Nei primi anni Settanta, ben prima della comparsa sulla scena di Microsoft, c'era già un virus che infettava i computer, allora funzionanti con sistema operativo TENEX di DEC: il worm Creeper, che si può ritenere l'antesignano dei virus attuali, in quanto per diffondersi utilizzava ARPANET, il precursore di Internet.
Il Firewall si potrebbe definire l'elemento basilare della protezione. (Creatve Commons Pittigliani2005)
Creeper fu seguito da Pervade, nel 1975. Programmato per i sistemi UNIVAC, fu creato per distribuire un gioco denominato "Animal". Nel 1982 fu poi il turno di Apple, i cui utenti ebbero di che "deliziarsi" con Elk Cloner, elaborato dall'allora quindicenne Rich Skrenta: questo virus si diffondeva tramite floppy disk, causando il crollo dei sistemi che colpiva.Quattro anni più tardi, nel 1986, toccò agli utenti del Commodore 64, che dovettero affrontare il virus BHP (creato, si ritiene, dal gruppo tedesco "Bayerische Hacker Post"), che faceva ondeggiare l'immagine a schermo, mentre la povera vittima veniva "salutata" con questo originale messaggio: "HALLO DICKERCHEN, DIES IST EIN ECHTER VIRUS!" (che in italiano potrebbe suonare come: "SALVE MIO BEL CICCIOTTELLO: QUESTO Sì CHE E' UN VIRUS BELL'E BUONO!"). Il testo era poi seguito da un numero di serie, il quale veniva incrementato di una singola unità ad ogni nuova infezione prodottasi. Il virus BHP, reso immune da svariati comandi di interruzione, era in grado di sopravvivere anche in caso di reset del sistema.
Shellcode contenuto in Backdoor.UNIX.Galore.11
Il primo malware per MS-DOS fece la sua comparsa nel 1986. Brain era un virus che infettava il boot sector dei dispositivi di memoria; è davvero singolare come il codice di tale malware includesse nomi, indirizzi e numeri di telefono dei suoi autori. Amjad e Basit Farooq Alvi, due fratelli di nazionalità pakistana, asserirono all'epoca di aver creato Brain per determinare a quale livello fosse il fenomeno della pirateria informatica in India. Dovettero però ammettere, in seguito, di aver perso il controllo sull'esperimento messo in atto.
Negli anni seguenti, si assistette a una vera e propria "fioritura" dei virus informatici, ed entrarono presto in scena virus per ogni sistema operativo allora esistente. Fu così rilevata la presenza di oltre 190 malware per Amiga, mentre Atari ST fu preso di mira da un altro paio di dozzine di virus.
Tra i virus per Atari ST c'era "C't" [http://www.stcarchiv.de/am88/06_viren.php], così denominato in quanto pubblicato nell'anno 1988 con C't, rivista sorella di iX, in linguaggio Assembler. L'uso di una rivista facilitava, chiaramente, la diffusione del virus, ma soprattutto evidenzia l'atteggiamento eccessivamente disinvolto che veniva all'epoca adottato nei confronti del malware.