intel.

Per questo "HP ha deciso di distribuire la sua attenzione su quattro sistemi operativi: Microsoft, Android, Chrome e Ubuntu. Chrome e Android da soli rappresentano 46 miliardi dollari di opportunità e generano un giro d'affari che sta crescendo del 12 percento" ha puntualizzato Weisler. Per i mercati emergenti, come l'India, si punterà invece su Ubuntu.

L'analisi di mercato non fa una piega, il punto è che la situazione evidenziata ieri da HP è in corso ormai da tempo. HP, come la maggior parte dei produttori di PC, ha impiegato troppo tempo per accorgersi che le cose stavano cambiando, e ora è costretta a giocare di rincorsa per recuperare il terreno perso. Servirà di lezione?