Schede perforate (1900-1950)

Dalle schede perforate al Blu-Ray, da pochi bit di informazioni a diversi gigabyte di dati. I supporti esterni per immagazzinare dati si sono evoluti con il passare degli anni, e sono cambiate tecnologie, dimensioni e capacità. Non tutti hanno superato la prova del tempo o hanno avuto successo, scopriamo quali sono.

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a cura di Tom's Hardware

Periodo d'uso: 1900-1950

Capacità di memorizzazione: 960 bit

Le schede perforate (conosciute anche come schede perforate IBM o schede Hollerith) sono essenzialmente lunghi fogli di carta che immagazzinano informazioni grazie a fori effettuati in schemi precisi. I primi esempi risalgono al 1725 quando si usavano sui telai. Nel tardo 800 Hermann Hollerith modificò le schede affinché IBM potesse usarle: questa versione consisteva in una scheda di 80 colonne con 12 sezioni forabili, capaci di ospitare 960 bit di informazioni. Le schede perforate raggiunsero l'apice dell'utilizzo tra il 1930 e il 1950 per poi essere gradatamente rimpiazzate dai nastri magnetici.