Occhio bionico by Google, si inietta e poi si trasforma

Google ha brevettato una nuova soluzione medica ad alta tecnologia. Si tratta di un dispositivo elettronico che sostituisce la capsula del cristallino, e che si inietta in forma liquida direttamente nell'occhio. Successivamente prende la forma definitiva.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google ha registrato un brevetto che descrive un dispositivo da iniettare direttamente nell'occhio e che può correggere difetti della vista. L'oggetto si inietta in forma liquida e successivamente si solidifica all'interno nell'occhio, dove andrà a sostituire la capsula del cristallino – precedentemente rimossa chirurgicamente.

Si tratta di un dispositivo elettronico vero e proprio, composto di diversi elementi: memoria di archiviazione, sensori, un modulo radio, batteria e lente elettronica. Si alimenta in modo automatico tramite un'antenna interna, e si interfaccia con un dispositivo esterno come uno smartphone. Quest'ultimo fornisce la potenza hardware e il software per l'elaborazione dei dati.

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Secondo il brevetto questa protesi, ma si può parlare anche di occhio bionico, può aiutare a concentrare la luce sulla retina. Il documento descrive un dispositivo medico mirato a compensare problemi esistenti, ma è facile immaginare che la stessa soluzione potrebbe servire per potenziare la normale vista umana. Per esempio potrebbe migliorare la visione notturna, integrare sensori termici, persino scattare fotografie o girare video. A tal proposito, un recente brevetto Sony descrive proprio una lente a contatto che registra video e scatta fotografie.

La cosa più incredibile, in ogni caso, è probabilmente l'idea di un dispositivo elettronico in forma liquida che prende forma e inizia a funzionare dopo essere stato inserito nel corpo umano.

Non è la prima volta che Google si occupa dell'occhio umano, comunque. Già da qualche anno infatti l'azienda è al lavoro su una speciale lente a contatto che può monitorare i livelli di glucosio, ed è indirizzata a chi soffre di diabete. La sviluppa Verily, società controllata da Google che si occupa di scienze mediche "di frontiera". La dirige Andrew Jackson Conrad, che è anche il firmatario di questo brevetto fantascientifico.

Quante possibilità ci sono di realizzare davvero questo dispositivo in tempi brevi? Non molte probabilmente, ma in ambito nanotecnologico sono stati fatti notevoli passi avanti negli ultimi anni, e nei laboratori si sono già ottenuti risultati strabilianti. In particolare, il concetto di stampa 4D potrebbe essere la chiave per la realizzazione di questo progetto.

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Il dispositivo stampato potrebbe infatti riprendere la forma originale con il passare del tempo, dopo l'iniezione, oppure dopo l'inserimento nell'ambiente specifico (all'interno dell'occhio). Ci sono tuttavia diversi nodi ancora da sciogliere, e come sempre questo brevetto non indica nel modo più assoluto la sua prossima realizzazione. Ci dice però che qualcuno ci sta pensando, e non si tratta di un autore di fantascienza.