Le app iPhone spiano le fotografie e i video

Una nuova indagine svela come le applicazioni iOS con autorizzazione per i dati geografici possano anche accedere a fotografie e video, ed eventualmente copiarli a distanza senza il permesso dell'utente.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le applicazioni per iPhone possono accedere liberamente alla libreria fotografica, o almeno quelle autorizzate a usare i dati di localizzazione. Lo racconta Nick Bilton, noto redattore del New York Times, la cui scoperta getta nuove ombre sulla gestione della privacy nei dispositivi Apple – e negli smartphone in generale.

Se l'utente autorizza una volta un'applicazione a usare i dati di localizzazione successivamente questa potrà copiare interamente le fotografie presenti sullo smartphone, senza che il proprietario riceva ulteriori avvisi. Questo è in sostanza ciò che si è scoperto con un'applicazione sviluppata ad hoc (ma non presentata ad Apple).

L'applicazione creata per testare il bug

"Un'applicazione con accesso ai dati di locazione potrebbe creare una storia dei luoghi dov'è stata la persona, basandosi sui dati geografici allegati alle fotografie" spiega il dirigente di un'azienda specializzata in sviluppo di applicazioni. "La storia delle locazioni, delle fotografie e dei video, si potrebbero caricare su un server remoto. Una volta che i dati sono fuori dal dispositivo iOS Apple non ha virtualmente nessuna possibilità di controllarne o limitarne l'uso".

E così ancora una volta ci s'interroga sulle responsabilità di Apple per quanto riguarda i dati usati dalle applicazioni iOS, un argomento già surriscaldato dalla faccenda dell'accesso non autorizzato alla rubrica dei contatti. A dire il vero Bilton ha domandato anche a Google, per sapere se le applicazioni Android possono fare lo stesso con le fotografie, ma senza ricevere risposte.

Tra Android e iOS però c'è una differenza rilevante: Apple controlla in modo ossessivo (o almeno così sembra) le applicazioni per iOS; una scelta che in teoria rende il sistema più sicuro. È vero per il malware, ma a quanto pare non per le possibili violazione della privacy.

Quanto è grave questa nuova scoperta? Dipende: se parliamo di celebrità o politici c'è in effetti il pericolo di vedere diffuse fotografie che avrebbe dovuto restare riservate. Per la maggior parte di noi probabilmente non ci sono pericoli immediati, tuttavia si tratta di un accesso non autorizzato a dati personali, con alcuni pericoli potenziali da prendere in considerazione.

"Libreria" fotografica a pensarci bene non è tanto preciso

Possiamo concedere ad Apple, Google o Microsoft che problemi del genere sono difficili da prevedere, ma ci aspettiamo che le soluzioni arrivino a stretto giro di posta. Approfitteremo dell'attesa per domandarci perché con Windows e OS X nessuno si è mai scandalizzato per queste cose. Se invece avete foto imbarazzanti sull'iPhone, forse vorrete prendere in considerazione la cancellazione.