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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La serie LG CX ha fatto immediatamente parlare di sé, al momento dell’uscita, perché, in particolare con il CX 48, i pannelli OLED erano disponibili anche su televisori relativamente piccoli, con un prezzo più accessibile e con dimensioni più facili da gestire. Con un prezzo che si aggira intorno ai 1.600 euro non si può certo affermare che il CX 48 sia un televisore economico, ma per un pannello OLED di ultima generazione il prezzo è allineato al resto del mercato.

Rispetto a LC C9 le differenze non sono molte. C’è un nuovo processore, ma l’unica novità che apporta è il supporto nativo alla connessione HDMI 2.1. Il CX 48 (e anche gli altri LG CX) sono senz’altro validi televisori per chi ha preso o vuole prendere una Xbox Series X o una PS5. La compatibilità con Nvidia G-Sync, inoltre, lo rendono interessante anche per chi vuole un bel televisore da abbinare a un potente PC gaming. Rispetto al C9, però, LG CX 48 è arrivato sul mercato con un prezzo di listino leggermente più basso, il che è sicuramente un ottimo segnale.

Design

I televisori OLED della serie LG CX sono disponibili in quattro formati: 48 (quello che abbiamo provato), 55, 65 e 77 pollici. Dimensioni a parte, il design è simile per tutte le varianti.

La parte del pannello è molto sottile, e le cornici sottilissime fanno sì che, frontalmente, avrete un effetto “tutto schermo” molto piacevole. Dietro, per due terzi il televisore è comunque molto più spesso, visto che serve spazio per gli elementi elettronici e gli altoparlanti. Non è comunque una cosa che si nota, visto che nella maggior parte delle installazioni è visibile e osservabile solo frontalmente.

Il piedistallo è un blocco unico di metallo, che tiene il televisore sollevato solo di pochi centimetri rispetto al piano di appoggio. L’effetto è elegante e piacevole, e risulterà funzionale per chi vorrà usare il CX 48 su una scrivania, come schermo del PC. In effetti, nonostante le dimensioni generose, LG propone questo televisore anche per questo tipo di utilizzo.

La connettività è molto completa, come si si aspetta da un top di gamma del 2020. Ci sono quattro connettori HDMI 2.1. Ma se voleste prendere entrambe le console next-gen e collegare anche un PC gaming, non dovrete collegare e scollegare i cavi ogni volta, il che può essere un vantaggio. Almeno per qualcuno.

Uno dei connettori HDMI supporta anche la comunicazione audio eARC, per il collegamento di soundbar e sistemi home theater. Troviamo poi il telecomando “magic wand”, ormai tipico di LG. Non suscita più la sorpresa di un paio di anni fa ma è ancora un accessorio più che valido. Utilizzarlo è semplice, ma ci vuole un po’ di tempo per abituarsi e all’inizio potrebbe esserci qualche difficoltà. Non tutti lo apprezzeranno, ma fortunatamente lo si può usare anche in modo tradizionale.

Ci sono poi tre porte USB, uscita audio ottica e presa jack per le cuffie.

Software

LG usa da anni WebOS, che ritroviamo anche su questo CX 48. Prememendo il pulsante home compare una striscia, nella parte inferiore dello schermo, da dove è possibile selezionare l’applicazione che si vuole usare. Qui sono presenti anche il pulsante Home Dashboard, da dove eventualmente è possibile controllare anche altri dispositivi.

Selezionando l’icona delle singole app,almeno in alcuni casi, compare un secondo sottomenu con i contenuti consigliati. Non sono molte le app che supportano questa funziona, ma quelle principali lo fanno. Il che è un’ottima cosa.

Le applicazioni disponibili sull’app store di LG sono numerose e variegate, con un catalogo in grado di soddisfare praticamente chiunque. Se però siete spettatori anche di piattaforme estere dovrete trovare un’altra soluzione per usarne le relative app, perché da questo punto di vista il catalogo è limitato.

Il software, grazie alla potenza del processore A9 Gen 3, è davvero velocissimo. Navigare tra i menu, avviare o cambiare applicazioni, o qualsiasi altra azione … è tutto pressoché istantaneo. L’esperienza d’uso, da questo punto di vista, è fantastica.

LG ha dotato il CX 48 anche di molte opzioni per la regolazione dell’immagine. La maggior parte delle persone, comunque, si limiterà alle modalità predefinite. Non ci sono grosse differenze tra l’una e l’altra: quella per lo sport è più luminosa e attiva alcune voci per ottimizzare il movimento, quella per il gaming riduce la latenza (e si può attivare automaticamente). Ma a occhio nudo non vedrete molte differenze tra Standard e Cinema, per esempio, anche se Cinema è un po’ meno luminosa.

Nella nostra prova abbiamo trovato preferibile la modalità Cinema nella maggior parte delle situazioni e con la maggior parte dei contenuti.

In genere non sarà necessario mettere mano alle impostazioni avanzate ma il software LG offre davvero molto da questo punto di vista. I più appassionati e gli esperti avranno di che divertirsi, e si potrà rivedere la calibrazione dell’LG CX 48 per ottenere un detlaE inferiore a 1 o per raggiungere risultati ottimali qualsiasi siano le vostre preferenze.

La funzionalità del software si completa con il controllo vocale: c’è quello nativo di LG, accessibile premendo il tasto con il microfono sul telecomando. Ma si può aggiungere Google Assistant e anche Alexa. Quest’ultima, dopo la configurazione, ti attiva tenendo premuto il pulsante Amazon Prime Video.

Gli appassionati di sport apprezzeranno le funzioni di WebOS, che aiutano a seguire la propria squadra favorita con aggiornamenti direttamente sul televisore. Funziona solo se è collegata un’antenna tradizionale (digitale terrestre), ma se siete di quelli che sono già passati al 100% on demand e si affidano solo al cavo Ethernet, non potrete sfruttarla.

Qualità dell’immagine

LG CX 48 ripropone le eccellenti (a volte spettacolari) prestazioni video degli altri televisori OLED di questo marchio. I neri perfetti e l’alto contrasto rendono in qualche modo migliore ogni immagine, e ritroviamo anche i colori vividi e brillanti “tipici” di LG. La fedeltà non è perfetta ma è davvero ottima; chi lo vorrà fare, comunque, potrà intervenire manualmente sulla calibrazione e ottenere risultati ideali anche per un laboratorio.

Anche con contenuti SDR (di vecchia generazione, senza HDR) questo CX 48 mostra prestazioni notevoli, con una qualità di upscaling seconda (di poco) solo a quella degli ultimi Sony. In compenso, riesce ad applicare con più efficacia l’effetto HDR ai contenuti SDR, migliorandone nettamente la resa cromatica.

Gli algoritmi di correzione a volte risultano un po’ troppo aggressivi, e rendono certe superfici troppo levigate (la pelle in particolare), e tendono a offuscare i dettagli più minuti. Si tratta comunque di cercare il pelo nell’uovo, e in generala le prestazioni di upscaling di questo TV sono davvero ottime.

Merito del chip A9 Gen 3 naturalmente, che insieme agli algoritmi AI di LG riesce a gestire i contenuti in tempo reale, migliorandoli “dove conta”. Rispetto al 2019, da questo punto di vista LG è il marchio che ha fatto il maggiore balzo in avanti (avevamo qualcosa da ridire sull’upscaling del C9, infatti).

Quando si passa ai contenuti 4K/HDR la voce “upscaling” esce dall’equazione, e i televisori 4K di ultima generazione possono offrire il massimo. E questo vale anche per l’LG CX 48. Avviate un qualsiasi contenuto HDR su una delle piattaforme streaming che li hanno, e resterete a bocca aperta - soprattutto se non avete mai guardato un OLED prima.

La luminosità massima non è la migliore mai vista su un OLED (810 nit su una finestra del 2%) ma è senz’altro molto valida, e lo si nota guardando scene molto contrastate: gli elementi luminosit sono intensi, i neri perfetti e i dettagli in penombra ben definiti. Eccellente.

Rispetto al C9 LG ha migliorato in alcuni importanti dettagli. Il primo è che gli aloni sono quasi del tutto spariti: si nota ancora qualcosa con i titoli bianchi su fondo nero (tipicamente i titoli di coda), ma a parte questa situazione non si notano “fughe di colore”. Questo ha come conseguenza anche neri più precisi, soprattutto intorno agli oggetti luminosi; non che con il C9 siano visibili chissà quali difetti, ma il CX è anche meglio.

Allo stesso tempo i nuovi LG CX riescono a riprodurre colori che sono praticamente vivi, per quanto sono brillanti, potenti e allo stesso tempo realistici. Infine ma non meno importante, è migliorata anche la gestione del movimento. Ci sono molte opzioni per regolarla al meglio e liberarsi anche dei più piccoli artefatti, ma se volete fidarvi della nostra parola su questo… potete anche dimenticarvi dei menu, perché abbiamo notato solo qualche artefatto microscopico e in pochissime occasioni. Sono quelle cose che noti solo se le stai cercando attivamente, non certo quando ti stai godendo un film o un videogame. Di base, crediamo che sia meglio tenere attivato TruMotion e lasciarlo sulla impostazioni di default, ma anche in questo caso LG offre opzioni di personalizzazioni variegate ed efficaci che piaceranno ai puristi.

Come con i contenuti HD/SDR, anche con quelli ad alta risoluzione sono evidenti i miglioramenti degli algoritmi di LG. Un miglioramento che, però, dovrebbe arrivare anche sul C9 come aggiornamento software (non ne siamo certi).

In ogni caso, questo LG CX 48 offre moltissime opzioni per la regolazione delle immagini, quindi se qualcosa non vi piace avrete quasi certamente modo di modificarla a vostro gusto. È una cosa che delizierà gli spettatori più esperti e i maniaci della qualità visiva: queste persone ameranno i complessi menu di LG, mentre tutti gli altri spettatori potranno godersi altresì le eccellenti modalità preimpostate, senza mai addentrarsi ne menu avanzati.

A proposito di menu, appassionati e neofiti apprezzeranno la lista di modalità predefinite, che include ben nove voci. Probabilmente sono fin troppe per la maggior parte delle persone, ma è importante avere a disposizione molte scelte, perché ognuna sarà quella ideale a seconda del contenuto o della luce ambientale. C’è anche la modalità FILMAKER, che ci permette di guardare i film nel modo in cui regista e creatori l’hanno pensato (il segnale video deve essere compatibile e supportare questo specifico formato).

Va detto, comunque, che a parte la modalità Sport e quella gaming, tra le varie opzioni non ci sono differenze molto visibili. Attivando l’Intelligenza Artificiale di LG, però, potrete sfruttare Dolby Vision IQ e il sensore di luce ambientale, e affidare al televisore tutte le regolazioni automatiche. Nel nostro test, questa funzione ha dato risultati eccellenti.

L’LG CX 48 è anche un televisore eccellente per il gaming, sia che vogliate collegarlo a una console next gen sia che preferiate un PC gaming, compreso uno di fascia alta con una scheda grafica Nvidia o AMD di ultima generazione. Questo televisore infatti offre già la compatibilità Nvidia G-Sync, ed è atteso l’aggiornamento che introdurrà anche la compatibilità Free Sync. Aggiungete un tempo di risposta di 13 ms, in modalità gaming, e avrete uno schermo perfetto per i vostri videogiochi.

Manca il supporto HDR10+, ma non crediamo che sia una mancanza particolarmente rilevante. Come abbiamo detto in altre recensioni, la cosa importante è che un TV abbia buone prestazioni HDR di base. Se c’è questo requisito, il supporto a questo o a quell’altro standard potrà offrire qualche sfumatura in più o in meno, ma non sarà mai una differenza molto grande.

L’unico vero “difetto” è il solito degli OLED, vale a dire un minimo rischio di burn-in. Se lo usate come TV non avrete problemi, mentre se lo collegate al PC sarà meglio ricordarsi di attivare uno screensaver o, meglio ancora, la disattivazione dello schermo in caso di inattività. In questo modo eviterete che la stessa immagine sia visualizzata troppo a lungo e vi metterete al riparo da ogni possibile problema.

Audio

Come c’era da aspettarsi l’LGCX 48 è eccellente anche dal punto di vista audio, ma è ancora un po’ indietro rispetto a concorrenti come il Sony A89, che ha un prezzo simile e vanta la soluzione Sony Acoustic Surface.

Detto questo, LG CX 48 ha una potenza totale di 40 watt dichiarati, e offre un volume massimo molto alto, più che adeguato a riempire la stanza e farvi sentire bene ogni tipo di contenuto. Le scene con suoni potenti, come spari ed esplosioni, rendono molto bene. Ai volumi più alti, tuttavia, i woofer vibrano un po’ troppo quindi consigliamo di non spingersi troppo in alto. Anche perché difficilmente avrete “bisogno” di così tanti decibel.

Allo stesso tempo i suoi sono ben separati, il parlato è chiaro e il posizionamento efficace. Anche abbassando il volume non si perde chiarezza, il che è importante quando si guarda la TV di sera. Il nostro consiglio è di tenere attiva la funzione AI Sound di LG, che adatta il sono in funzione del contenuto mostrato. Se preferite qualcosa di diverso, comunque, ci sono altre opzioni da scegliere - dovrebbero essere sufficienti per tutti i gusti, anche perché i più esigenti vorranno senz’altro usare una soundbar o un sistema home theatre vero e proprio.

Conclusioni

LG CX 48 è un televisore OLED fantastico, capace di creare una qualità dell’immagine superiore tanto con i contenuti 4K/HDR quanto con quelli a bassa risoluzione, grazie a un upscaling nettamente migliorato rispetto all’anno scorso.

Inoltre quest’anno c’è anche la misura “piccola”, che ha un prezzo più accessibile e dimensioni più compatte. Questo televisore aiuterà senz’altro a rendere i televisore OLED un po’ più comuni, anche se naturalmente il prezzo resta molto alto rispetto agli LCD tradizionali.

A proposito di prezzo, LG CX 48 costa circa 1.600 euro. Circa cento euro in meno del Sony A9, sempre da 48”. Il televisore Sony è anche meglio, in particolare per qualità dell’upscaling e prestazioni audio; tuttavia non siamo certi che quei 100 euro di differenza siano del tutto giustificabili. A meno che non abbiate una preferenza per Android TV rispetto a WebOS. Se questo dettaglio non vi interessa, probabilmente fareste meglio a prendere il meno caro dei due.

Nel momento in cui scriviamo, poi, le versioni da 55” pollici di entrambi i televisori costano meno di quelle da 48”, quindi se avete lo spazio necessario consigliamo di prendere quello più grande. A prezzi simili potreste prendere in considerazione il QLED Samsung Q95T o il Q90T. Se guardate molto la TV di giorno, in una stanza illuminata, un pannello QLED potrebbe essere un’opzione migliore. Il Sony XH90.

In conclusione, l’LG CX 48 è grossomodo alla pari con il Sony A9, sempre in versione da 48 pollici. Entrambi sono senza dubbio la migliore scelta possibile per chi cerca un televisore non troppo grande, ma che possa garantire allo stesso tempo il meglio del rapporto qualità/prezzo.

La nostra preferenza va al Sony, per la qualità dell’immagine e del suono, ma è una questione di sfumature e di gusti personali. Detto questo, è curioso che, almeno in questo momento, i modelli da 55 pollici costino meno dei 48. Quindi, a meno che non abbiate problemi di spazio, il nostro consiglio è di prendere un OLED della stessa generazione ma più grande - visto che potete averlo spendendo meno.