L'Antitrust UE multerà Microsoft: rischia 5,7 miliardi di euro

L'Antitrust europea ha ufficializzato la violazione da parte di Microsoft degli impegni presi a seguito della condanna miliardaria del 2009. L'azienda rischia nel peggiore dei casi più di 5 miliardi di sanzione.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft ha violato gli impegni presi con la Commissione Europea a seguito della storica condanna Antitrust del 2009. La lettera ufficiale è stata resa nota poche ore fa e valutando i contenuti si può dare quasi per certa un'altra sanzione. "[...] Microsoft non ha rispettato i suoi impegni nell'offrire agli utenti la schermata di scelta che consente di selezionare i web browser preferiti", si legge nella nota. Ovviamente l'Antitrust si premura nel sottolineare che lo "statement of objections", ovvero il suddetto documento, non pregiudica l'esito finale dell'indagine.

La sensazione è che Microsoft incorrerà in qualche tipo di sanzione, anche se quest'estate ha tentato una prima giustificazione sull'accaduto. Gli impegni assunti nel 2009 prevedevano il mantenimento del cosiddetto "ballot screen" di scelta browser fino al 2014. Ma con l'avvento del Service Pack 1 per Windows 7 la schermata è scomparsa.

Attenzione al ditino, a questo giro

"A causa di un errore tecnico, non abbiamo fornito il software Ballot Screen ai PC con il Service Pack 1 di Windows 7", si leggeva nel comunicato settembrino dell'azienda. "L'applicativo è stato fornito come deciso su tutti i PC con la versione originale di Windows 7, così come nelle versioni Windows XP e Windows Vista".

Il problema è che il Commissario Europeo Joaquin Almunia pur rilevando la piena collaborazione del colosso statunitense, durante il workshop Ambrosetti di Cernobbio, aveva confermato la violazione. Nessun sconto insomma, anche in presenza di errori tecnici. Per quanto riguarda invece Windows RT per i tablet la questione non si pone. "Non ci sono motivi per avviare un'indagine su questo tema", ha dichiarato oggi Almunia.

Adesso Microsoft avrà la possibilità di difendere la sua posizione, ma in ogni caso rischia. E la pena massima per questo tipo di violazione è del 10% del fatturato, quindi circa 5,7 miliardi di dollari.

La maggiore o minore clemenza dell'Antitrust si farà sentire in ogni caso sulla prima trimestrale post-fallout.

Aggiornamento. "Prendiamo la questione molto seriamente e ci siamo mossi rapidamente per risolvere il problema appena ne siamo venuti a conoscenza. Sebbene si tratti del risultato di un errore tecnico, ci assumiamo la responsabilità di quanto accaduto e abbiamo adottato misure per rafforzare le nostre procedure interne per assicurarci che non accada più una cosa del genere. Ci scusiamo sinceramente per questo errore e continueremo a collaborare con la Commissione", si legge nella nota Microsoft diramata in queste ore.