Lenti a contatto a realtà aumentata, tecnologia Sayan

Innovega, un'azienda statunitense, ha ricevuto fondi dalla DARPA per sviluppare lenti a contatto a realtà aumentata per soldati con compiti di intelligence e sorveglianza. Mondo reale e virtuale si mischieranno, davanti ai nostri occhi.

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a cura di Manolo De Agostini

I militari statunitensi potrebbero presto usare delle lenti a contatto a realtà aumentata. LA DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) ha deciso di finanziare Innovega, un'azienda di Washington specializzata in tecnologie che consentono all'occhio umano di focalizzarsi su immagini proiettate a breve distanza dall'occhio e oggetti sia reali che virtuali. Da rilevare che qualcosa di simile lo sta portando avanti, guarda caso, anche la Washington University.

Queste lenti a contatto, basate sull'interfaccia iOptik di Innovega, si occupano di mettere a fuoco le immagini proiettate su un paio di occhiali proprietari creando un effetto di realtà aumentata. Allo stesso tempo, si può continuare a vedere il mondo circostante. Da tempo la DARPA è interessata a una tecnologie simili e per questo sta finanziando una soluzione analoga realizzata da Vuzix, di cui abbiamo parlato qui.

Randall Sprague, capo tecnologico di Innovega, afferma che con le lenti a contatto si possono fare molte cose, dalla visione di film in 3D (magari per vedere i sottotitoli) allo sviluppo di nuove sinergie con il mondo dei videogiochi. "Anziché visualizzarla su uno schermo, l'azione potrebbe essere tutta intorno a voi".

"Le applicazioni più interessanti sono forse quelle che ancora non esistono, e che hanno a che fare con la realtà aumentata in movimento. Essendo in grado di sovrapporre un'immagine virtuale sul mondo reale, possiamo intersecare le informazioni reali con quelle dal vostro cellulare, ad esempio dove si trova l'ufficio postale o la banca più vicina, o qual è il prezzo del pane in un negozio, o altre informazioni che vogliamo sovrapporre alla realtà".

L'obiettivo della DARPA è comunque prettamente militare, e mira a dare ai soldati che fanno parte del programma Soldier Centric Imaging via Computational Cameras (SCENICC) una tecnologia meno ingombrante per compiti di intelligence e sorveglianza. Recentemente abbiamo visto un progetto analogo sviluppato dall'azienda israeliana Lumus.