Rosetta all'inseguimento della cometa: ecco dove atterrerà

Gli scienziati hanno individuato il punto esatto in cui il lander della missione Rosetta atterrerà sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La rischiosa impresa avverrà l'11 novembre.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato ufficialmente il punto della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko su cui atterrerà il lander Philae. Tecnicamente si parla di "luogo di accometaggio". Per chi si fosse perso i dettagli di questa missione, stiamo parlando di Rosetta, una delle imprese spaziali più rischiose ed emozionanti della nostra epoca, promossa dall'ESA con tantissima tecnologia italiana a bordo.

La sonda Rosetta sta inseguendo una cometa che attraversa periodicamente il nostro sistema solare, con l'obiettivo di agganciarla e farci atterrare sopra un modulo scientifico (Philae, appunto) capace di perforarne la superficie e raccogliere campioni. L'obiettivo è ambizioso: svelarci il segreto della nascita del Sistema Solare. Per conoscere tutti i dettagli della missione vi invitiamo a leggere l'articolo Spazio: come inseguire una cometa e atterrarci sopra.  

I potenziali punti di accometaggio - Clicca per ingrandire

"Quella di Philae è un'impresa mai tentata prima. È rischiosa, ma sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell'universo che resterà - ha dichiarato il prof. Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana - come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall'Italia attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana".

Nelle scorse settimane la sonda ha completato gran parte delle manovre di avvicinamento e ha potuto così scattare le prime immagini dettagliate della superficie della cometa mediante gli strumenti OSIRIS, VIRTIS, GIADA, MIRO, ALICE e ROSINA. Il Landing Site Selection Group, costituito da scienziati e tecnici responsabili per la gestione del lander Philae, ha così potuto selezionare cinque siti per l'atterraggio del lander Philae, che sono stati presentati lo scorso 25 agosto. Nel frattempo, la sonda Rosetta ha continuato ad osservare la cometa avvicinandosi a meno di 50 km dalla superficie, permettendo osservazioni più dettagliate dei siti selezionati.

Rossetta all'inseguimento - ricostruzione grafica

Grazie a questi ulteriori dettagli gli esperti hanno selezionato il luogo principale come sito di atterraggio per Philae, al momento identificato come Sito J. "Il Sito J è quello che meglio tra tutti riesce a coniugare le esigenze degli scienziati con i vincoli di sistema e della dinamica di volo" - spiega Mario Salatti, co-Project Manager per il lander Philae.

L'accometaggio avverrà l'11 novembre e "il tempo di discesa dal momento di distacco dall'orbiter all'atterraggio sarà di poco più di 7 ore e permetterà di svolgere le operazioni pianificate nella prima sequenza di investigazioni con l'energia a disposizione nelle batterie e con l'energia solare garantita dalle buone condizioni di illuminazione (circa 7 ore, seguite da 5 di buio) di questo sito".

L'atterraggio del lander Philae - ricostruzione grafica

Salatti aggiunge poi che "in base alle informazioni disponibili sulle asperità presenti, i cambi di inclinazione e le simulazioni del comportamento dell'apparato di atterraggio, il sito J fornisce migliori garanzie rispetto agli altri, ma si deve tenere bene a mente che l'atterraggio è un processo molto rischioso. Se si avrà successo, Philae e i suoi strumenti avranno l'opportunità di studiare la sostanza di cui le comete sono costituite nella sua struttura originaria, in quanto questo sito pare essere coperto meno di altri dal materiale ricaduto dalle fasi di attività precedenti". Oltre al sito primario, è stato individuato un sito di back-up: il Sito C.

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La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell'orbiter: VIRTIS (Visible InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell'IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell'Università Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell'Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano (in particolare della professoressa Amalia Ercoli Finzi), ed il sottosistema dei pannelli solari.

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Seguiremo passo passo lo sviluppo di questo importante progetto spaziale quando arriverà nel clou della missione: restate sintonizzati!