Vodafone Radio Positioning System per droni grazie alla 4G

Vodafone ha avviato la sperimentazione di un sistema IoT 4G che consentirà di monitorare il traffico dei droni, a prescindere dalle dimensioni.

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a cura di Dario D'Elia

Vodafone ha avviato la sperimentazione di uno dei primi sistemi al mondo per il controllo e la sicurezza del traffico dei droni basato su tecnologia Internet of Things (IoT) 4G. In pratica sarà possibile ridurre, se non azzerare, il rischio di collisioni e "prevenire incursioni involontarie o criminali di droni in luoghi sensibili come aeroporti, prigioni e ospedali".

Com'è risaputo i droni sono tendenzialmente di dimensioni troppo piccole per consentire il tracciamento via radar convenzionali, con tutte le criticità che ne conseguono. Un'analisi svolta dal progetto SESAR (Single European Sky Air Traffic Management Research) indica che entro il 2050 nelle aree più densamente popolate dell'Unione europea si registreranno ogni anno più di 250 milioni di ore di volo di droni, sette volte maggiori di quelle cumulative effettuate annualmente dai velivoli convenzionali con equipaggio a bordo.

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La soluzione è non solo nelle nuove regole paneuropee dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), ma anche nel primo Radio Positioning System (RPS) per droni di Vodafone che si affida a un modem 4G e una SIM integrati nei velivoli.

Si parla quindi della possibilità di un monitoraggio in tempo reale del drone (con un margine d'errore che non supera i 50 metri) da parte dell'operatore e degli organismi autorizzati, come quelli preposti al controllo del traffico aereo.

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Un controllo over-the-horizon e oltre la linea visiva da parte dell'operatore, con notevole riduzione del rischio di incursioni accidentali del drone quando l'operatore lo perde di vista e l'adozione di geofencing protettivo, con droni pre­-programmati per atterrare automaticamente o tornare dall'operatore nel caso in cui si avvicinino a zone di esclusione prestabilite (come aeroporti e carceri).

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Infine l'opzione di intervento di emergenza remoto, per dare modo alle autorità di escludere il controllo dell'operatore nel caso in cui sia necessario modificare la traiettoria di un drone o farlo atterrare. Senza contare l'identificazione elettronica basata su SIM e la registrazione del proprietario.

Vodafone sostiene che le reti mobili 4G dispongano di sistemi di sicurezza efficaci e collaudati, come la crittografia end-to-end e over-the-air dalla SIM alla stazione base. "I dati di localizzazione RPS sono molto più difficili da hackerare o falsificare rispetto a quelli GPS, e anche la connessione dati utilizzata per controllare il drone, se confrontata con gli attuali protocolli di controllo radio, offre all'operatore notevoli vantaggi, come una maggiore resilienza e più feedback in tempo reale over-the-horizon", si legge nella nota ufficiale dell'operatore.

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L'RPS gode di capacità di monitoraggio adeguate anche in presenza di numerosi droni in una stessa area poiché sfrutta algoritmi di Intelligenza Artificiale, anch'essi sviluppati da Vodafone. "Vodafone ha reso di pubblico dominio sia la ricerca sull'RPS, sia la proprietà intellettuale ad essa associata, rinunciando ai diritti di licenza per il suo riutilizzo, al fine di accelerare in tutto il mondo il processo di sviluppo della sicurezza dei droni e di innovazione della geolocalizzazione", puntualizza l'azienda.

Uno dei primi test preliminari (al mondo) è avvenuto alla fine del 2017, sfruttando un drone X-UAV da 2 chilogrammi con un'apertura alare di 1,3 metri. Per tutta la durata del test - che si è svolto lungo una rotta di 32 chilometri intorno alla città spagnola di Isla Mayor, vicino a Siviglia - il drone ha trasmesso un feed video HD in tempo reale e dati di volo che includevano velocità, posizione RPS e coordinate GPS.

Ulteriori test, coordinati con le autorità competenti, saranno programmati per tutto il 2018 in Spagna e Germania, con l'obiettivo di rendere il sistema di controllo e sicurezza dei droni di Vodafone disponibile per uso commerciale a partire dal 2019.

Un altro dettaglio rilevante è che la tecnologia RPS potrà essere impiegata in futuro per potenziare la funzionalità di altri dispositivi IoT, dalle etichette per i bagagli alle biciclette. In alcuni dispositivi IoT l'RPS potrebbe inoltre supportare o sostituire il GPS, consentendo di migliorare la localizzazione soprattutto in ambienti chiusi, realizzare dispositivi più piccoli, e avere un più alto margine di sicurezza.

"La Commissione sostiene tutti i test finalizzati alla realizzazione del progetto U-space per la sicurezza delle attività dei droni commerciali nell'UE - c'è una rete sempre più estesa di dimostrazioni e progetti in tutta l'Unione. Non vediamo l'ora di conoscere i risultati del lavoro di Vodafone," ha dichiarato il vice direttore generale della Commissione Europea, Matthew Baldwin.