Safer Internet Day 2012, la Rete unita per salvare i bambini

Oggi si celebra la settima giornata mondiale per lo sviluppo di una rete più sicura per tutti. Tema dell'anno è la comunicazione, in particolare quella tra genitori e figli. L'obiettivo più grande è formare e informare su come comportarsi in modo sicuro online.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Oggi è il Safer Internet Day, una giornata voluta dall'Unione Europea per rendere la rete più sicura. Non (solo) in termini di malware, phishing e password, ma soprattutto per rendere Internet un luogo più protetto  per i più vulnerabili, primi fra tutti i bambini. Perché "un bambino che utilizza il web privo degli strumenti per capire (tanto le potenzialità come i rischi) è un bambino potenzialmente a rischio di abuso", come spiega Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

Tutti sappiamo che i rischi esistono: un minore che accede a un computer collegato può trovarsi esposto a immagini e video non adatti alla sua età, assumere comportamenti rischiosi, o finire adescato da un pedofilo. Il problema riguarda tante fasce di età, e se all'equazione si aggiungono il rischio per le informazioni personali e le truffe finanziarie, allora la questione dell'educazione alla sicurezza riguarda anche tanti adulti.

Safer Internet Day 2012

Se l'abuso di minori è soprattutto un problema familiare, una tragedia che si consuma dentro le mura domestiche, ciò non significa che si possa trascurare l'adescamento online. Quest'ultimo solleva le maggiori preoccupazioni; segue a ruota il bullismo, che con le tecnologie ha trovato nuove e insidiose forme.

Save The Children, uno dei promotori più entusiasti di questa giornata, fa notare che il 32% dei teenager dà il proprio numero di cellulare a contatti conosciuti online, che un adolescente su sei manda video e foto di nudo ai propri interlocutori virtuali, e che un minorenne su tre finisce per incontrare fisicamente gli amici conosciuti online – il 10,5% se si prendono in considerazione solo i 12 e 13enni.

Parte del problema sta nel fatto che i più giovani non sono consapevoli dei rischi. È difficile spiegar loro, per esempio, che se mandano una foto senza veli a un coetaneo poi l'immagine può finire ovunque, e lo stesso vale per il numero di telefono. Potete fidarvi quanto vi pare di amici e fidanzati, ma quando una foto non è più sotto controllo, è come se fosse appesa in piazza. Quanto alle conoscenze online, ben pochi tra i più giovani realizzano che dietro a un allegro nickname può nascondersi un mostro.  

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Il problema non si risolve con i software di sicurezza – che pure aiutano – ma con la formazione e l'istruzione, ed ecco perché almeno per un giorno l'anno si parla tanto dell'argomento. La filosofia è più o meno la stessa di altre date importanti come il Giorno della Memoria o l'otto marzo: bisogna ricordarsene tutto l'anno, ma un giorno dedicato aiuta a rinfrescare la memoria.