Pirateria: contromisure inutili e dannose per il mercato

Un recente studio mostra che la rimozione dei DRM ha fatto aumentare le vendite di musica digitale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Togliere i DRM (Digital Right Management) dalla musica ha fatto aumentare le vendite. I sistemi di protezione che impediscono o limitano la copia o il trasferimento di file all'inizio infatti erano presenti sulla musica che compravamo via iTunes o altri sistemi, e qualcuno pensava di limitare così il problema della pirateria.

A quanto pare invece la loro rimozione ha avuto proprio l'effetto contrario: i DRM sono invisi non solo ai pirati, ma soprattutto ai compratori onesti; difficile capire perché dopo aver comprato una canzone o un disco dovrebbe essere difficile o impossibile metterlo sullo smartphone, su una chiavetta per sentirlo in auto e così via.

2009, Apple toglieva i DRM dalla musica

Oggi la ricerca di Laurina Zhang (Università di Toronto) dimostra con i numeri che il business della musica aveva sbagliato: senza DRM si fanno più soldi. La ricercatrice ha analizzato un campione di 5.864 album di 634 artisti diversi che pubblicano con EMI, Sony, Universal e Warner, scoprendo così che l'eliminazione dei DRM ha portato a vendite maggiori del 10%.

La scienziata ha poi scoperto che sono i vecchi dischi e quelli di nicchia a beneficiare maggiormente della novità; secondo Zhang l'assenza di DRM rende più facile condividere la musica con altri, e far conoscere i brani meno famosi. Per i dischi più recenti e quelli che già vendevano molto, invece, la differenza è irrilevante.

Questi risultati non sono certo una sorpresa per gli osservatori più attenti, ma la conferma scientifica di un'impressione - per quanto comune - è sempre la benvenuta. Non vediamo l'ora quindi che anche libri, film e serie TV subiscano lo stesso trattamento; è almeno curioso, infatti, che a questi prodotti si applichino i DRM, quando è ormai noto che hanno un effetto deleterio.