Le auto di VisLab: 26 telecamere nascoste

VisLab, fiore all'occhiello italiano nella progettazione di auto senza conducente, ci racconta le sue ultime novità tecnologiche: trattori automatizzati capaci di produrre cibo per tutto il Pianeta e auto cittadine con 26 telecamere a basso costo, altro che Google Car.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le auto di VisLab: 26 telecamere nascoste

VisLab a che punto è con lo sviluppo?

"Stiamo lavorando su un nuovo veicolo che abbiamo attrezzato con 26 telecamere in modo tale da avere la percezione a 360 gradi intorno al veicolo con telecamere stereo con due sensori ciascuna che raccolgono un'informazione tridimensionale. La macchina vede a 360 gradi in 3D e ha un'informazione dettagliatissima di tutti gli oggetti e le persone che ci sono attorno".

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Uno degli aspetti interessanti è che "le telecamere sono tutte nascoste, con il risultato che il veicolo sembra un'auto normale, senza la voluminosa barra sul tetto delle Google Car, che non è proponibile in un prodotto di serie.

Inoltre le Google Car usano un sensore a laser che ruota a 360 gradi a mo' di radar navale, VisLab ha deciso di optare per soluzioni molto più economiche (telecamere e sensori a basso costo, come quelli che molte auto hanno di serie per il parcheggio per esempio) che in prospettiva possano consentire l'implementazione del sistema anche su veicoli di fascia media e non solo sulle ammiraglie di gamma". 

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Le auto di VisLab hanno bisogno di comunicare con le infrastrutture stradali?

"Al riguardo ci sono due scuole di pensiero: quella che io sposo è che il veicolo debba avere la possibilità di muoversi anche da solo senza l'aiuto dell'infrastruttura, e VisLab sta andando in quella direzione. Stiamo cercando di dare intelligenza al veicolo in modo che si muova sull'infrastruttura attuale. C'è poi un'altra corrente di pensiero secondo cui un giorno tutti i veicoli comunicheranno tra di loro e ci saranno anche comunicazioni veicoli-infrastruttura. Quindi oltre alle auto intelligenti ci saranno le infrastrutture intelligenti che comunicheranno la situazione stradale, semafori, attraversamenti pedonali e altro.

È chiaro che se avessimo questa possibilità sarebbe più facile mettere a punto le auto senza conducente. Basti pensare che se il semaforo comunicasse all'auto il suo stato non ci sarebbe bisogno di una telecamera che lo inquadri e ne decodifichi il significato, per esempio. Però verosimilmente nella prossima manciata di anni questo non succederà. Il punto è che delle infrastrutture stradali si dovrebbero occupare i governi. Delle auto si occupano invece le aziende private, che hanno un forte interesse a spingere la tecnologia per vendere più prodotti grazie alla spinta tecnologica. Per fare un paragone è un po' quello che è avvenuto con la diffusione rapida e capillare delle reti telefoniche, dove erano le aziende private ad avere la convenienza nell'installare i ripetitori per attirare a sé i clienti. Si tratta quindi di due aspetti economici diversi.

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Quando avremo per le strade veicoli commerciali che si guidano da soli?

"Le previsioni sono molte. Alcuni si spingono ad affermare che nel giro di tre o quattro anni ci saranno già veicoli automatici sul mercato. Però tutto dipende da che tipo di automazione avranno: ci sono livelli diversi di automazione. Io sono sicuro che l'automazione a livello autostradale sia facile da raggiungere, praticamente ci siamo già: entro in autostrada, schiaccio un bottone e il veicolo rimane nella corsia, supera e frena in autonomia. Però l'ambiente autostradale è molto semplice: tutti vanno nella stessa direzione, non ci sono incroci e semafori, non ci sono pedoni.

Una rotonda difficile

Invece per automatizzare un veicolo in un ambiente urbano probabilmente serviranno ancora una ventina d'anni. I problemi sono grossi perché l'infrastruttura è molto complessa, basti pensare alle rotonde: quelle semplici su una corsia riusciamo a gestirle bene, ma quelle complesse con tre corsie e il traffico dell'ora di punta sono un'impresa.

Parliamo ovviamente di veicoli 'door to door', ossia di auto capaci di portarci dalla nostra abitazione a casa di un amico, facendo un percorso urbano, extraurbano e poi di nuovo urbano, gestendo tutto. Questo per ora è ancora abbastanza complesso".